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L’Italia si ferma per i funerali di Silvio Berlusconi
Ieri pomeriggio nel Duomo di Milano c’è stato l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi. Ai funerali di Stato le più alte cariche istituzionali e i protagonisti della politica si sono strette alla famiglia dell’ex premier e leader di Forza Italia morto lunedì mattina all’ospedale San Raffaele di Milano. Ai funerali, celebrati dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i membri del governo tra cui i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, gli ex premier Mario Draghi, Mario Monti e Matteo Renzi (non Romano Prodi, a causa della perdita improvvisa della moglie Flavia Franzoni), la segretaria del Pd Elly Schlein (accompagnata dai capigruppo Francesco Boccia e Chiara Braga) e il leader di Azione Carlo Calenda.
Assente, invece, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, mentre hanno voluto essere presenti anche le due ex ministre fuoriuscite da Forza Italia Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, il presidente della Liguria Giovanni Toti, l’ex ministro Angelino Alfano (ora presidente del Gruppo San Donato), l’ex deputato M5S Emilio Carelli. Tanta la commozione dei parlamentari azzurri, dai capigruppo alla Camera e al Senato Paolo Barelli e Licia Ronzulli a Maurizio Gasparri e Rita Dalla Chiesa, solo per citarne alcuni. In Duomo, accompagnato dal figlio Renzo, è giunto anche il fondatore della Lega Umberto Bossi che così ha ricordato Berlusconi: “È stato il fondatore del centrodestra, i suoi principi erano il bello, il buono e il giusto”. In rappresentanza della Commissione europea, presente il Commissario all’Economia ed ex premier Paolo Gentiloni e il leader del Ppe Manfred Weber. Pochi, invece, i capi di Stato esteri: il presidente ungherese Viktor Orban, unico leader europeo, il presidente iracheno Abdul Latif Rashid, quello albanese Edi Rama e per la Turchia il Ministro degli Esteri Hakan Fidan.
Accolto dagli applausi al suo arrivo, Mattarella ha rivolto le sue condoglianze alla famiglia e accompagnato poi il feretro del Cavaliere, al termine delle esequie, alle spalle dei figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, della compagna Marta Fascina e del fratello Paolo; dietro la bara anche la premier Meloni. Commozione per il Cavaliere esprime anche Matteo Salvini:“Ciao Silvio, hai fatto la storia. Manchi già a me e a milioni d’italiani che ti hanno voluto bene, mancherai perfino ai pochi sciagurati che per anni hanno vissuto alla tua ombra, insultando e odiando, perfino in una giornata come questa. Come ci hai insegnato tu, la miglior risposta sono e saranno il sorriso e il lavoro per la nostra Italia”. A celebrare l’arcivescovo Mario Delpini: “Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte”, ha detto nel corso dell’omelia, per poi aggiungere: “Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta. Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà”.
Meloni punta al partito unico, ma non prima delle europee
È da poco finito il funerale di Silvio Berlusconi quando Giorgia Meloni lo celebra con un video sui social: dalla discesa in campo del Cavaliere all’enorme tricolore della manifestazione con cui nel 2020 FdI iniziò la scalata al vertice, le immagini scorrono come in un cerchio che si chiude. “Ti renderemo orgoglioso”, è la promessa della premier. E suona come la sfida dell’eredità politica di guidare il centrodestra, tenerlo unito e in grado di governare; ma c’è la variabile legata al destino di Forza Italia, dove nelle ultime ore è andato in scena un doppio chiarimento: uno è interno, per avviare una nuova fase, e uno con i figli di Berlusconi, che hanno rassicurato i vertici: nessun disimpegno, il partito può contare sulla famiglia. Per Meloni “Abbiamo iniziato questo cammino molti anni fa. Abbiamo percorso strade diverse. Ma l’obiettivo era, è e rimarrà comune. Rendere l’Italia fiera e capace di stupire il mondo”. Nel suo solco punta a “difendere l’interesse nazionale” e in suo onore si prepara a varare oggi in Consiglio dei ministri la prima parte della riforma della Giustizia. Secondo l’analisi del Financial Times, l’eventuale smembramento di FI creerebbe “un’opportunità politica” per la premier per costituire un grande partito di destra, operazione non riuscita al Cavaliere. I più scommettono che il momento per questa svolta sarà maturo solo dopo le elezioni europee, quando FdI, Lega e FI peseranno il loro consenso con il sistema proporzionale.
Fino a quel momento va preservato lo status quo, o almeno questo è l’intento comune che si è rinsaldato fra Meloni, il vicepremier Antonio Tajani e Gianni Letta, fino all’ultimo il braccio destro di Berlusconi. Dopo la morte del Cavaliere, i contatti fra i tre sono stati decisamente intensi. L’idea di un patto viene smentita nella forma, ma di fatto l’obiettivo condiviso è portare avanti il lavoro quotidiano all’insegna della stabilità e dell’azione unitaria delle diverse anime dell’esecutivo, con la consapevolezza che FI non ha più il suo leader e che ha bisogno di manutenzione, è il ragionamento che fanno fonti di governo. Le nomine approvate nel Comitato di presidenza alla vigilia del funerale hanno creato un certo imbarazzo, ma erano dovute, ammette chi non era entusiasta di questa mossa. Il futuro ruolo di Marta Fascina resta un rebus, ma a nessuno è sfuggita la vicinanza fra la compagna di Berlusconi e la primogenita Marina al funerale. Gli occhi sono puntati su Tajani: da statuto, ora il Comitato di presidenza dovrebbe convocare “immediatamente” il Consiglio nazionale per la “sostituzione temporanea” del presidente, “per il periodo strettamente necessario per la convocazione del Congresso Nazionale”, che ha fra i compiti l’elezione del presidente. Intanto la parola d’ordine dentro FI è evitare isterie, per non complicare il piano di arrivare uniti alle Europee con l’obiettivo di superare la soglia minima del 4%: andare sotto significherebbe scomparire.
Conte e i Cinque Stelle non partecipano ai funerali di Berlusconi
Giuseppe Conte, sotto le volte del Duomo di Milano, avrebbe potuto sedere tra gli ex presidenti del Consiglio, lasciando che i capigruppo del M5S prendessero posto vicino a Elly Schlein, Carlo Calenda e agli altri esponenti di Pd e Terzo Polo. E invece il presidente pentastellato, ai funerali di Silvio Berlusconi, ha scelto di non esserci, né lui, né una delegazione del M5S. La decisione è arrivata dopo un ampio confronto con la comunità politica M5S, che non ha mancato di esprimere malcontento. A suscitare la polemica interna, il post scritto da Conte poco dopo la scomparsa del leader di Fi, secondo molti “troppo morbido”. Alcuni hanno contestato il fatto che Conte “non abbia messo in luce Berlusconi come avversario, arrivando a dipingerlo addirittura come uno statista”. Malcontento o meno, Conte era il grande assente al Duomo. Scelta presa, fanno sapere fonti a lui vicine, “per rispettare la sensibilità e la storia del Movimento”, ma anche quella di Berlusconi come “rivale politico”, “togliendo qualsiasi velo ipocrita”.
Eppure, della galassia pentastellata, qualcuno si è visto. A rompere le righe Stefano Buffagni, milanese doc, nonché viceministro allo Sviluppo economico del Conte 2: “Sono cresciuto nell’antiberlusconismo, ma la morte di un avversario merita sempre rispetto e misericordia umana”, ha scritto sui suoi social qualche ora prima delle esequie. Conte, invece, i funerali non li ha seguiti nemmeno in tv. I suoi raccontano una giornata trascorsa tra una riunione e l’altra; serrato lavoro, dunque, tutto rivolto all’appuntamento di sabato, quando il Movimento sfilerà tra le strade di Roma contro il decreto Lavoro. Del resto, l’intenzione di non congelare l’attività politica pentastellata era ben manifesta in un Palazzo Montecitorio semideserto dove la deputata Stefania Ascari ha organizzato una conferenza stampa sulla riforma del sistema degli affidi di minori, proprio mentre nella cattedrale di Milano era in corso l’omelia dedicata all’ex premier.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 12.00 per la discussione delle mozioni a favore dell’adeguatezza dei trattamenti previdenziali, con particolare riferimento all’importo delle pensioni minime.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Bilancio, esaminerà il decreto in materia di amministrazione di Enti pubblici, di termini legislativi e d’iniziative di solidarietà sociale. La Giustizia svolgerà delle audizioni sulla pdl in materia di assunzione d’informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere e dibatterà sulle pdl per la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano. La Esteri ascolterà una delegazione di esponenti politici tunisini, sulla recente evoluzione della situazione politico-istituzionale in Tunisia. La Ambiente svolgerà delle audizioni sulle pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale, di rappresentanti e alcune sul decreto per fronteggiare l’emergenza provocata sui recenti eventi alluvionali. Proseguirà le audizioni sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia. La Attività Produttive proseguirà le audizioni sulle risoluzioni sul comparto del commercio al dettaglio di carburanti ed esaminerà la pdl di modifica del Codice della proprietà industriale. La Affari Sociali, con la Giustizia, esaminerà in sede di Comitato ristretto la pdl per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, e le misure rieducative dei minori.
Al Senato
Nella giornata di oggi, l’Assemblea del Senato non si riunirà. I lavori di Palazzo Madama riprenderanno lunedì prossimo alle 16.45 con la discussione del decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Affari Sociali e Lavoro, esaminerà il decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche e del decreto per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro. A seguire esaminerà il ddl per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre, il ddl per riconoscimento dell’italiano come lingua ufficiale della Repubblica, il ddl per l’istituzione delle circoscrizioni Sicilia e Sardegna per il Parlamento europeo, il ddl per la modifica dell’articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute, il ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle Province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci, il ddl per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti, il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, il ddl per la detenzione delle armi da fuoco e il rilascio del porto d’armi, il ddl per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell’amianto, il ddl per la nascita dell’Osservatorio nazionale per il sostegno psicologico alle Forze di polizia, il ddl sull’ordinamento della Polizia locale il ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per i minori in comunità o istituti, il ddl d’istituzione di una Commissione di verifica degli statuti dei partiti politici, ddl per l’istituzione del Garante per la protezione dati personali e diritti umani, il ddl relativo all’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci e il ddl d’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Orlandi e Gregori.
La Politiche dell’Ue proseguirà il confronto sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Finanze svolgerà delle audizioni sul disegno di legge sugli interventi a sostegno della competitività dei capitali. La Industria e Agricoltura, assieme Affari Sociali e Lavoro, svolgerà delle audizioni sul ddl sul divieto di produzione e d’immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà il decreto per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.
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