La Germania: una legge a sé, che domina tutta la UE

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La Germania può permettersi di violare le regole fiscali europee, mentre gli altri Stati membri devono sottostare ai vincoli imposti. Berlino gode di una posizione di privilegio nell’Unione Europea, ignorando impunemente le norme che limitano il suo surplus commerciale e il processo di approvazione del bilancio nazionale.

Come abbiamo già scritto una settimana fa cierca la Germania andrà in esercizio provvisorio, e con questo tutto il meccanismo di controllo di bilancio voluto dalla Commissione, con la consegna dello stetto entro il 15 ottobre dell’anno precedente con un parere entro il 30 novembre da parte della Commissione, andrà a quel paese. Il vero bilancio 2025 tedesco verrà probabilmente approvato ad aprile, per cui l’approvazione è qualcosa di formale, di inutile, perché già superato dalla realtà dei fatti. Eppure nessuno dirà nulla.

Questa situazione rivela un chiaro doppio standard all’interno dell’Unione Europea., come nota con il solito acume Luciano Barra Caracciolo in un suo Tweet. Mentre gli altri Paesi sono tenuti a rispettare rigorosamente le regole fiscali, la Germania può permettersi di ignorarle senza alcuna sanzione. Il surplus di bilancia commerciale tedesca ha superato il 6% del PIL dal 2006 al 2023, nonostante questo limite sia fissato dalle normative europee, è un altro esempio di come Berlino riesca a imporre la propria volontà senza subire alcuna conseguenza.

Eppure questo parametro è stato superato dalla Germania, a lungo e in modo stabile, e questo è avvenuto non senza conseguenze all’interno della UE e dell’Area Euro: se qualcuno ha un surplus causato essenzialmente dal proprio surplus commerciale, qualcunosce ha un deficit e vede il proprio sistema produttivo sotto utilizzato. La Germania per anni è cresciuto sulla base dei consumi degli altri, ma la cosa andava bene, anzi benissimo per Bruxelles, che poi puniva chi faceva, magari, un deficit eccessivo del 2,4% invece dello 2,04%…

Germania: surplus / deficit delle partite correnti in percentuale del PIL

Le istituzioni dell’UE, come la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea, mostrano una sostanziale indifferenza di fronte a queste ripetute violazioni della Germania. Eppure, se in passato fossero state aperte procedure di infrazione per eccesso di surplus commerciale, probabilmente non avremmo assistito alla crisi del debito in eurozona del 2011 e alle attuali problematiche che stanno mettendo in difficoltà l’intera unione monetaria.

Questa disparità di trattamento mina i principi di uguaglianza e di rispetto delle regole comuni che dovrebbero caratterizzare l’Unione Europea. La Germania, forte della sua posizione dominante nell’economia europea, è in grado di dettare le proprie condizioni, mentre gli altri Stati membri devono sottostare alle direttive provenienti da Berlino.

In sostanza, il “vincolo esterno” che l’Europa dovrebbe imporre sui Paesi membri viene in realtà utilizzato dalla Germania per imporre la propria egemonia, dimostrando che il concetto di “sovranità condivisa” all’interno dell’Unione è ancora largamente disatteso.


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