La giornata parlamentare del 7 luglio 2023: caso Santanchè-Delmastro, da Chigi dura nota contro magistratura 

  ICT, Rassegna Stampa
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Caso Santanchè-Delmastro, da Chigi, dura nota contro magistratura 

Accanto al caso che vede protagonista Daniela Santanchè, con gli sviluppi dell’inchiesta sulla società Visibilia che infiammano le polemiche dopo l’informativa della ministra del Turismo in Aula al Senato, a riaccendere lo scontro sulla giustizia è anche il caso Delmastro. Le opposizioni chiedono le dimissioni di entrambi gli esponenti di governo e sulle due vicende interviene Palazzo Chigi, che fa quadrato e respinge qualsiasi ipotesi di passi indietro. Anzi, sceglie di contrattaccare e nel mirino finisce quella parte della magistratura, questa è la linea, che sembra voler svolgere il ruolo dell’opposizione e avviare anzitempo la campagna elettorale per le Europee. Le parole che filtrano sono dure: “In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione e il giudice dell’udienza preliminare imponga che si avvii il giudizio”, è la parte dedicata al “caso Delmastro”. Poi la vicenda Santanchè: “In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria”. Ebbene, osservano allora da Palazzo Chigi, “quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”. 

Parole burrascose che suscitano la durissima reazione della segretaria PdElly Schlein: “Quella del sottosegretario Delmastro e della ministra Santanchè stanno ormai diventando due pagine davvero inquietanti della cronaca politica italiana. Ed è assolutamente inaccettabile in un sistema democratico che, anziché rispondere alle gravi accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura”, scandisce Elly Schlein, che incalza la premier: “A questo punto è inevitabile che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità. Hanno passato il segno e non si può andare avanti così”, conclude. 

Emerge la possibilità di una mozione di sfiducia per Santanché che sarà presentata dal M5s alla Camera, dopo averla depositata ieri a Palazzo Madama. Il Pd, pur con dubbi sullo strumento, è pronto a votarla se dovesse arrivare in Aula, così Verdi e Sinistra. La maggioranza si schiera però al fianco dei due esponenti di governo. “Siamo stupiti dalla decisione del Gip”, confessa il capogruppo FdI Tommaso Foti. Decisione che “lascia stupefatti” aggiunge l’omologo al Senato, Lucio Malan. Per le opposizioni, invece, “crolla l’imbarazzante e imbarazzata difesa di Nordio. Ancor più grave la copertura politica di Giorgia Meloni”, sostiene il dem Peppe Provenzano. Sulla stessa linea M5s e Avs. Il ‘copione’ è simile sul versante Santanchè: la ministra “ha mentito, si dimetta”, accusano pressoché in coro M5s, Pd e Avs. Anche in questo caso il centrodestra fa quadrato: “Siamo soddisfatti di quello che ha detto in Senato”, spiega il capogruppo leghista Riccardo Molinari, che assicura: “La maggioranza difenderà il ministro Santanchè”.

Covid, sì a Commissione da Camera. Per Conte e Speranza è tribunale politico

Arriva, tra le polemiche, il sì della Camera alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid. Il centrodestra vota compatto a favore, le opposizioni si spaccano, con Azione e Italia viva che dicono sì alla bicamerale, il M5S che abbandona l’aula prima del voto e i deputati di Pd e Avs che restano, ma non partecipano. Il testo passerà ora all’esame del Senato: “Oggi si è consumata una pessima pagina, ora vedremo se a Palazzo Madama la maggioranza si renderà conto di questa forzatura”, ragionano i dem, mentre tra i pentastellati c’è anche chi non esclude di non comunicare alcun componente per la commissione che nascerà. Nell’aula di Montecitorio gli interventi più duri sono quelli di Giuseppe Conte e Roberto Speranza. “Per come l’avete confezionata, tenendo fuori le Regioni e tutte le filiere di comando regionali, questa commissione è un insulto agli italiani, alle sofferenze che hanno avuto le famiglie e al lavoro fatto dai sanitari e da tutti coloro che sono stati in trincea”, attacca l’ex premier. Di più: “Per come l’avete confezionata – insiste prima di annunciare l’Aventino – è un plotone di esecuzione politica che ha due nomi: Conte e Speranza”, rivendicando l’assoluzione arrivata dai tribunali di Brescia e di Roma

Anche Speranza non le manda a dire: “Questa commissione per come è stata delineata ha come unica e sola finalità quella di fare un tribunale politico per colpire gli esponenti del governo precedente, indegna di un grande paese come l’Italia – taglia corto – Il vostro intento è chiaro e diabolico: usare le istituzioni per colpire i vostri avversari politici. Fate del male al Paese, la commissione fatevela da soli”. Di “unità”, insiste, avrebbe bisogno il servizio sanitario nazionale, non di “polemiche e propaganda”. Anche l’ex ministro della Salute rivendica di essere stato assolto: “È la prova che abbiamo operato nell’esclusivo interesse del Paese con disciplina e onore, nessuna commissione potrà cancellare questo fatto”. Conte raggiunge l’ex collega ministro e i due si abbracciano sotto gli occhi di Elly Schlein. Parte un lungo applauso e la maggioranza rumoreggia. La replica del centrodestra è compatta. “Abbiamo assistito ancora una volta ad un teatrino puerile delle opposizioni“, sentenzia il capogruppo FdI Tommaso Foti. “Non vogliamo fare nessun processo, non abbiamo paura della verità”, assicurano dalla Lega e la linea è condivisa anche da FI: “La commissione d’inchiesta non intende crocifiggere nessuno, non sarà un processo politico, ma la ricerca della verità che dobbiamo a noi e a coloro che non ci sono più”. Vota a favore il Terzo polo. Matteo Renzi, che da tempo insiste sulla necessità di fare luce sulla gestione dell’emergenza e non disdegnerebbe che la guida della bicamerale fosse affidata a uno dei suoi, ci va giù duro: “Anziché aggredire gli avversari Giuseppe Conte spieghi perché ha chiamato Putin facendo entrare in Italia i militari russi o se qualcuno dei suoi colleghi ha lucrato sul business sulle mascherine e sui ventilatori o sui banchi a rotelle. Perché su questo tema i grillini hanno paura della trasparenza e della verità?”, scrive sui social. Diversa la posizione di Carlo Calenda: “Azione non era al Governo con Conte e Speranza ma ha sempre sostenuto le misure sanitarie di contrasto al Covid per ragioni di responsabilità – sottolinea – Se ci sono cose da chiarire le si chiariscano con serietà e obiettività, ma attenti, l’emergenza è quella dello stato del SSN oggi”.

Cdm, via libera a DL Flussi, Figliuolo commissario e suppletive a Monza

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”. Alla luce delle richieste del comparto economico, soprattutto per i lavori stagionali e a seguito del confronto con le associazioni datoriali e sindacali, il Governo incrementa le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro ed estende le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti nel triennio 2023-2025. 

Per il triennio 2023 – 2025, il Governo prevede complessivamente 452.000 ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833.000 unità, programmando 136.000 ingressi per il 2023, 151.000 ingressi per il 2024 e 165.000 ingressi per il 2025. Tra le nuove professionalità che potranno essere richieste, insieme a elettricisti e idraulici, una quota specifica viene riattivata per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Inoltre, si è rilevato un particolare fabbisogno di lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca. Si confermano per il lavoro autonomo e subordinato non stagionale i settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’ediliziaturistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale; per il lavoro subordinato stagionale i settori agricolo e turistico-alberghiero. Nell’ambito delle quote per l’agricoltura e per il turismo, si riservano specifiche quote per i lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare.

Il Consiglio dei ministri ha anche formalizzato la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna. Lo ha reso noto il comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri tenutosi ieri, dopo che sia la formalizzazione della nomina che le date erano state rese note in modo informale. Il commissario resterà in carica sino al 30 giugno 2024. Infine, il Consiglio dei Ministri ha deliberato che nelle date del 22 e 23 ottobre 2023 saranno convocati i comizi elettorali per le elezioni suppletive nel collegio uninominale di Monza a seguito della morte di Silvio Berlusconi.

Renzi nomina componenti Cabina regia e Comitato regole di IV

Italia Viva si organizza in vista dei congressi che si terranno tra ottobre e novembre. Una lettera del presidente Matteo Renzi ai componenti dell’assemblea nazionale indica i nomi per la Cabina di regia e il Comitato delle regole. “Sono sempre più convinto che lo spazio politico che si apre davanti a noi sia destinato a crescere: le tensioni nella destra radicale, le divisioni della sinistra populista, la debolezza dei riformisti di entrambi gli schieramenti ci confermano nella convinzione di una possibilità straordinaria non tanto per noi come Italia Viva ma per tutti quelli che generosamente provano a costruire un’alternativa unitaria a questi due schieramenti”. “Non è il momento di rinchiudersi nel guscio ma di provare a dare un tetto a tutti i riformisti italiani ed europei”, aggiunge. L’assemblea nazionale convocata online “ratificherà le proposte del comitato delle regole, e il Comitato delle regole procederà all’elezione del vertice nazionale in questo autunno senza rimandare al 2024”. “Vorrei davvero evitare le polemiche interne e che tutti insieme possiamo concentrarci sul rilancio delle nostre politiche. L’importante è che il congresso non sia solo una conta dei nomi ma una bella occasione per rafforzare le nostre idee sull’Europa e sull’Italia”.

Della Cabina di regia, che Renzi presiede, sarà coordinatrice Raffaella Paita, e vi entrano Teresa Bellanova, Elena Bonetti, Alessia Cappello, Donatella Conzatti, Vittoria Nallo, Giulia Pigoni; insieme a Davide Bendinelli, Ciro Buonajuto, Filippo Campiotti, Mario Polese, Marco Ricci, Ivan Scalfarotto. Partecipano ai lavori della cabina anche i capigruppo e capodelegazione nei gruppi parlamentari e i responsabili di Italia Viva all’estero. Nel Comitato delle regole, Maria Elena Boschi, Silvia Fregolent, Maria Chiara Gadda, Naike Gruppioni, Claudia Medda, Sara Moretto, Anna Maria Parente, Daniela Sbrollini, Noemi Scopelliti, Marietta Tidei; e Francesco Bonifazi, Nicola Caputo, Camillo D’Alessandro, Davide Faraone, Ernesto Magorno, Luigi Marattin, Luciano Nobili, Tommaso Pellegrino, Ettore Rosato, Giampiero Veronesi. Rimangono in carica i comitati di garanzia di prima istanza (presidente Lisa Noja) e di appello (presidente Roberto Giachetti). 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per lo svolgimento di interpellanze urgenti.

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