Metaverso, 600 milioni di utilizzatori nel 2026 grazie all’IA generativa

  ICT, Rassegna Stampa
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Il metaverso tra noi

Il metaverso è un mondo virtuale, composto da più tecnologie (videoconferenza e gaming, token crittografici, realtà virtuale e aumentata, blockchain, 3D, digital twin, intelligenza artificiale, internet of things), in cui le dinamiche di interrelazione consentono di performare diverse attività.

Per capire poi come funziona il metaverso, bisogna immaginare un mondo online tridimensionale in cui si è teletrasportati dal proprio ufficio romano a una sala riunioni a Singapore, si fanno acquisti in una replica digitale del proprio negozio di abbigliamento preferito e poi ci si incontra con amici, famigliari o colleghi in qualche altra parte del mondo per una cena, un drink o una partita di golf virtuale.

Per alcuni, questa versione prossima ventura di internet, conosciuta come il metaverso, è il futuro dell’interazione umana.

Ad oggi questo futuro è ancora piuttosto vago e nonostante gli investimenti crescenti nel mercato del metaverso, anche le perdite sono costantemente in aumento, come nel caso di Meta, con i suoi Reality Labs (divisione dedicata allo sviluppo del metaverso) che hanno registrato un rosso di 40 miliardi di dollari.

Eppure, nonostante questo scenario di conti fuori controllo e di scarsi risultati, in termini di incremento di utenti, di acquisto di apparecchiature e di ricavi, c’è ancora molto interesse per questo mercato e le attese lievitano.

Il ruolo dell’IA generativa

Secondo le stime più recenti diffuse da Activate Consulting, grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) generativa, gli utilizzatori del metaverso raggiungeranno le 600 milioni di unità entro il 2026, praticamente il doppio rispetto ad oggi.

Questo perché l’IA generativa non è in grado solo di sviluppare qualsiasi tipologia di contenuto digitale, da un libro ad un film, da un avatar ad un brano musicale, ma anche interi ambienti virtuali.

Ambienti che poi, sempre la stessa IA provvederà a popolare, con avatar sempre più realistici, modelli di esperienza immersiva, elementi di interattività avanzata.

È in questo modo che secondo i ricercatori, l’IA fungerà da agente catalizzatore per il metaverso, attirando utenti che potranno ideare in modalità collaborativa nuovi ambienti, nuovi personaggi, nuove esperienze, che andranno a colmare il divario tra quella che i media chiamano realtà fisica e quella che è la realtà virtuale.

Entro pochissimi anni, quindi, si stima che il metaverso entrerà a far parte integrante della nostra quotidianità, come prima è stato per internet e la rete mobile.

Come il metaverso potrebbe cambiare la nostra vita

Le istituzioni educative potrebbero anche adottare questa tecnologia per l’apprendimento interattivo, soddisfacendo gli stili di apprendimento individuali. La sua integrazione nella vita di tutti i giorni ridefinirà il modo in cui le persone si connettono, comunicano e collaborano in tutto il mondo. Riunioni virtuali, conferenze e incontri sociali possono diventare un luogo comune, trascendendo le barriere fisiche e culturali.

Inoltre, la crescente adozione del Metaverso potrebbe rivoluzionare il commercio digitale. La capacità dell’IA generativa di facilitare la creazione di contenuti senza soluzione di continuità può portare a fiorenti mercati virtuali. Qui gli utenti possono progettare, possedere e scambiare risorse virtuali, offuscando i confini tra l’economia fisica e quella digitale.

Rimangono in piedi tutti i problemi che associati alla tecnologia dell’IA generativa, soprattutto in termini di privacy, di sicurezza informatica, di disuguaglianze e discriminazioni, di rispetto dei diritti individuali e universali dell’essere umano, di cybersicurezza in generale (tra cui le truffe, le rapine e i rapimenti di avatar).

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