Il Ministero delle Finanze russo ha annunciato i preparativi per spingere le società statali a spostare la liquidità sui conti internazionali dal Dollaro all’Euro. Inoltre, Mosca ha affermato che sta rispondendo alle richieste di ulteriori sanzioni “preparandosi” a una possibile disconnessione dai sistemi di pagamento internazionali, vale a dire SWIFT. In realtà vi è stata una prima versione del comunicato, molto dura, che parlava di “Ordine” di trasferimento degli asset dal Dollaro all’Euro, ma questa comunicazione è poi stata sostituita da una che parla di un’incentivazione, con libertà comunque di detenere le valute che si ritengono necessarie.
Russia’s divestment from the Dollar is moving at an astonishing pace. https://t.co/3WYC47o2oT
— Tom Fowdy (@Tom_Fowdy) June 7, 2021
Bloomberg ha osservato: “RIA Novosti e Tass hanno ritirato articoli precedenti che citavano un funzionario del ministero delle Finanze che affermava che il governo prevede direttive per ordinare alle aziende statali di effettuare il passaggio. RIA e Tass hanno affermato che il funzionario ha ritirato la sua citazione”. Si è trattato di un avvertimento uscito al momento sbagliato?
La Russia poi ha parlato anche di preparazione all’uscita dallo SWIFT, il sistema di pagamento internazionale voluto dagli USA , ma con base in Belgio, per prepararsi ad eventuali contromisure USA.
«Certo, bisogna prepararsi a ulteriori misure restrittive, che, di solito, chiamiamo sanzioni. È chiaro che è impossibile prepararsi a tutto, ma già nei dipartimenti economico e finanziario è stato avviato un lavoro serio legato al trasferimento degli insediamenti nelle valute nazionali, l’introduzione di sistemi di pagamento”, ha detto Pankin.
Putin domenica ha annunciato che la prima linea legata a Nord Stream 2 è già stata terminata e che ora stanno lavorando sulla seconda linea. Ormai il nuovo gasdotto sarà completato entro pochi mesi, ed a quel punto Mosca avrà raggiunto alcuni obiettivi strategici importantissimi:
- avrà confermato la dipendenza europea dal proprio gas;
- avrà tolto armi finanziarie ai più stretti alleati degli USA in Europa, cioè Polona ed Ucraina;
- avrò distaccato la propria dipendenza dal dollaro.
Oggi Putin ha parlato dei suoi colloqui con il presidente del Consiglio della UE, Charles Michel. Il primo ministro belga sta ormai sostituendo l’alto commissario Borrell e tutta la Commissione Europea nei rapporti con i paesi stranieri, diventando “La Faccia ” dell’Unione all’estero. La Von der Leyen, come si è visto ad Ankara, ne esce umiliata e dimezzata. In questo caso si è parlato di energia, di pace fra Armenia e Azerbaigian e di crisi Bielorussa. Michel quindi è il vero interlocutore internazionale della UE, alla faccia di una commissione sempre più debole.
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