L’identity fabric semplifica la gestione dell’identità e degli accessi negli ambienti ibridi

  Rassegna Stampa, Security
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Con l’avvento del cloud e degli ambienti ibridi una delle sfide principali delle aziende è diventata la gestione dell’identità e degli accessi utente. La presenza di più ambienti cloud ha portato a una frammentazione dei prodotti di Identity and Access Managamenet (IAM): ogni ambiente propone una propria soluzione che non si integra con le altre.

Bisogna anche considerare che i sistemi legacy sono ancora profondamente radicati in molte organizzazioni ed è impossibile procedere con una sostituzione totale immediata.

Con l’aumento dei servizi di gestione delle identità sui diversi ambienti cloud è molto più difficile avere visibilità di utenti e accessi per mitigare i rischi e applicare policy efficaci; è necessario quindi che le imprese si affidino a delle soluzioni che possano integrare e completare quelle esistenti eliminando la frammentazione.

Identity fabric cloud

Pixabay

Per risolvere il problema della varietà di soluzioni e semplificare la gestione degli accessi, Bob Slocum, esperto di cybersecurity e autore per Security Intelligence, propone l’identity fabric, un layer che mira a ridurre il gap tra i sistemi legacy di gestione delle identità e le moderne soluzioni basate sul cloud. 

L’identity fabric per l’IAM

L’identity fabric usa l’orchestrazione per integrare e migliorare le soluzioni esistenti invece di sostituirle, creando ambienti di controllo dell’identità completi e meno complessi.

L’implementazione di questa soluzione segue tre step fondamentali: il primo consiste nell’eliminare i silo dei diversi sistemi creando una directory autorevole e indipendente dai vendor che unifica le altre directory e diventa l’unica “fonte di verità” per il controllo dell’identità; il secondo prevede l’estensione dei moderni meccanismi di autenticazione alle applicazioni legacy; infine, occorre incorporare l’approccio di autenticazione comportamentale basata sul rischio per valutare il livello di pericolo di ciascun accesso.

identity fabric

Pixabay

Grazie all’orchestrazione l’identity fabric diventa il collante tra il “vecchio” e il “nuovo”.  L’approccio permette di seguire un processo decisionale più intelligente e semplifica le operazioni di onboarding e offboarding.; inoltre, consente di creare criteri di sicurezza coerenti, alleggerendo il carico degli amministratori e automatizzando i processi in modo rapido.

Una gestione efficiente delle identità permette di far coesistere le applicazioni legacy e quelle moderne, garantendo al contempo maggiore sicurezza e riducendo il lock-in dei vendor. Seguire l’approccio dell’identity fabric semplifica il controllo dell’identità riducendo in maniera significativa i rischi anche negli ambienti più frammentati e complessi.

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