Le lezioni che gli USA cercano di imparare dalla Guerra in Ucraina, e quello che invece non hanno ancora capito

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Dalla proliferazione dei sistemi senza pilota allo spettro dei campi di battaglia saturi di guerra elettronica, due anni e mezzo di guerra in Ucraina hanno offerto agli strateghi militari nuove lezioni su come si combatte il moderno combattimento su larga scala, ma ci sono anche lezioni evidenti che non sono state comprese e che possono invece guidare verso una decadenza politica.

A migliaia di chilometri di distanza dalle micidiali linee del fronte, la scorsa settimana è stato chiesto ai funzionari dell’intelligence militare statunitense, in occasione della conferenza annuale dell’Intelligence and National Security Alliance (INSA), quali lezioni hanno tratto, nello specifico, dall’osservazione della difesa della patria da parte di Kiev contro l’invasione di Mosca. Questa importante conferenza è stata riassunta da Breaking Defence.

“Ascoltate, è facile sedersi al Pentagono pensando di avere grandi idee per l’innovazione“, ha detto Andrew Evans, direttore della Task Force ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) dell’esercito. “Ma sapete chi sono i migliori innovatori? Le persone che devono innovare o moriranno il giorno dopo”. Quindi Innovare necesse est, avrebbero detto i latini

L’innovazione sul campo di battaglia che si sta verificando in Ucraina”, ha aggiunto Evans, “è senza precedenti”.

Soldati in Ucraina Breakingdefence –  Getty

In acqua: capacità asimmetriche e senza equipaggio “piuttosto impressionanti”

Sulla carta, la grande flotta navale russa non dovrebbe avere problemi a dominare l’inesistente Marina dell’Ucraina. Ma la guerra ha dimostrato che l’uso di navi di superficie più piccole e senza equipaggio e gli attacchi via terra possono mettere a rischio una marina tradizionale.

“La prima lezione che ne abbiamo tratto è stata l’importanza della difesa contro i missili da crociera, quando la Slava è stata colpita”, ha detto il direttore dell’intelligence navale, il viceammiraglio Karl Thomas, riferendosi probabilmente all’affondamento della Moskva, classe Slava, avvenuto nell’aprile del 2022, che secondo gli Stati Uniti è stata colpita da missili da crociera ucraini Neptune.

Il fatto di poter utilizzare in modo efficiente armi senza equipaggio, sia navali, sia aeree, dai droni ai missili, il tutto unito con indubbie capacità di intelligence messe a disposizione anche dai Paesi Occidentali, ha messo in difficiltà la Marina russa, che ora si trova limitata ad operare nel quadrante orientale del Mar Nero.

I commenti di Thomas riecheggiano le parole pronunciate in estate dal generale dell’esercito Christopher Cavoli, il più importante generale americano in Europa, che ha definito la capacità dell’Ucraina di contrastare la superiorità navale della Russia un “arbitro del futuro”. Dopo  la guerra in Ucraina lo scontro marittimo non sarà più lo stesso. 

Nello spazio: Immagini commerciali per una diplomazia che si basa sull’intelligence

Seduto accanto a Thomas, il vice capo delle operazioni spaziali della Space Force per l’intelligence, il Magg. Gen. Gregory Gagnon, ha detto che una delle lezioni più importanti del conflitto per lui è arrivata prima dello scoppio delle ostilità, nel dicembre 2021 e nel gennaio 2022.

“Penso che un altro elemento importante sia stato ricordare… il valore significativo che l’industria del telerilevamento commerciale ha avuto nel consentire l’intelligence e nel sostenere la diplomazia”, ha detto Gagnon.

Gagnon ha detto che prima dell’invasione vera e propria da parte della Russia, i funzionari americani hanno potuto viaggiare in tutto il mondo per parlare con gli alleati di ciò che, secondo loro, il Cremlino stava pianificando, rafforzando il sostegno internazionale prima che i primi carri armati attraversassero i confini dell’Ucraina.

“Potevano dire quello che vedevano… [e] c’era un’immagine da mostrare”, ha detto. “E come in passato, all’interno di strutture sicure in capitali straniere, abbiamo convinto i nostri alleati. Ma questa volta, a differenza di altre volte, abbiamo dato ai nostri alleati la possibilità di mostrarle al pubblico, perché si trattava di immagini commerciali non classificate. Sono stati in grado di condividerle con l’opinione pubblica europea e di ottenere sostegno”.

Gagnon ha affermato che è stato “fondamentale” che il governo sia stato in grado di “utilizzare l’industria del telerilevamento commerciale per aiutare a rafforzare e potenziare le iniziative diplomatiche statunitensi prima della guerra”.

“Lo spazio dell’informazione è stato dominante in questa battaglia”, ha detto. “Mai prima d’ora abbiamo visto in una battaglia moderna la corsa per raggiungere i social media e diffondere il messaggio, per tutte le parti”.

Il fatto di poter utilizzare ormai osservazioni dallo spazio messe a disposizione da società commerciali civili da un lato ha facilitato la comunicazione, ma dall’altro ha permesso anche a chi non ha raffinati strumenti orbitali di poter raccogliere, quasi in tempo  reale, una messe di dati sulle operazioni militari o sulla preparazione delle forze sul campo che in altre epoche sarebbero state indisponibili o a disposizione di pochissime entità statali.

A terra: la rivoluzione portata da Droni e guerra elettronica

Per Evans, capo della Task Force ISR dell’esercito, il conflitto in Ucraina ha rivelato due capacità dominanti: sistemi aerei senza pilota a basso costo e una guerra elettronica intensa e in continua evoluzione.

Ha iniziato indicando i droni in situazioni in cui, secondo lui, l’esercito sta vedendo UAV da 500 dollari sconfiggere pezzi di armatura da 20 milioni di dollari. “Si tratta di un ottimo ROI (ritorno sull’investimento), se si è in Ucraina o se si è russi dall’altra parte”, ha ironizzato.

“Dobbiamo quindi iniziare a pensare in modo diverso al modo in cui acquisiamo i sistemi d’arma, e lo stiamo facendo oggi all’interno dell’Esercito, cercando di capire come sia l’acquisizione giusta”, ha detto.

Per quanto riguarda l’EW, l’electronic warfare, la guerra elettronica, Evans ha detto che si tratta di un “settore unico” in cui teme che l’Esercito USA  abbia sottoinvestito, per “capacità di protezione e di offesa”.

In particolare, ha detto che il servizio sta cercando di concentrarsi maggiormente sulla “riprogrammazione” dell’EW, ovvero sulla capacità di aggiornare continuamente le tattiche EW per rimanere un passo avanti rispetto a un avversario che sta facendo la stessa cosa.

Non si può pensare di innovare solo in modo offensivo sui campi di battaglia, tramite l’uso di droni e UAV, magari perfino a guida autonoma, senza, dall’altro lato, investire anche su strumenti difensivi o di contrattacco, come la Guerra elettronica. Questo errore rischia di avere pesanti conseguenze.

Quello che non è stato capito: la capacità industriale e sociale che deve essere alle spalle di uno sforzo militare

La capacità di resistenza alle sanzioni dimostrata dalla Russia ha sorpreso l’Occidente. Nonostante le sanzioni economiche e l’isolamento internazionale, la sua capacità di risposta industriale e sociale ha superato le aspettative.

La produzione bellica è rimasta sostenuta, anzi si è perfino incrementata, garantendo un flusso costante di rifornimenti alle truppe. Inoltre, il supporto popolare alla guerra, alimentato da una forte propaganda nazionalista, ha mantenuto alto il morale della popolazione e dei soldati.

Questa combinazione di forza industriale e coesione sociale ha permesso alla Russia di resistere all’offensiva ucraina e di evitare una sconfitta che sembrava inevitabile all’inizio del conflitto.  Se unos tato Occidentale volesse veramente preopararsi a una situazione bellica dovrebbe, prima di tutto riuscire a comprendere che questo è possibile solo con un sistema industriale in grado di adattarsi rapidamente alle esigenze belliche  e una società coesa che, nel suo corpo principale, sia in grado di supportare lo sforzo militare o, per lo meno, non opporvisi.

Purtroppo l’analisi tecnica dei militari non è in grado di cogliere questi aspetti, e non ci si può apsettare che lo comprendano i politici oi burocrati.


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