La città di Yellowknife, nel Nord-Ovest del Canada, è interessata da forti incendi boschivi e quasi tutta la popolazione, circa 20mila persone, sono state evacuate. Ma, secondo il sito Quartz, le evacuazioni sono andate a rilento a causa “del vuoto mediatico locale” sui social Facebook e Instagram. Gli abitanti di Yellowknife, come del resto tutti i cittadini in Canada, dal primo agosto scorso non hanno più la possibilità di leggere le notizie dei media su Facebook e Instagram e quest’assenza di informazione avrebbe “ostacolato le evacuazioni”, secondo Quartz. Anche Google ha annunciato di volere cancellare le notizie in Canada.
Perché Meta ha tolto le notizie da Facebook e Instagram
Con l’approvazione dell’Online News Act, Meta dal primo agosto ha deciso di togliere in Canada le notizie di quotidiani, giornali online, tv, radio e siti web da Facebook e Instagram. Se avesse continuato a consentire la pubblicazione delle news, la società guidata da Mark Zuckerberg avrebbe dovuto trovare un accordo economico con ogni editore. Secondo Reuters, la legge prevede un prezzo sui link delle notizie. La normativa è, quindi, diversa da quella introdotta in Australia e in Europa con la direttiva Copyright.
In Italia ecco il modo e i criteri per calcolare l’equo compenso. Se tra editore e piattaforma non si trova l’accordo, il prezzo è stabilito da Agcom.
Il governo canadese contro Meta: “Scelta avventata e irresponsabile”
Ritornando alla vicenda canadese, Meta ha così replicato a chi ha accusata il vuoto mediatico locale sui social come causa di rallentamenti/ostacoli all’evacuazioni della popolazione della città di Yellowknife. “Le persone in Canada sono in grado di utilizzare Facebook e Instagram per connettersi alle loro comunità e sono anche in grado di accedere a informazioni affidabili, compresi i contenuti di agenzie governative ufficiali, servizi di emergenza e organizzazioni non governative“, ha detto il portavoce di Meta David Troya-Alvarez a CBC. Per dire, i cittadini possono accedere ai siti governativi per avere notizie in tempo reale sugli incendi e sapere cosa fare.
La decisione di Meta è stata criticata dal governo canadese. “Una scelta avventata e irresponsabile”, l’ha etichettata la ministra del patrimonio Pascale St-Onge, che è responsabile dei rapporti del governo con la società. Avventata, perché, spiega la ministra, l’Online News Act non è pienamente in vigore. “E in questo momento di incendi, abbiamo bisogno di più notizie non di meno”, ha aggiunto, chiedendo, inutilmente, a Meta di ripristinare le news.
“Le agenzie di stampa condividono volontariamente contenuti su Facebook e Instagram per espandere il loro pubblico e aiutare i loro profitti”, ha risposto Rachel Curran, responsabile public policy di Meta in Canada. “Al contrario, sappiamo che le persone che usano le nostre piattaforme non vengono da noi per le notizie“.
Per Meta, infatti, i link agli articoli di notizie costituiscono meno del 3% del contenuto sul feed dei suoi utenti e, sempre secondo la società, le notizie su Facebook e Instagram non creano un valore economico.
“Google e Facebook guadagnano l’80% di tutte le entrate della pubblicità digitale in Canada”, ha osservato ancora la ministra Pascale St-Onge. “… e preferiscono”, ha aggiunto, “impedire ai propri utenti di accedere alle notizie locali e di buona qualità, al posto di pagare un equo compenso alle testate giornalistiche”. “Il mondo sta guardando il Canada… continueremo a mantenere la nostra posizione. Dopotutto, se il governo non può difendere i canadesi contro i giganti della tecnologia, chi lo farà?”, ha concluso la ministra del patrimonio Pascale St-Onge
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