Dieci anni per trasformare il Paese in termini di sostenibilità ambientale e di decarbonizzazione, a partire dalle infrastrutture e dalla mobilità, è questo l’obiettivo che si posto il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), che si è visto assegnare dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ben 62 miliardi di euro di risorse.
In aggiunta al fondo, il Piano prevede che il 56% dell’ammontare complessivo dell’investimenti sia destinato alle regioni del Mezzogiorno.
Rispetto alle risorse previste per gli investimenti di competenza del ministero, il Pnrr aggiunge 47 miliardi di euro. Inoltre, come riportato dal comunicato ufficiale diffuso oggi, nella versione definitiva del Piano le risorse per infrastrutture, mobilità e logistica sono aumentate di 14 miliardi rispetto alla bozza approvata dal precedente esecutivo.
“Si tratta di un piano di proporzioni storiche per il nostro Paese, ma anche fortemente innovativo dal punto di vista qualitativo, che mette il benessere delle persone, la competitività delle imprese e il rispetto dell’ambiente al centro di un nuovo modo di concepire le infrastrutture e i sistemi di mobilità, nel segno della riduzione delle disuguaglianze tra Nord e Sud e della sostenibilità”, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
“Gli oltre 60 miliardi di investimenti che il Mims dovrà realizzare rappresentano una sfida e un’opportunità senza precedenti che cambierà il funzionamento del nostro Paese. L’alta velocità nel Mezzogiorno, il potenziamento e la trasformazione in senso ecologico dei trasporti pubblici regionali e locali, la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana, il miglioramento della qualità delle abitazioni e la riqualificazione delle città, l’ammodernamento dei porti e delle flotte sono parte di una visione sistemica del futuro dell’Italia in linea con gli indirizzi europei, con i principi dell’Agenda 2030 dell’Onu e del Green Deal”, ha aggiunto il ministro.
“Agli investimenti si affiancano poi riforme per l’accelerazione dei tempi di esecuzione delle infrastrutture e per migliorare l’efficienza del nostro sistema economico – ha precisato Giovannini – condizioni queste indispensabili per rilanciare il Paese e renderlo più resiliente a futuri shock”.
I progetti di competenza del Ministero riguardano: l’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche.
Nello specifico c’è la digitalizzazione delle reti e delle infrastrutture, che potrà contare su 4,8 miliardi di investimenti in diversi settori, tra cui quello della logistica e del trasporto pubblico locale per favorire lo sviluppo del modello Mobility as a service e l’uso integrato delle diverse modalità.
Sono previsti interventi per la messa in sicurezza e il monitoraggio delle autostrade A24 e A25 e di ponti e viadotti e gallerie stradali e autostradali attraverso l’impiego di tecnologie di ultima generazione.
Alla voce “Transizione ecologica della logistica”, invece, ci sono in programma interventi per circa 1,4 miliardi di euro, che riguardano, tra l’altro, le colonnine per le ricariche elettriche, la sperimentazione del trasporto ferroviario a idrogeno in Val Camonica, nel Salento e in altre reti, lo sviluppo della smart mobility.
Un capitolo è infine dedicato alla mobilità ciclistica, per cui sono previste risorse per quasi 1 miliardo di euro, in particolare per la realizzazione delle piste ciclabili urbane e turistiche e per connettere le strade provinciali con le principali direttrici di trasporto.
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