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Tutti i numeri dei “cold case”. Il 23,9% degli omicidi in Italia restano casi irrisolti
A volte i casi irrisolti, i cosiddetti cold case, diventano dei rompicapo che catturano l’attenzione di milioni di lettori e telespettatori. Su uno di questi casi, rimasto irrisolto per 25 anni, è si è fatta luce grazie all’impegno di una persona che si è appassionata al caso, quello di Nada Cella (uccisa a Chiavari nel 1996), dopo averlo analizzato per la tesi di un corso di criminologia. Una storia da film.
Ma possiamo citare altri cold case italiani celebri, come il delitto di via Poma o gli omicidi del Mostro di Firenze. Noi, però, parliamo di numeri e, grazie ai dati Istat, siamo in grado di sapere quanti casi di omicidio (ma anche di altri reati più o meno gravi) restano senza autore in Italia.
Il numero di omicidi in Italia
Nel 2021 sono stati commessi 277 omicidi volontari, almeno fino al 12 dicembre. Un numero in discesa rispetto agli anni precedenti, ma in salita se paragonato allo stesso periodo nel 2020. Ed è Caltanisetta la provincia dove si registrano più omicidi. Qui il tasso di morte per omicidio è pari al 2,3 ogni 100mila abitanti. Seguono Foggia, al secondo posto con l’1,8 e Reggio Calabria che registra un indice dell’1,5. Di questi, quasi per tutti, le indagini sono tutte ancora in corso. Quel che ci interessa è verificare quanti casi di fatti avvenuti negli anni precedenti rimangono ancora oggi irrisolti.
Quanti sono i casi irrisolti in Italia
Secondo le ultime statistiche pubblicate dall’Istat nell’ultimo anno di cui abbiamo i dati, il 2019, sono rimasti senza colpevole il 23,9% degli omicidi. È la percentuale più bassa degli ultimi 10 anni, in diminuzione rispetto alla percentuale di casi irrisolti italiani che nel 2018 era pari al 24,2% in calo rispetto al 29,9% del 2017 e ancora di più in calo dal 40% del 2012. Questo vuol dire in termini concreti che considerando il totale degli omicidi, una volta molto più elevato, si è passato da più di 150 assassini liberi in circolazione 10 anni fa a poco più di 70 negli ultimi anni.
Aumentano i casi irrisolti di origine mafiosa
La ragione chiara è che sono meno numerosi quei delitti che con maggiore probabilità rimangono senza colpevole, ovvero quelli di tipo mafioso. Quelli in cui a compiere l’atto è un professionista, non conosciuto dalla vittima e da chi gli è vicino, che non agisce in modo improvvisato, magari colto da un raptus, ma dopo avere progettato come far perdere le proprie tracce, coprendo il volto.
Nel 2019 per esempio solo il 21,4% di questi omicidi ha un responsabile, nel 2018 al 26,3%, ma prima erano ancora meno del 20%, e nel 2012 solo il 3,8% dei delitti di mafia ebbe un colpevole entro l’anno. E tuttavia se tra 2008 e 2012 in valore assoluto questi delitti furono 386, in media 77,2 all’anno, nel 2019 se ne sono contati solo 28. E se sembrano numeri importanti, bisognerebbe confrontarli con quelli americani per farsi un’idea di quanto, in realtà, il numero di casi irrisolti sono relativamente pochi.
Il 22,2% degli omicidi per furto e rapina sono casi irrisolti
Al contrario una percentuale crescente dei delitti avviene in famiglia o comunque per mano di un parente, e di conseguenza praticamente sempre da parte di una persona nota che viene scoperta in breve tempo. Anche negli altri casi, quelli degli omicidi a scopo di furto e rapina, il tasso di scoperta del colpevole è alto. Nel 2019 è stato del 77,8%. Vuol dire che solo il 22,2% degli assassini rimane sconosciuto almeno nell’anno in cui ha commesso il delitto. Si tratta di una percentuale che oscilla molto, anche perché non parliamo di moltissimi casi in valore assoluto. È andata dal 40% del 2010 al 15,8% del 2016.
Quanti tentati omicidi in Italia restano irrisolti
Più stabile e naturalmente più alta la percentuale di risoluzione dei casi se si parla invece di tentati omicidi. In questo caso si arriva all’86,8%, ovvero solo il 13,2% di coloro che provano a uccidere qualcuno riesce a passarla liscia, almeno per qualche tempo. È una percentuale che negli ultimi 10 anni non ha mai raggiunto il 20% e che ha visto un minimo proprio nel 2019. Naturalmente non è da trascurare tra i fattori che consentono alle forze dell’ordine di trovare i colpevoli il progresso tecnologico, le tecniche di indagine, di rilevamento delle tracce organiche anche minuscole e poi la presenza pervasiva di telecamere un po’ ovunque.
Nel Mezzogiorno più omicidi senza un colpevole
Ma come per altri indicatori anche in questo caso il dato italiano è in realtà una media di percentuali che differiscono molto in base alla regione. Intanto ve ne sono due, Molise e Valle d’Aosta, in cui per fortuna non vi è stato nel 2019 neanche un omicidio. È per questo che tecnicamente risulta tecnicamente con un 100% di casi irrisolti nel 2019, ma in realtà è la Puglia, dove ve ne sono stati 26, la regione con più casi senza un colpevole, ben il 59,3%.
I casi irrisolti hanno toccato il 40% degli omicidi
Anche negli anni è stata tra le regioni con più casi irrisolti, sempre sopra il 40%, tranne il 2016, e spesso sopra il 50%, come nel 2010 e nel 2012. Anche in Sardegna questa percentuale è piuttosto alta. Del 41,7% nel 2019, ed è stata maggiore della media in gran parte degli anni, come nel 2012, quando è arrivata al 69,2%.
In generale è nelle regioni meridionali che vi sono meno omicidi risolti. Sia perché è maggiore la quota di omicidi di tipo mafioso, sia per altre ragioni. In Campania per esempio nel 2019 non è stato trovato il 34,3% degli assassini, ma nel 2016 e 2017 si è arrivati ben oltre il 50%, e nel 2014 al 64,2%.
Nel 2019 è record di regioni senza casi irrisolti
Al contrario in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, dove pure di omicidi ve ne sono stati, i casi irrisolti sono stati zero nel 2019. E non vi è mai stato finora un anno con così tante regioni in cui tutti gli assassini sono stati assicurati alla giustizia.
Un ulteriore elemento di speranza è il fatto che queste statistiche riguardano i casi che rimangono irrisolti nell’anno, ma molto spesso gli omicidi vengono scoperti negli anni successivi. Per esempio all’Istat risultano per il 2019 solo 44 autori di omicidio non identificati su 315 delitti. Si tratta solo del 14%. Proprio perché i colpevoli sono stati trovati nel 2020. Nonostante la pandemia.
Qualche volta i casi irrisolti vengono risolti
In inglese vengono definiti cold case, casi freddi: sono quelli molto indietro nel tempo che magari erano stati archiviati perché il colpevole non si trovava e che vengono riaperti perché nel frattempo sono sopraggiunte novità.
E’ il caso, per esempio, dei tre omicidi, due donne e un bambino, di inizio Anni ’90. Nel 1993 in Toscana, nel Chianti, viene trovata uccisa Milva Malatesta e il figlioletto, Mirko, carbonizzati entrambi in una Panda di proprietà della donna che è stata spinta in un burrone. Pochi anni dopo, nel 1997, viene trovata morta Alessandra Vanni, tassista, sempre nel Chianti. I due casi erano stati sostanzialmente archiviati ma all’inizio del 2021 vengono riaperti perché nel frattempo la scienza investigativa ha potuto verificare il materiale genetico rimasto sotto le unghie di Alessandra e stabilire il Dna. Da lì la riapertura di entrambi i casi e l’iscrizione nel registro degli indagati di due uomini.
Quali sono i cold case più famosi del mondo
Alcuni dei cold case più famosi nel mondo includono:
- Assassinio di Jack lo Squartatore a Londra, 1888
- Desaparición de la familia Anderson, Campsite Beach, Australia, 1964
- Caso di JonBenét Ramsey, 1996
- Il caso di Black Dahlia a Los Angeles, 1947
- Assassinio di Hae Min Lee, 1999
- Caso del Golden State Killer, 1976-1986
- Caso del Killer di Zodiaco, 1968-1969
- Caso di Jimmy Hoffa, 1975
- Caso di Cooper D. B. di Portland, 1971
- Caso di Isdal Woman, Norvegia, 1970
Il reato di omicidio va in prescrizione?
Sembra strano ma in alcuni Paesi del mondo il reato di omicidio va in prescrizione dopo un certo numero di anni. In Italia, in via generale, il reato di omicidio non va in prescrizione, ma ci sono delle eccezioni. Ad esempio, se il reato è stato commesso quando l’imputato era minorenne, può essere applicata una riduzione dei termini di prescrizione.
Nel 2019 è stata approvata una legge che ha aumentato i termini di prescrizione per alcuni reati, compreso l’omicidio, portandoli da 20 a 30 anni. Inoltre, in casi particolari di omicidio aggravato, la prescrizione può essere estesa o addirittura eliminata.
I dati si riferiscono al 2010-2021
Fonte: Istat
https://www.key4biz.it/la-puglia-e-la-regione-con-piu-delitti-senza-colpevole/480447/