La Giornata Parlamentare. Ursula in pressing su Ecr, il caso Vannacci, il Veneto accelera sull’Autonomia differenziata

  ICT, Rassegna Stampa
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Oggi von der Leyen vede Ecr in vista del voto all’eurocamera

Oggi alle 9.00 Ursula von der Leyen vedrà il gruppo dei conservatori di Ecr, un incontro decisivo per far convergere sulla presidente della Commissione uscente i 24 voti di FdI nel voto di giovedì al Parlamento Ue. Non è escluso che l’incontro sia preceduto da un colloquio telefonico tra la candidata e la premier Giorgia Meloni. Von der Leyen, intanto, ha visto il gruppo The Left a Strasburgo, che, seppur lasciando libertà alle sue delegazioni, voterà contro la presidente. Durante il confronto, rispondendo a una domanda del M5S, la leader popolare ha ribadito che “non ci sarà nessuna collaborazione strutturale con Ecr”; insomma, si dovrà trovare una formula che permetta al principale partito di governo di non rimanere fuori dalla partita dell’elezione della presidente della Commissione Ue, portare a casa il massimo in termini di posizioni per l’Italia nel nuovo esecutivo Ue e magari risultare decisiva per l’elezione.

Stesso discorso vale per i Verdi, che vorrebbero entrare in maggioranza e su cui parte del Ppe ha alzato le barricate. Ecr, intanto, ha proposto due candidati vicepresidenti per il Parlamento Ue, il lettone Roberts Zile, uscente, e l’italiana Antonella Sberna (FdI). Se oggi saranno eletti entrambi tra i 14 vicepresidenti, vorrà dire che il cordone sanitario degli altri gruppi verso Ecr sarà a tutti gli effetti svanito. Quando alla presidenza dell’Eurocamera, è ormai scontata la rielezione della popolare Roberta Metsola; a sfidare la politica maltese ci sarà solo la spagnola Irene Montero, esponente di Podemos, candidata dal gruppo The Left. La presidente uscente sarà riconfermata a larga maggioranza, sia perché frutto dell’accordo di maggioranza tra Ppe, S&D e Renew, sia perché ha acquisito consensi molto ampi nell’ultimo mandato. Non essendo l’unica candidata, tuttavia, non sarà eletta per acclamazione.

Intanto, in vista dell’appuntamento, Antonio Tajani, vicepremier e segretario di FI (che fa parte della famiglia del Ppe), ricorda che von der Leyen dovrà fare il discorso programmatico. “Ascoltiamola” è quindi l’invito che rivolge a tutti, spedendo un messaggio proprio ai Conservatori: “Badiamo ai contenuti”. A Meloni, come detto, sta a cuore il ruolo dell’Italia nell’Europa dei prossimi cinque anni, con una trattativa che punta perciò a ‘strappare’ quantomeno un Commissario con deleghe di prima fascia, sperando di arrivare anche ad occupare una vicepresidenza operativa. L’uomo giusto per Bruxelles dovrebbe essere il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto che ieri a Roma ha incontrato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Valdis Dombrovskis discutendo di Pnrr e politica di coesione. Ad osteggiare apertamente una riconferma di von der Leyen è invece l’altro vicepremier Matteo Salvini.

Nei Patrioti c’è la questione Vannacci. Orban nel mirino di von der Leyen

Intanto, a Strasburgo si è riunito anche il gruppo Patrioti per l’Europa, che ha messo sul tavolo la questione della nomina di Roberto Vannacci tra i sette vicepresidenti, sollevata dal Rassemblement National, ma che alla fine ha rimandato la questione sine die. La nomina di Vannacci, avvenuta per acclamazione, “è un problema, per le dichiarazioni che lui ha fatto. Ne parleremo e cercheremo di trovare una soluzione”, ha rimarcato Jean-Paul Garraud, capodelegazione di Rn.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha rinnovato il suo sostegno al generale: “Con quello che accade nel mondo, penso che l’ultima delle preoccupazioni per chiunque sia Vannacci. È una persona valida, in gamba, il secondo più votato in Italia e non penso che possa essere oggetto di discussione”. Non si placano, invece, le polemiche sul padre fondatore del gruppo Viktor Orban, le cui visite a Mosca, Pechino e a Donald Trump dopo il vertice Nato stanno provocando un terremoto istituzionale a Bruxelles. La presidente von der Leyen ha preso una decisione molto forte: la Commissione non manderà i Commissari alle riunioni dei Consigli informali in Ungheria, ma solo funzionari, e il Collegio dei Commissari non effettuerà la tradizionale visita che normalmente avviene nel Paese della presidenza di turno del Consiglio Ue. Di fatto, un boicottaggio della presidenza ungherese.

È scontro su una conferenza sulla Palestina alla Camera. Evento annullato

Approda in Aula alla Camera la polemica per la conferenza stampa di oggi organizzata dall’intergruppo parlamentare per la pace tra Palestina e Israele e da alcune associazioni umanitarie a cui era inizialmente prevista la partecipazione di Nicola Quatrano. Giovanni Donzelli ha infatti attaccato a fine seduta M5S, Pd e Avs per l’iniziativa, provocando la risposta di Andrea Casu (Pd) e Antonio Caso (M5S). In serata le associazioni hanno annullato l’evento per l’assenza di “condizioni minime” da assicurare all’ospite principale, Hawan Jabarin direttore della ong palestinese Al-Haq. Donzelli ha detto di voler “stigmatizzare formalmente e ufficialmente” la conferenza stampa, non solo per l’iniziale presenza di Nicola Quatrano, ma anche per la partecipazione di Jabarin: “La Ong è una organizzazione terroristica” ha sostenuto il coordinatore nazionale di FdI che ha poi aggiunto: “Non possiamo assistere in silenzio come hanno fatto Conte, Fratoianni e Schlein, i segretari dei tre partiti che hanno organizzato l’evento”. Questa conferenza stampa “è indegna di essere ospitata in questo luogo”.

Anche il capogruppo in senato di Fdi Lucio Malan ha rivolto a Jabarin le medesime accuse: “Sarebbe questo l’uomo giusto per parlare di pace?”. Immediata la replica in Aula del Dem Andrea Casu e del pentastellato Antonio Caso, che hanno accusato Fdi di essere ambigua sull’antisemitismo, dopo le rivelazioni dell’inchiesta di Fanpage sul movimento giovanile del partito di Giorgia Meloni. Il Pd, ha detto Casu, condanna “ogni forma di antisemitismo, razzismo”, “Ci aspettiamo che Donzelli condanni con altrettanto vigore anche quando è la gioventù meloniana a fare queste affermazioni”. Analoghe le parole di Caso (M5s): “Dobbiamo sentire Donzelli accusarci di antisemitismo, proprio lui che tutti ricordiamo mentre difendeva il viceministro Bignami mentre indossava la svastica, o quando nel 2019 rifiutava di votare la Commissione Segre”; “L’antisemitismo alberga in chi inneggia Mussolini e Hitler, come abbiamo visto nella giovanile di Fdi”. In serata AOI, ARCI e Amnesty International hanno deciso di annullare l’evento.

La Regione Veneto chiede di accelerare sull’autonomia

È ancora il Veneto la Regione che più delle altre morde il freno sull’autonomia differenziata, dopo che, da ieri, la legge è ufficialmente in vigore. La linea diretta con Palazzo Chigi e gli Affari regionali l’ha aperta Luca Zaia il 1° luglio, quando, con una lettera alla premier Giorgia Meloni e al Ministro Roberto Calderoli, ha chiesto di riprendere subito il confronto per l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Il governatore leghista vorrebbe accelerare il percorso verso l’autonomia partendo dalle 9 materie non Lep e per convincere l’esecutivo nella lettera ha richiamato la comprovata “efficienza del modello veneto” nella gestione di crisi quali la pandemia Covid, o le numerose calamità naturali dovute al cambiamento climatico. Nelle 9 materie non sottoposte a Lep figurano l’organizzazione della giustizia di pace, i rapporti internazionali e con la Ue delle Regioni, il commercio estero, le professioni, la previdenza complementare e integrativa, la protezione civile, il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, le Casse di risparmio, le Casse rurale e le aziende di credito a carattere regionale, gli Enti di credito fondiario e agrario. Nella pre-intesa per l’autonomia firmata con il Governo nel 2018, il Veneto aveva inserito anche altre 4 materie, oggi oggetto di Lep: l’istruzione, le politiche del lavoro, la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, e la tutela della salute.

Alla Camera

Dopo che ieri il Governo ha posto la questione di fiducia, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 12.20 per le votazioni sul decreto in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali svolgerà delle audizioni sul ddl costituzionale sul premierato e dibatterà. La Giustizia, con la Finanze, svolgerà diverse audizioni e si confronterà sullo schema di decreto legislativo sulla rendicontazione societaria di sostenibilità. La Esteri ascolterà il Presidente dell’Institut des droits de l’homme des avocats européens (IDHAE) Anton Giulio Lana sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, ed esaminerà la Convenzione tra Italia e Francia sulla manutenzione ordinaria del tratto situato in territorio francese della linea ferroviaria Cuneo-Breil-Ventimiglia. La Ambiente dibatterà sul decreto per le infrastrutture e gli investimenti d’interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport ed esaminerà il decreto sulla semplificazione edilizia e urbanistica. La Trasporti svolgerà delle audizioni sull’Atto Ue per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra. La Attività Produttive proseguirà il confronto sul decreto sulle materie prime critiche di interesse strategico.

Al Senato

L’Assemblea del Senato riprenderà i propri lavori alle 11.00 con il confronto sul decreto-legge per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie e sul decreto-legge per la ricostruzione post-calamità, per gli interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla resilienza dei soggetti critici e lo schema di decreto legislativo sulla governance europea dei dati. La Giustizia dibatterà sul decreto, approvato la settimana scorsa dalla Camera, sulle misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia e sul ddl relativo ai reati di violenza sessuale contro le donne nei conflitti armati.

La Esteri e Difesa esaminerà lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma Joint Strike Fighter (JSF) – Armamento F-35B MM, del Dm di approvazione del programma pluriennale relativo al mantenimento delle capacità operative – Mid Life Update dei Cacciatorpediniere della classe Doria, del Dm di approvazione del programma Unità navale per bonifiche subacquee (U.Bo.S.) e del Dm relativo all’acquisizione di n. 24 velivoli F-2000 e al supporto tecnico-logistico dell’intera flotta. Alle 14.30 ascolterà il Ministro dell’istruzione Anna Maria Bernini sull’affare assegnato relativo alla centralità del Mediterraneo nelle priorità politiche, economiche, sociali e di sicurezza dell’Italia nel quadro dell’appartenenza all’Unione europea e alla NATO; a seguire ascolterà sul medesimo tema i rappresentanti di Unimed e Unimarconi.

La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA e sullo schema di decreto legislativo relativo ai mercati delle cripto-attività. Esaminerà, infine, la proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo con particolare riguardo alla tutela dei risparmiatori. La Cultura proseguirà il confronto sul ddl per l’istituzione del Museo del Ricordo e sul ddl per la promozione delle manifestazioni in abiti storici e dibatterà sul ddl per l’istituzione della Giornata nazionale del formatore.

La Ambiente e Lavori Pubblici svolgerà delle audizioni sul ddl per la tutela dei minori nella dimensione digitale. La Industria e Agricoltura si confronterà sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica per l’organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e dell’organismo indipendente di valutazione della performance. La Affari Sociali esaminerà il decreto per la riduzione delle liste d’attesa, lo schema di dlgs per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro e il ddl per il riconoscimento e la promozione della mototerapia.

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