Microsoft corregge vulnerabilità critiche in Azure Sphere

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Le falle di sicurezza nella soluzione Microsoft per la gestione dei dispositivi IoT avrebbero consentito a un eventuale pirata di installare un malware.

La filiera della cyber security è sempre più complessa e, quando si parla di vulnerabilità, il loro impatto aumenta progressivamente a seconda del “layer” in cui si collocano. Secondo questa logica, le falle di sicurezza corrette da Microsoft nel suo Azure Sphere ottengono il massimo dei punti.

Il prodotto sviluppato da Microsoft, infatti, è un’appliance progettata per garantire la sicurezza dei dispositivi IoT e, sotto questa prospettiva, si colloca al vertice di una piramide in cui ogni incidente di sicurezza può ricadere, a cascata, su tutti gli altri dispositivi.

Come spiega un report pubblicato sul blog ufficiale di Talos, che ha individuato (e segnalato a Microsoft) le vulnerabilità in questione, un’eventuale exploit basato sui bug di Azure Sphere avrebbe consentito ai pirati informatici di avviare l’esecuzione di codice remoto sul device e, di conseguenza, consentire la compromissione dei dispositivi controllati.

Azure Sphere

Le quattro vulnerabilità (CVE-2021-27047; CVE-2021-27047; CVE-2021-27080; CVE-2021-28460) interessano la versione 21.01 del software di controllo e sono state corrette con la nuova versione rilasciata da Microsoft.

La stessa azienda negli scorsi mesi aveva “incoraggiato” i ricercatori di sicurezza a mettere sotto la loro lente d’ingrandimento Azure Sphere, offrendo ricompense per un totale di oltre 370.000 dollari per l’individuazione dei bug nel sistema. Un concetto che gli stessi portavoce dell’azienda di Satya Nadella hanno espresso in un post pubblicato l’anno scorso.

La logica, estremamente condivisibile, è che l’attività dei ricercatori di sicurezza può portare un’accelerazione nella messa in sicurezza del settore IoT, che sotto questo punto di vista sconta un tremendo ritardo. Dalle parti di Talos non se lo sono fatto ripetere due volte e la nuova tornata di aggiornamenti conferma che il meccanismo funziona.

La speranza, ovviamente, è che anche le aziende si sappiano allineare alla filosofia proposta da Microsoft, procedendo agli aggiornamenti in maniera tempestiva.

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