Gartner ha pubblicato il rapporto Predicts 2023: Cybersecurity Industry Focuses on the Human Deal, che sottolinea come lo stress causato dal lavoro porterà quasi della metà dei responsabili della sicurezza informatica a cambiare occupazione, nel 25% dei casi migrando verso ruoli diversi.
Deepti Gopal, Director Analyst di Gartner, ha dichiarato: “I professionisti della sicurezza informatica si trovano ad affrontare livelli di stress insostenibili. I CISO devono giocare in difesa, ma gli unici risultati possibili sono essere violati oppur no. L’impatto psicologico di questa situazione influisce sulla qualità delle decisioni e sulle prestazioni dei responsabili della sicurezza informatica e dei loro team”.

Deepti Gopal, Director Analyst di Gartner
Il mercato della sicurezza offre molte opportunità, ma il tasso di abbandono dei talenti rappresenta una minaccia per i team di sicurezza.
Turnover accelerato
La ricerca ha identificato che i programmi di sicurezza informatica basati sulla conformità, il basso supporto esecutivo e la maturità a livello di settore sono tutti segnali che un’organizzazione non considera la gestione del rischio di sicurezza come fondamentale per il successo aziendale.
Questo può portare ad un aumento del turnover e ad un logoramento dei team man mano che i talenti lasciano ruoli in cui il loro impatto è sentito e apprezzato.
Secondo Gartner, entro il 2025 più della metà degli incidenti informatici significativi saranno causati da carenza di talenti o errore umano. Gli attacchi informatici e di ingegneria sociale contro le persone stanno aumentando perché gli attori delle minacce vedono il fattore umano come il punto più vulnerabile.
Un sondaggio condotto da Gartner tra 1.310 lavoratori ha rivelato che il 69% ha aggirato le linee guida sulla sicurezza informatica dell’organizzazione negli ultimi 12 mesi. Il 74% dei dipendenti sarebbe disposto a violare le linee guida sulla sicurezza informatica se ciò aiutasse il team a raggiungere un obiettivo aziendale.
Gartner prevede che entro il 2025 la metà delle medie e grandi imprese adotterà programmi formali per gestire il rischio interno, rispetto al 10% di oggi.
Un programma di gestione del rischio interno dovrebbe identificare in modo proattivo e predittivo i comportamenti che possono comportare la potenziale esfiltrazione di beni aziendali o altre azioni dannose, e fornire una guida correttiva piuttosto che una punizione.
Ciò aiuterebbe a far fronte alla crescente minaccia degli attacchi informatici causati dalla carenza di talenti o errori umani.
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