La polveriera americana (Parte 3.1). Gli ambiti giuridici riguardanti Donald Trump

  ICT, Rassegna Stampa
image_pdfimage_print

Al fine di dare un quadro della situazione attuale di Trump nei confronti delle diverse azioni legali che lo riguardano, prima di descrivere in dettaglio ciascuna di queste, riassumo qui di seguito i processi già previsti, l’incriminazione e le investigazioni in corso.

Poiché il testo è assai lungo, nella Parte 3.1 di 5 sono descritti i processi, mentre l’incriminazione e le investigazioni in corso sono descritte nella Parte 3.2 di 5.

  1. Processi
    • È in corso la causa di natura civilistica per frode intentata da Ms. Letitia James, Procuratore Generale dello Stato di New York, con l’accusa a Trump, ad alcuni dei suoi figli e alla sua società di aver mentito a banche e società di assicurazione sopravvalutando i propri beni di miliardi di dollari per ottenere prestiti a tassi d’interesse e condizioni assicurative favorevoli alle sue società. La seconda udienza in fase preliminare è stata tenuta in tribunale di New York il 13 aprile 2023.
    • Il 25 aprile 2023 si aprirà presso il tribunale di New York il processo per la causa civile intentata di E. Jean Carroll nei confronti di Trump per stupro e diffamazione.
  2. Incriminazione
    • Il 30 marzo 2023 Trump è stato formalmente incriminato penalmente dal gran giurì istituito da Mr. Alvin Bragg, Procuratore Distrettuale di Manhattan, in seguito all’inchiesta criminale nei confronti di Trump con l’accusa di aver fatto pagare la somma di $ 130.000 dal suo ex-avvocato Michael Cohen alla pornostar Stormy Daniels (Stephanie Clifford) nei giorni precedenti il voto dell’elezione presidenziale del 2016 affinché negasse di aver avuto un rapporto sessuale con lui.
  3. Il 4 aprile 2023 ha avuto luogo l’udienza preliminare nella quale sono stati contestati a Trump 34 capi d’accusa.
  4. La prima udienza in tribunale è fissata per il 4 dicembre 2023.
  5. L’incriminazione ha rilevanza particolare poiché si tratta della prima volta nella storia degli Stati Uniti in cui un presidente o ex-presidente deve far fronte a un’accusa di natura criminale.
  • 3 Investigazioni in corso
    • Il 10 febbraio 2021 Ms. Fani Willis, Procuratore Distrettuale della contea di Fulton nello Stato della Georgia iniziò un’investigazione criminale riguardante i tentativi da parte di Donald Trump d’influenzare funzionari elettorali dello Stato. Il gran giurì speciale ha tramesso al Procuratore e al giudice la propria decisione. Sono in corso le audizioni del gran giurì che potrebbe incriminare Trump e suoi alleati.
    • Inchiesta criminale da parte di Mr. Merrick Garland, Procuratore Generale degli Stati Uniti, a capo del Dipartimento della Giustizia (DOJ), sulla gestione da parte di Donald Trump di documenti confidenziali e segreti dopo aver lasciato la Presidenza. Mr. Garland ha nominato nel novembre 2022 lo special counsel Mr. Jack Smith per condurre l’inchiesta, mantenendo così un ruolo politicamente indipendente; sarà però Garland a decidere se procedere o meno con incriminazioni, dopo aver ricevuto le raccomandazioni di Smith che ha istituito un gran giurì che sta conducendo le audizioni dei testimoni.
    • Inchiesta criminale da parte di Mr. Merrick Garland, Procuratore Generale degli Stati Uniti, a capo del Dipartimento della Giustizia (DOJ) sul ruolo svolto da Donald Trump in occasione dell’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021 quando il Congresso degli Stati Uniti era riunito per eleggere il Presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris. Lo special counsel Mr. Jack Smith è responsabile anche di questa inchiesta e ha istituito il gran giurì che sta conducendo le audizioni dei testimoni. Il Procuratore Generale deciderà se incriminare Trump in base alle raccomandazioni di Smith.

—————————————–

Il tentativo di Trump di bloccare con vari mezzi l’elezione di Joseph Biden e di continuare a denunciare frodi elettorali ha portato a una serie di inchieste federali, statali e locali che si stanno avvicinando all’avvio di procedimenti giudiziari civili e penali o sono già giunti alla fase d’incriminazione nei confronti dell’ex-Presidente (indictment).

Nessun Presidente nella storia degli Stati Uniti ha cercato d’impedire il trasferimento pacifico dei poteri da un Presidente in carica al suo successore.

Nel corso delle varie inchieste è stato appurato che Trump e i suoi sostenitori più stretti alla Casa Bianca – e alcuni all’esterno – hanno cercato di bloccare l’elezione del 6 gennaio 2021 con azioni che risalgono anche a settimane prima di quella data e successivamente con denunce portate in tribunale per annullare le elezioni in alcuni stati, che però hanno dato risultati negativi per Trump in 61 casi su 62.

Nei giorni immediatamente precedenti l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio Trump e i suoi più stretti alleati cercarono di trovare un modo per impedire il trasferimento del potere a Joe Biden; tra gli altri, il più attivo fu l’avvocato John Eastman, che propose di convincere il Vicepresidente Mike Pence a sovvertire il risultato dell’elezione, anche se sapeva che il tentativo era anticostituzionale e sarebbe stato respinto dalla Corte Suprema.

Tenuto conto di questi elementi, il caso Nixon, unico Presidente a essersi dimesso – per evitare l’impeachment – non è in nulla paragonabile al caso Trump quanto a gravità e pericolo per la democrazia e la stabilità del paese (Nixon non fu mai incriminato perché fu perdonato da Gerald Ford, suo Vicepresidente e successore alla Presidenza).

Trump subì due procedure per impeachment; la prima nel 2019 alla conclusione dell’inchiesta dello special counsel Robert Mueller sulle accuse d’interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016; la seconda nel 2021 con l’accusa di essere responsabile dell’insurrezione e dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021; fu condannato due volte dalla Camera dei Rappresentanti e fu assolto entrambe le volte dal Senato; è l’unico presidente ad aver subito due procedure di impeachment nella storia degli Stati Uniti.

Le inchieste dei gran giurì (grand jury),insediati per decisione dei Procuratori dello Stato o dei Procuratori distrettuali (District Attorneys) o del Procuratore Generale degli Stati Uniti (U.S. Attorney General) e i Procuratori dei loro staff e confermati dai giudici, sono in corso di svolgimentoo in fase conclusiva nello stato della Georgia a livello statale, nello stato e nella città di New York a livello statale e locale, presso il DOJ-Department of Justice a livello federale. A Manhattan il 30 marzo 2023 il gran giurì ha votato l’incriminazione di Trump (v. 2 qui di seguito).

Trump non solo ha tentato di sovvertire il risultato di un’elezione presidenziale nelle settimane precedenti l’insediamento del nuovo Presidente eletto, fino al 6 gennaio 2021, giorno stesso della votazione dei grandi elettori con il congresso convocato in riunione plenaria di Camera dei Rappresentanti e Senato, ma ha continuato gli attacchi sulla presunta frode elettorale in discorsi ai convegni e raduni dei suoi sostenitori e sui siti da lui creati, dopo l’esclusione da Facebook e Twitter, insistendo su “stop the steal” con l’approvazione di moltissimi “election deniers”.

Questi sono alcuni esempi di come Trump mantiene una tensione e uno stato di potenziale crisi permanente che toccano direttamente tutte le sfere della politica locale e nazionale:

  • nel 2021 e 2022 ha ripetuto diverse volte che avrebbe sostenuto finanziariamente persone incriminate per l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e che avrebbero usufruito del perdono presidenziale qualora fosse rieletto;
  • il 26 novembre 2022 a Mar-a-Lago incontrò a pranzo Kanye West e il suprematista bianco, negazionista e notoriamente antisemita Nick Fuentes, indicando indirettamente che accoglieva positivamente il sostegno di tali personaggi; questo evento fu evidenziato nei media per vari giorni e criticato anche da molti repubblicani moderati;
  • il 3 dicembre 2022 Trump invocò la sospensione: il termine usato fu “termination” della Costituzione per ribaltare l’elezione del 2020 e reintegrarlo come Presidente

(citazione letterale: “Do you throw the Presidential Election Results of 2020 OUT and declare the RIGHTFUL WINNER, or do you have a NEW ELECTION? A Massive Fraud of this type and magnitude allows for the termination of all rules, regulations, and articles, even those found in the Constitution,” Trump wrote in a post on the social network Truth Social and accused “Big Tech” of working closely with Democrats. “Our great ‘Founders’ did not want, and would not condone, False & Fraudulent Elections!”)

(“Buttate VIA i Risultati dell’Elezione Presidenziale del 2020 e dichiarate il VINCITORE LEGITTIMO, o avete una NUOVA ELEZIONE? Una Frode Massiccia di questo tipo ed entità permette la sospensione di tutte le regole, regolamenti, e articoli di legge, compresi quelli della costituzione”: questo è quanto scrisse Trump in un post sul social network Truth Social e accusò “Big Tech” di agire strettamente con i Democratici, continuando con “I nostri grandi ‘Fondatori’ non vollero, e non condonerebbero, Elezioni False e Fraudolente!”);

  • sostenne numerosi candidati repubblicani a lui favorevoli alle elezioni del novembre 2022 (“midterm election”) per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti, di un terzo del Senato, di alcuni Governatori e di numerose altre cariche statali e locali; nel corso delle manifestazioni di sostegno a questi candidati pronunciò spesso discorsi minacciosi e intimidatori nei confronti di quelli democratici e, soprattutto, dei procuratori e dei giudici che avevano iniziato procedure penali nei suoi confronti;
  • il 22 novembre 2022 ha dichiarato che si presenterà alla nomination (candidatura) per il Partito Repubblicano alle elezioni presidenziali del 2024 dichiarando: “America’s comeback starts right now” (il ritorno dell’America comincia proprio ora);”
  • da allora la sua campagna nei convegni e raduni non ha mai raggiunto i livelli di presenze che sono stati riscontrati nel 2016 e nel 2020, ma nei mesi di febbraio e marzo 2023 ha pronunciato discorsi nel corso dei quali ha chiaramente espresso l’intenzione di vendicare sé stesso e i suoi elettori (I am your retribution”) in caso di rielezione nel 2024, sempre utilizzando lo slogan “Make America Great Again”.

È una polveriera potenziale che potrebbe avere conseguenze diverse e che presenterà il più alto rischio di deflagrazione quando Trump sarà incriminato in seguito alla decisione di uno o più dei Procuratori dello Stato della Georgia, di New York o di Merrick Garland, Procuratore Generale degli Stati Uniti, a capo del Dipartimento della Giustizia, che lo stanno perseguendo in giustizia.

I sostenitori di Trump in possesso di armi sono numerosissimi (si stima che negli Stati Uniti vi siano circa 120 armi per 100 persone); la possibilità che in seguito a un’incriminazione di Trump molti di questi organizzino manifestazioni portando armi sembra, secondo alcuni commentatori politici, molto elevata, come è già stato il caso nell’assalto al Campidoglio.

Se questo dovesse succedere, gli Stati Uniti possono opporre solo unità di polizia locale, altre unità speciali e la National Guard, che include circa 445.000 elementi e può essere attivata per missioni federali; questa dipende in modo congiunto dal Presidente degli Stati Uniti e dai Governatori degli Stati; attualmente è possibile che in alcuni Stati dominati dai repubblicani (Governatore, Camera e Senato) i governatori e capi della polizia fedelissimi di Trump rifiutino di attivare la National Guard del loro stato e i poliziotti che controllano. In ogni caso il totale delle forze disponibili per l’opposizione agli eventuali manifestanti pro-Trump è assai inferiore al potenziale numero dei manifestanti stessi, che si può stimare in migliaia o più di persone.

Nel settembre 2019, quando Trump stava per subire il processo per impeachment, inviò un messaggio su Twitter citando una dichiarazione del Pastore Robert Jeffress durante un’intervista su Fox & Friends nella quale questi disse minacciosamente che se Trump fosse stato rimosso dalla presidenza “it will cause a Civil War-like fracture in this nation from which this country will never heal.” (questo provocherà una frattura nella nazione simile a una Guerra Civile dalla quale questo paese non guarirà mai).

Più recentemente, nel febbraio 2023, Glenn Kirschner, ex-procuratore e attualmente commentatore per MSNBC, ha evocato questa possibilità:

https://www.youtube.com/@GlennKirschner2

*** Kirschner commenta tre volte alla settimana gli eventi giudiziari di maggiore rilievo nei suoi video “Justice Matters” (perché la giustizia è importante) (https://glennkirschner.com.

D’altra parte, a metà marzo 2023 l’opinionista del New York Times Charles M. Blow ha scritto: “The justice system must be untethered from political implications and consequences, even the possibility of disruptive consequences. For instance, could an indictment and prosecution of Trump cause consternation and possibly even unrest? Absolutely. Trump has been preparing his followers for his martyrdom for years and evangelizing to them the idea that any sanctioning of him is an attack on them. This transference of feelings of persecution and pain from manufactured victimhood is a classic psychological device of a cult leader.”

(Il sistema giudiziario non deve essere vincolato da implicazioni e conseguenze politiche, neppure dalla possibilità di conseguenze distruttive. Ad esempio, sarebbe possibile che l’accusa e l’incriminazione di Trump potrebbero provocare costernazione e possibilmente anche disordini? Sicuramente. Trump per anni ha preparato i suoi seguaci al suo martirio e li ha evangelizzati all’idea che una qualsiasi sanzione nei suoi confronti è anche una sanzione nei loro confronti. Questo trasferimento di sentimenti di persecuzione e sofferenza da una vittimizzazione costruita ad hoc è uno strumento psicologico classico proprio di un leader di una setta.)

Il Presidente Biden non ha mai sollevato in pubblico la questione di eventuali manifestazioni violente, né si ha notizia che l’esecutivo stia preparando misure per contrastare eventuali manifestazioni di massa, armate, di sostenitori di Trump. È tuttavia ragionevole pensare che nell’esecutivo siano state discusse, se non già prese, misure di vario tipo per fronteggiare eventuali insurrezioni.

Tuttavia, alcuni commentatori hanno scritto negativamente, o almeno dubitativamente, a proposito della possibilità di azioni violente da parte della base di Trump, non aspettandosi nel breve manifestazioni particolarmente numerose e/o passibili di attacchi di massa, avendo notato la diminuzione considerevole delle presenze ai comizi di Trump e che più di mille persone tra gli aggressori al Campidoglio il 6 gennaio 2021 sono state arrestate e alcune già condannate e imprigionate. Secondo questi commentatori gli arresti e soprattutto le condanne a parecchi anni di reclusione sarebbero un deterrente, ma non escludono che episodi gravi possano verificarsi.

Questa previsione si è rivelata in gran parte corretta il 4 aprile, giorno in cui Trump ha dovuto presentarsi al tribunale criminale di Manhattan per l’udienza preliminare in seguito alla sua incriminazione da parte del gran giurì istituito dal Procuratore Distrettuale Alvin Bragg. Vi sono state numerose minacce, anche di morte, sui social per i giurati, il procuratore e il giudice, ma il numero di sostenitori di Trump all’esterno del tribunale era esiguo e tenuto a distanza da uno schieramento di forze dell’ordine assai considerevole.

Un prima idea di come potrebbe essere contrastata una manifestazione molto numerosa, con pericolo di esplosioni di violenza, si è avuta il 4 aprile a Manhattan, giorno dell’udienza preliminare successiva all’incriminazione di Trump del 30 marzo per il pagamento di $ 130.000 alla pornostar Stormy Daniels: è stato organizzato uno stretto coordinamento tra Servizi Segreti (nella sua qualità di ex-Presidente, Trump è protetto in permanenza da agenti dei servizi), responsabili operativi della Guardia Nazionale e la messa in allerta dell’intero corpo di polizia di New York (13.000 poliziotti, ai quali è stato imposto di essere pronti in divisa e armati durante tutta la giornata). Cordoni di polizia sono stati istituiti in un quadrilatero molto ampio attorno al Tribunale. L’udienza, pubblica, è stata tenuta al 13° piano con multipli controlli all’interno dell’edificio.

Fino ad aprile 2023 solo Alvin Bragg, Procuratore Distrettuale di Manhattan, tra i procuratori coinvolti nelle diverse procedure, ha fatto il passo di incriminare Trump. In principio, nessun procuratore vuole correre il rischio che Trump sia assolto, dato che in tutti questi casi giudiziari per la condanna è necessaria l’unanimità dei giurati delle giurie ordinarie (i gran giurì possono solo trasmettere al procuratore e alle giurie ordinarie le conclusioni delle loro inchieste). Quindi tutti questi procuratori stanno agendo con la massima prudenza e attendono le conclusioni dei gran giurì per decidere l’eventuale incriminazione.

*** Negli Stati Uniti il governo o un procuratore istituisce un gran giurì (nello Stato della Georgia ci sono due gradi di gran giurì) per investigare potenziali condotte criminali e decidere se debbano essere emesse accuse penali; chiama testimoni a testimoniare sotto giuramento e può chiedere di accedere a documenti e altre forme di comunicazione penalmente rilevanti; i testimoni possono essere semplicemente invitati a testimoniare o essere chiamati mediante subpoena (potere di comparizione, con obbligo di apparire davanti al giurì per essere interrogati sotto giuramento); questi sono obbligati a comparire e, in caso si oppongano, vengono rinviati a giudizio e processati per essere costretti a comparire, oppure, in certi casi, un giudice può ordinare di comparire ai testimoni che non hanno rifiutato; salvo casi eccezionali, i testimoni possono non rispondere alle domande del giurì facendo ricorso al Quinto Emendamento della Costituzione contro l’auto incriminazione (“take the fifth”) o in base al rapporto privilegiato cliente-avvocato; la funzione accusatoria del gran giurì è di determinare se c’è “probable cause” che una o più persone abbiano commesso atti di natura criminale; trasmette le proprie conclusioni al procuratore che l’ha istituito e questi decide come procedere. I grand giurì sono composti di 16 o 23 membri e la decisione di procedere criminalmente deve essere presa da almeno 12 giurati. I procedimenti sono segreti. I giurì ordinari dei processi sono composti da 12 membri e 12 sostituti.

In alcuni Stati i gran giurì possono essere istituiti da cittadini mediante petizione.

—————————————–

Da quando sono iniziate le investigazioni penali nei confronti di Trump si è ampliato il dibattito tra esperti e politici su quanto sta accadendo. Per una parte importante degli oppositori di Trump le sue eventuali incriminazioni, processi e condanne sono un test per la democrazia americana e il rispetto per la Costituzione, a dimostrazione che nessuno è al di sopra della legge.

Al contrario, per i sostenitori di Trump, che include la quasi totalità dei membri della Camera dei Rappresentanti e del Senato federale, degli stessi organi a livello statale e la base repubblicana, nelle quali la destra e l’estrema destra sono chiaramente maggioritarie, l’ex-Presidente ha vinto le elezioni, è perseguitato dai tribunali e dai procuratori pagati da George Soros, l’imprenditore, filantropo e banchiere, ebreo di origine ungherese, allievo di Karl Popper. È sempre più presente in tutti questi ambiti una vena decisamente antisemita e razzista, e le minacce nei confronti degli oppositori di Trump sono sempre più personali e violente.

In questo contesto, come in altri, è utile ottemperare al principio “follow the money”.

Per far fronte alle spese legali e al suo train de vie (stimato da varie fonti a circa $ 10 milioni al mese), Trump ha necessità di poter disporre d’importanti somme di denaro. Ha istituito società ombra, dei PAC (Political Action Committee, che può raccogliere fondi per contributi a campagne elettorali e li dona a campagne per o contro candidati, iniziative referendarie o legislative; le somme donate sono limitate nell’ammontare e i PAC sono registrati presso la Federal Election Commission-FEC, con obbligo di rendicontazione dettagliata) e dei Super PAC (designati ufficialmente come “”independent expenditure-only political action committees“[comitati indipendenti per azione politica di sola spesa, possono ricevere contributi per somme illimitate, debbono essere registrati presso la FEC], che possono impegnare somme senza limiti in azoni politiche), che sono utilizzati soprattutto per azioni spesso di dubbia natura.

Da quando ha perso le elezioni presidenziali nel 2020, Trump ha ricevuto donazioni per più di $ 250 milioni, in grande maggioranza donazioni di piccole cifre inviate dai suoi elettori. Il giorno successivo alla sua incriminazione a Manhattan ha ricevuto donazioni per più di $ 1,5 milioni e nei due giorni successivi alla sua apparizione in tribunale per l’udienza preliminare del 4 aprile ha ricevuto più di $ 10 milioni.

Recentemente l’opinionista Robert Reich di The Guardian ha pubblicato un articolo nel quale enumera le ragioni per cui il Partito Repubblicano è sempre più dominato dall’estrema destra, con spinte autoritario che gradualmente assumono le sembianze di un partito che può essere definito come fascista.

È ormai apparente che il Partito Repubblicano è dominato a tutti i livelli dai numerosissimi MAGA, tanto che parecchi opinionisti hanno denominato il Partito come MAGA Republican Party, dedicato alla disinformazione, alla diffusione di non verità, alla creazione di verità parallele, con forti correnti razziste e antisemite, e a minare le basi stesse della democrazia americana.

In questo è stato favorito anche profondi movimenti culturali che si sono sviluppati nel corso degli ultimi quindici-venti anni, da leggi locali e da decisioni della Corte Suprema, in particolare da quella che il 24 giugno 2022 che ha rovesciato la decisione del 1973 nel caso Roe vs. Wade che permetteva l’aborto in tutto il paese, stabilendo che la regolamentazione dell’aborto spetta ai singoli stati, dividendo così le donne del paese in due: da una parte quelle che possono accedere legalmente all’aborto perché risiedono in Stati nei quali l’aborto è legale, d’altra parte quelle che vivono negli Stati dove l’aborto è stato vietato dalle legislature locali secondo modalità estremamente restrittive.

D’altra parte, secondo molti autorevoli commentatori, Rupert Murdoch, che ha sempre sostenuto Trump, soprattutto mediante le trasmissioni di Fox News e delle altre reti via cavo del suo gruppo, nelle quali è stato ripetuto in molti modi diversi e da diversi “giornalisti” che Trump era stato legittimamente eletto e che era perseguitato dalla giustizia. I toni spesso assai forti lanciati e rilanciati da Fox hanno portato diversi commentatori di primo piano a definire Rupert Murdoch come la persona che più di qualunque altra ha contribuito a esasperare il clima già molto teso negli Stati Uniti e a porre le premesse per dividere ancora più il paese, utilizzando forme di comunicazione che alterano completamente la realtà e creano un mondo parallelo per favorire Trump, i suoi alleati e le loro idee estremiste che possono portare a uno stato autoritario.

E Biden è un presidente illegittimo.

Nota

Per una comprensione più ampia della personalità di Trump, possono essere utili le interviste con Bob Woodward, che ha pubblicato tre libri su Trump e poi ha pubblicato le interviste audio nel 2022:

Il CD con il testo integrale delle interviste è disponibile a questo indirizzo.

Bob Woodward è autore con Carl Bernstein degli articoli pubblicati dal Washington Post a partire dal 1° agosto 1972 e del libro “Tutti gli uomini del Presidente” del 1974 sullo scandalo Watergate, che contribuirono alle dimissioni di Richard Nixon il 9 agosto 1974.

—————————————–

  1. PROCESSI
  1. Procuratore generale dello Stato di New York: Inchiesta civilistica dello Stato di New York con l’accusa a Trump di aver mentito a banche e società di assicurazione sopravvalutando i propri beni di miliardi di dollari per ottenere prestiti a tassi d’interesse e condizioni assicurative favorevoli alle sue società: Ms. Letitia James.
(https://ag.ny.gov/about-attorney-general

Con questa azione legale Ms. James intende impedire a Trump e a membri della sua famiglia, inclusi i figli Donald Jr. ed Eric e la figlia maggiore Ivanka, di avere parte attiva in qualsiasi affare a New York in futuro.

Ha già ottenuto che un giudice nomini un monitor indipendente per monitorare e ispezionare l’utilizzo dei bilanci d’esercizio annuali da parte della Trump Organization nei quali, asserisce Ms. James nella sua azione legale, la società ha sopravvalutato i propri beni.

Nel gennaio 2023 un giudice di New York rifiutò di respingere la causa legale del Procuratore Generale contro Trump, aumentando così la possibilità che debba affrontare un processo nell’autunno del 2023.

Poiché la natura dell’inchiesta di Ms. James è di natura civilistica, può far causa a Trump, ma non può sporgere denuncia penale. Potrebbe optare di perseguire delle trattative transattive nella speranza di ottenere più rapidamente una soluzione finanziaria. Se però Ms. James dovesse vincere il processo, il giudice potrebbe imporre a Trump sanzioni pecuniarie molto elevate e bloccare le sue attività a New York. La pena pecuniaria minima si attesterebbe a $ 280 milioni.

È importante notare che in questa inchiesta sono coinvolti direttamente Trump e i suoi tre figli.

La prima udienza si è tenuta nell’agosto 2022 e Trump non ha risposto ad alcuna delle domande, appellandosi al quinto emendamento.

La seconda udienza si è tenuta il 13 aprile 2023 e da alcune informazioni trapelate sembra che Trump abbia risposto alle domande.

Questo processo è ancora in fase conoscitiva, ma il processo inizierà nel 2023; le due udienze Trump sono di natura conoscitiva in preparazione del processo.

  1. Il 25 aprile 2023 al tribunale di New York si aprirà la causa civile per stupro e diffamazione intentata da Ms. E. Jean Carroll che contesta a Trump di essere stata stuprata in una stanza di prove del grande magazzino situato di fronte al Trump Building nel 1965 o 1966.
Giudice A. Lewis (Law.com) United States District Court for the Southern District of New York

Il giudice Lewis Kaplan ha già statuito che la giuria sarà anonima per mantenere la sicurezza dei giurati, che saranno sempre sotto scorta in tutti i loro movimenti durante il processo e forse anche successivamente. Si tratta di una misura assai inusuale, riservata di solito ai processi in cui l’accusato è un criminale pericoloso.

Il giudice ha statuito l’anonimato dei giurati perché ha tenuto conto delle minacce profferite da Trump nei confronti del Procuratore Distrettuale di Manhattan Alvin Bragg (“è un animale”) e della sua famiglia, del giudice e della sua famiglia, in particolare della figlia, accusandola di lavorare per i democratici e la vicepresidente Kamala Harris, e nei procuratori del suo ufficio, dei membri del gran giurì istituito da Bragg e altre minacce gravi nei confronti di altre autorità giudiziarie in generale.

Il giudice ha avvertito Trump che prenderà provvedimenti se dovesse continuare con questo comportamento.

Al processo testimonieranno altre due donne vittime di stupro da parte di Trump e sarà mostrato il “Hollywood tape”, la registrazione video nella quale Trump si vanta di poter toccare le parti intime di una donna e di baciarla come e quando vuole, anche in pubblico, perché è una celebrità. Questo video fu mostrato poco tempo prima dell’elezione presidenziale del novembre 2016, ma non ebbe alcun effetto negativo sui seguaci di Trump.

A metà aprile 2023 gli avvocati di Trump hanno avvertito il giudice di aver scoperto che parte delle spese legali di Ms. Carroll sarebbero state pagate da un facoltoso contributore del Partito Democratico e hanno chiesto di rinviare il processo di un mese. Il giudice ha rifiutato il rinvio, ma ha chiesto un’audizione immediata con Ms. Carroll.

(https://edition.cnn.com/2023/04/13/politics/trump-carroll-case-delay-request/index.html).

Il giudice ha comunicato di mantenere la data del 25 aprile respingendo obiezioni da parte dei legali di Trump.

—————————————–

Le fonti principali utilizzate sono:

  • The New York Times
  • The Washington Post
  • The Guardian
  • Alcuni quotidiani locali
  • The New Yorker
  • ABC News
  • CNN
  • BBC
  • MSNBC
  • Fox News
  • Politico
  • Glenn Kirschner
  • Ben Meiselas di Meidastouch Network
  • Michel Popok di Mediatouch Network (avvocato, partner di una dei maggiori studi penali americani)
  • il commentatore politico di MSNBC Lawrence O’ Donnell

Per leggere le altre due Parti de “La Polveriera Americana”

https://www.key4biz.it/la-polveriera-americana-parte-3-1-gli-ambiti-giuridici-riguardanti-donald-trump/442809/