Una vasta e capillare rete di distribuzione illecita di contenuti audiovisivi è stata smantellata dalla Polizia spagnola, in collaborazione con Europol e Eurojust, tra Spagna, Germania, Svezia, Olanda, Francia, Regno Unito e la stessa Italia (l’indagine si è poi estesa anche agli USA). Tra i reati contestati c’è l’accusa di violazione della legge sul Diritto d’Autore.
L’operazione giudiziaria, a cui ha preso parte anche il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della nostra Guardia di Finanza, ha consentito l’arresto di 11 persone, l’esecuzione di 15 perquisizioni e la disconnessione di 50 server.
Complessivamente, fanno sapere da Eurojust, sono stati sequestrati beni per oltre 4,8 milioni di euro. La rete pirata sfruttava 40 mila canali televisivi in tutto mondo (ora non più accessibili) che offrivano film, documentari, serie tv ed eventi sportivi.
Una vera e propria Internet Protocol television, o più semplicemente IPTV, dedita alla pirateria audiovisiva in violazione del copyright a danni dei maggiori colossi del web, tra cui Netflix, Sky, Mazon e Hbo.
“Il nostro più sentito apprezzamento per l’attività condotta dalla Guardia di Finanza, Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, che conferma il decisivo impegno e i brillanti risultati nel contrasto agli illeciti sul web in tema di pirateria”, ha commentato per Key4biz Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, in merito all’operazione antipirateria condotta.
“Già la precedente operazione “Black IPTV”, dello scorso settembre, aveva avuto un forte impatto sul consumo illegale di contenuti audiovisivi”, ha ricordato il Segretario Generale della Federazione.
“Il fenomeno della pirateria ha acquisito una maggiore e più efficiente organizzazione su scala globale. Questa circostanza – ha aggiunto Bagnoli Rossi – richiede pertanto impegno costante e cooperazioni internazionali, fondamentali per agire congiuntamente senza abbassare la guardia ma anzi implementando e rafforzando le misure di contrasto già poste in essere con ottimi risultati in passato”.
La magistratura spagnola ed europea era già sulle tracce dei gestori della rete pirata dal 2019, grazie alle denunce portate avanti dalle diverse leghe calcistiche del vecchio continente e dalle media company che avevano comprato i diritti tv delle partite.
Presto, oltre gli 11 arresti fin qui eseguiti, potrebbero aggiungersi altre misure di fermo. Nei diversi Paesi coinvolti sono state interrogate altre 16 persone sospettate di far parte dell’organizzazione.
L’operazione “Black IPTV”, dello scorso settembre, ricordata da Bagnoli Rossi, aveva condotto le forze dell’ordine al sequestro di più di 200 server e 80 domini che offrivano servizi IPTV pirata a una platea potenziale di 50 milioni di utenti in tutto il mondo.
https://www.key4biz.it/iptv-illegali-maxi-operazione-anti-pirateria-sequestrati-beni-per-5-milioni-di-euro-in-europa/310263/