IZ1H9, una campagna DDoS già nota basata sul malware Mirai, ha esteso il suo arsenale di payload per colpire nuovi modelli di router e renderli parte della botnet. Tra le nuove vittime ci sono anche i dispositivi D-Link, i router wireless Netis, i dispositivi Zyxel, gli Archer di TP-LINK e i router TOTOLINK.
A settembre i ricercatori di Fortinet hanno identificato un aumento dell’attività di IZ1H9 con una conseguente espansione della rete di dispositivi infetti. Gli attaccanti sono riusciti a sviluppare in poco tempo una serie di nuovi payload in grado di sfruttare numerose vulnerabilità dei router, sia nuove che risalenti anche a 8 anni fa.
IZ1H9 colpisce i dispositivi di rete basati su Linux, in particolare i device IoT, per renderli parte di una botnet volta a sferrare attacchi su larga scala.
Il payload, iniettato nei dispositivi grazie ai bug, scarica ed esegue uno script chiamato “l.sh” che per prima cosa cancella tutti i log per coprire la propria attività. In seguito, lo script effettua il download di vari client bot relativi a diverse architetture Linux, finché non trova ed esegue quello corretto per il router. Lo script, infine, modifica le regole iptables del dispositivi per bloccare le connessioni su più porte.
Al termine di questo processo, il dispositivo infetto comincia a comunicare col server C2 per identificarsi e rimane poi in attesa di istruzioni.
Ancora una volta i dispositivi IoT si dimostrano tra i più vulnerabili, e sempre per lo stesso motivo: nonostante ci siano patch di sicurezza disponibili, i device non vengono aggiornati. Vista la velocità con cui gli attaccanti stanno espandendo la propria botnet, è essenziale installare gli aggiornamenti il prima possibile e modificare le credenziali di login dei dispositivi, soprattutto se sono quelle di default.
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