L’intelligenza artificiale sempre più al servizio del cybercrimine

  Rassegna Stampa, Security
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L’intelligenza artificiale ha potenziato gli attacchi di phishing e provocato un’impennata degli attacchi via e-mail: a dirlo è l’ultimo report di Acronis, “Incessante aumento degli attacchi informatici: PMI e MSP nel mirino”. L’indagine ha coinvolto più di un milione di endpoint dislocati in 15 paesi e ha evidenziato che il phishing potenziato dall’intelligenza artificiale ha colpito più del 90% delle organizzazioni, contribuendo a un aumento del 222% degli attacchi tramite e-mail nel secondo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.

“La tendenza in atto a livello globale è preoccupante: i criminali continuano a sfruttare ChatGPT e sistemi di AI generativa simili per creare codice dannoso e sferrare attacchi più efficaci e automatizzati” afferma Candid Wüest, Vicepresidente di Acronis Product Management. “Mai come ora, è prioritario che le aziende utilizzino soluzioni di Cyber Protection complete per garantire la propria continuità operativa”.

Le principali minacce del periodo luglio-dicembre 2023

Anche se il numero di varianti e nuovi gruppi è diminuito, il ransomware si è riconfermata una delle principali minacce per medie e grandi imprese. I gruppi ransomware hanno colpito settori strategici come la pubblica amministrazione e la sanità, continuando a causare perdite di dati e denaro in tutto il mondo.

Tra i gruppi più attivi figurano LockBit, Cl0p, BlackCat, Play e 8Base. L’attacco a Westpole, provider italiano di servizi cloud, è solo un esempio della pericolosità dei ransomware: l’incidente ha messo in crisi i servizi di 1.300 amministrazioni pubbliche e ha avuto ripercussioni piuttosto pesanti sui pagamenti degli stipendi.

ransomware

Pixabay

Il furto di dati è la seconda minaccia più diffusa e la causa della maggior parte delle violazioni di dati. È aumentato inoltre l’uso di sistemi di intelligenza artificiale generativa, in particolare ChatGPT, per sviluppare codice dannoso e avviare gli attacchi. I cybercriminali usano anche strumenti più specializzati, come WormGPT, FraudGPT, DarkEERT, DarkBART e ChaosGPT per abusare delle capacità dell’IA.

Tra le realtà più colpite ci sono gli MSP, come dimostra una delle ultime violazioni che ha colpito numerose agenzie governative degli Stati Uniti. I cybercriminali hanno sfruttato le vulnerabilità degli account di posta elettronica di Microsoft violando 60.000 e-mail legate a 10 account del Dipartimento di Stato degli U.S.A.

Per quanto riguarda gli attacchi malware, i Paesi più colpiti sono stati Singapore, Spagna e Brasile. Nello stesso periodo Acronis ha bloccato quasi 28 milioni di URL sugli endpoint, un calo del 36% rispetto al quarto trimestre del 2022.

L’intelligenza artificiale nel futuro del cybercrimine

Acronis anticipa un’intensificazione degli attacchi con tattiche avanzate, in particolare quelli basati su IA, quelli alla supply chain e il cyberspionaggio di gruppi legati ai governi.

Il report mette in guardia in particolare gli MSP, i quali si troveranno a far fronte a minacce specifiche contro la loro attività; tra queste spiccano l’island hopping, un attacco che sfrutta l’infrastruttura di un MSP per attaccare i suoi clienti, e lo stuffing di credenziali che sfrutta l’ampio accesso ai sistemi che hanno queste realtà.

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Secondo l’indagine, le imprese sono ancora molto carenti in termini di soluzioni di sicurezza capaci di intercettare lo sfruttamento delle vulnerabilità zero day; inoltre, un problema molto diffuso è il ritardo nell’applicare le patch di sicurezza che consente ai cybercriminali di infiltrarsi nei sistemi e sottrarre dati sensibili.

Acronis ricorda che le tecnologie di rilevamento comportamentale e di rilevazione degli exploit possono evitare gran parte di questi attacchi e sono quindi indispensabili per avere delle difese all’avanguardia.

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