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L’Europa accelera sul riarmo, domenica vertice straordinario a Londra
Dopo essersi ritrovata a Kiev, l’Europa accelera sul fronte dell’Ucraina e su quello dell’aumento delle capacità difensive. Lo fa in maniera collettiva, seguendo tuttavia un perimetro che non è quello dell’Unione. A muoversi, infatti, sono Keir Starmer, Antonio Costa e Ursula von der Leyen: tutti e tre, domenica, riuniranno a Londra un gruppo di leader europei per fare il punto sul riarmo e sul futuro dell’Ucraina, un futuro che è anche quello dell’Europa. Il vertice di Londra avrà un’irritualità ed un formato molto simili a quello convocato qualche giorno fa da Emmanuel Macron a Parigi. E come nella capitale francese, oltremanica ci sarà anche Giorgia Meloni.
Sono giorni frenetici nelle cancellerie europee. Costa ha convocato per oggi una videocall, questa volta con i 27 leader Ue, per fare il punto con Macron dopo la visita del presidente francese a Washington. Il 6 marzo, a Bruxelles, i 27 torneranno a vedersi in un summit straordinario nel quale la Commissione UE dovrebbe presentare un primo documento per il rilancio della difesa comune. Di ritorno da Kiev, von der Leyen ha confermato alcuni punti cardine: il ricorso alla clausola di salvaguardia nazionale per scorporare le spese di ciascuno Stato membro dal deficit e l’aumento degli investimenti privati col supporto delle banche, a cominciare da quella europea degli investimenti, alla quale quindi dovrà essere chiesto un cambio netto nelle sue politiche creditizie.
“Queste settimane sono state una sveglia per tutti gli europei, una Russia revanscista rappresenta un pericolo chiaro per noi”, ha sottolineato la presidente della Commissione. Sia Starmer, sia Macron, sia von der Leyen in queste ore stanno cercando punti in comune tra la posizione di Donald Trump sull’Ucraina e quella dell’Ue puntando sul concetto di “pace solida e giusta” dietro al quale se ne cela un altro: l’Ucraina del futuro non può essere uno Stato fallito e, per questo è imprescindibile un ruolo dell’Europa. Come concretizzare queste garanzie di sicurezza, stando ai Trattati, non è competenza stretta della Commissione. L’ipotesi di inviare dei militari europei, però, è ormai sul tavolo e chiamerà ciascuno dei Paesi europei ad una risposta dai delicatissimi risvolti geopolitici.
Per Meloni in Ucraina solo con truppe dell’Onu. Salvini frena
Giorgia Meloni non crede nell’idea di Emmanuel Macron di schierare truppe europee d’interposizione in Ucraina, tesi che il presidente francese ha sostenuto anche nel faccia a faccia con Donald Trump alla Casa Bianca. “Non è la soluzione più efficace”, spiegano da Palazzo Chigi, dove si valuterebbe invece “una missione internazionale sotto l’egida dell’Onu in un contesto di pace”. La “disponibilità” italiana a questo scenario è confermata anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre l’altro vicepremier Matteo Salvini frena: “Nessuno ci ha chiesto neanche un soldato. Quando ce lo chiederanno ne parleremo. Noi abbiamo già migliaia di soldati italiani in giro per il mondo, prima di mandarne altri sarei molto cauto”. Lo scenario, si ragiona in ambienti di maggioranza, sarà più chiaro il 6 marzo, quando è in programma il Consiglio europeo straordinario. E nel frattempo si attendono le prime mosse del cancelliere in pectore Friedrich Merz. Intanto Meloni ha ringraziato il presidente americano per gli elogi nei suoi confronti pronunciati nello studio ovale accanto al presidente francese.
La premier ha dato la sua disponibilità per il summit di domenica a Londra, dedicato al rilancio di un progetto di difesa comune. A Roma, comunque, hanno già bocciato l’idea di schierare truppe d’interposizione nella convinzione che diversi altri Paesi sosterranno la stessa posizione. “Non c’è mai stata” osserva il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari “una forza di interposizione internazionale tra due eserciti di questa portata. Da entrambi i lati ci sono più di un milione di soldati armati e non vedo bene quale sia la forza di interposizione tra questi due eserciti”. Tajani conferma che “se si deve fare una zona cuscinetto bisogna mandare delle truppe sotto la bandiera delle Nazioni Unite, e nel caso ci può essere anche una disponibilità italiana, come c’è per la Palestina, ma sempre con la corresponsabilità di tutti”.
La Camera dice no alla sfiducia alla Santanchè. La ministra valuterà le dimissioni
La Camera, senza sorprese, ha respinto con 206 voti contrari e 134 a favore la mozione di sfiducia nei confronti di Daniela Santanchè, presentata da M5S, cui si sono poi aggiunti Pd e Avs (hanno però votato a favore anche Iv, Azione e Piu’ Europa). La maggioranza si è dimostrata compatta nel salvare la Santanchè e a fare muro a difesa della Ministra: non era così scontato l’appoggio ufficiale di FdI, dopo l’incidente dell’intervista (poi ritrattata) in cui la Santanchè non era stata tenera con il suo partito. Ma pur rigettando le accuse delle opposizioni, la Ministra non ha escluso le proprie dimissioni, legandole all’andamento del processo per frode aggravata nei confronti dell’Inps per la cassa integrazione Covid. Ed è questa la linea di demarcazione per il Governo e soprattutto per la premier e il partito: resta al suo posto solo se non viene rinviata a giudizio per il caso Inps. Ed è quello, del resto, il passaggio dell’intervento che la maggioranza attendeva. Santanchè lo pronuncia, riservando a Giorgia Meloni e al suo partito, “che amo”, il tributo atteso, ma lo fa rivendicando anche che la decisione spetta a lei e che la prenderà “da sola, senza ricatti”.
La Ministra entra poco nel merito dell’inchiesta e rigetta con forza le accuse e gli attacchi. Infine, il passaggio che più ha scatenato le proteste delle opposizioni: “Io sono l’emblema di tutto ciò che detestate, lo rappresento plasticamente, voi non volete combattere la povertà ma volete combattere la ricchezza e io per voi sono il male assoluto, sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene, ma non solo: io sono anche quella del Twiga, del Billionaire, che voi tanto criticate”. La ministra parla per circa mezz’ora, poi tocca alle opposizioni replicare. Per Pd e M5S lo fanno i leader con Giuseppe Conte ed Elly Schlein.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare la proposta di legge per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori, la pdl per istituire il fondo per favorire l’organizzazione da parte delle scuole secondarie di secondo grado di viaggi nella memoria, la pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche, le mozioni sulle iniziative volte a promuovere le maratone e a favorire la partecipazione di atleti stranieri, con particolare riferimento ai profili afferenti alla tutela sanitaria e la pdl sulla durata delle operazioni d’intercettazione.
A seguire dibatterà sulla pdl per la cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso sottoposti a fermo amministrativo, sulla mozione per il riconoscimento del genocidio del popolo yazida e sulle mozioni per il contrastare il rincaro dei costi dell’energia per famiglie e imprese. Infine, riprenderà la discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti del Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Giustizia, dibatterà sulle pdl relative alle funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e di responsabilità per danno erariale. La Giustizia terrà delle audizioni e si confronterà sulla pdl in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso. La Affari Esteri con la Politiche dell’Ue, dibatterà sugli Atti europei sulle politiche di pre-allargamento e di allargamento. Si confronterà sullo schema di decreto ministeriale d’individuazione, per l’anno 2025, delle priorità tematiche per l’attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli Enti internazionalistici e audirà una delegazione della Fondazione Gariwo in vista della celebrazione della Giornata dei Giusti. La Finanze esaminerà la pdl per l’aggiornamento della delega per la riforma organica e il riordino del sistema sanzionatorio e di tutte le procedure sanzionatorie.
La Cultura esaminerà la pdl per la promozione delle manifestazioni in abiti storici e delle rievocazioni storiche e per l’istituzione della Giornata nazionale degli abiti storici. La Ambiente alle 13.30, con la Attività Produttive, ascolterà il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione. A seguire, esaminerà la pdl sull’edilizia residenziale pubblica e la pdl per l’istituzione del Parco nazionale del Monte Conero. La Attività Produttive dibatterà sulle risoluzioni sulla fruibilità delle misure di supporto alla diffusione delle comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo e sull’erogazione delle risorse stanziate dal PNRR per la loro realizzazione. La Lavoro esaminerà la pdl per favorire la stipulazione di contratti volti alla riduzione dell’orario di lavoro.
La Affari Sociali dibatterà sulla risoluzione per l’estensione agli operatori sanitari della normativa inerente alla verifica sull’assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti, sulla risoluzione per potenziare l’assistenza alle persone con allergie respiratorie, la pdl per l’istituzione della Giornata nazionale per la prevenzione del melanoma cutaneo, sulle pdl sulle terapie digitali, sulla pdl per l’istituzione della Giornata nazionale della meraviglia, e sulla pdl sull’etichettatura dei prodotti caseari a base di latte crudo. La Agricoltura terrà delle audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva in merito alle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell’Accordo di libero scambio tra l’UE e i Paesi del Mercosur. La Politiche dell’Ue svolgerà delle audizioni sugli Atti Ue sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame del decreto, già approvato dalla Camera, sulle misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A seguire dibatterà sulla Legge di delegazione europea 2024 e della relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’UE per il 2024.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sul ddl semplificazione per le attività economiche. Si confronterà sul ddl per l’abrogazione di Atti normativi prerepubblicani relativi al periodo dal 1861 al 1946, sul ddl per il riacquisto della cittadinanza italiana, sul ddl sulla semplificazione normativa e sulla ddl sullo Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia. Con la Giustizia, proseguirà il confronto sul ddl sulla sicurezza pubblica. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl sulla responsabilità degli avvocati, si confronterà sui ddl in materia di attribuzione del cognome ai figli, sui ddl per il processo telematico, sul ddl per l’autopsia obbligatoria in caso di morte avvenuta in carcere, sul ddl in materia di successioni, sul ddl per il conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da Ordini e Collegi professionali e sul ddl per la determinazione del valore dell’immobile espropriato.
La Affari Esteri svolgerà delle audizioni sugli Atti Ue relativi alla nuova strategia industriale europea per il settore della Difesa e sul programma per l’industria europea della Difesa (EDIP). La Finanze dibatterà sul ddl relativo all’assegno sostitutivo per l’accompagnatore militare, sul ddl per la rateizzazione di carichi fiscali e sullo schema di decreto legislativo sul testo unico in materia di versamenti e di riscossione. La Cultura esaminerà lo schema di DPR sull’organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell’università e della ricerca e dell’organismo indipendente di valutazione della performance, sul ddl sugli studenti con alto potenziale cognitivo e proseguirà il confronto sulle prospettive di riforma del calcio italiano, sul ddl sulle banche dati per le opere audiovisive e per i fonogrammi, sul ddl per il ddl per l’istituzione del Museo degli attori e dei registi di Castiglioncello, sul ddl per il riconoscimento del titolo di dottore di ricerca conseguito in università non italiane.
La Ambiente esaminerà il decreto Pnrr e il disegno di legge sulla Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità. La Industria dibatterà sul decreto ex Ilva. L’Affari Sociali e Lavoro esaminerà il ddl sulle prestazioni sanitarie, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl sulla sicurezza del lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, i ddl sul salario minimo, i ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, i ddl per l’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico e i ddl relativi ai disturbi del comportamento alimentare.
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