Non solo lo Spazio. Anche il mare e la dimensione subacquea è al centro della Strategia del Governo Meloni. Dopo il Disegno di legge per regolamentare la Space Economy e le attività spaziali, sul tavolo del Consiglio dei ministri arriverà il prossimo mese il Disegno di legge sulla dimensione subacquea, come annunciato Nello Musumeci, il ministro delle politiche del mare.
“Il mese prossimo al consiglio dei ministri presenterò un disegno di legge sulla dimensione subacquea”, ha spiegato Musumeci, “che renderà l’Italia una delle prime nazioni europee con una specifica legge che disciplini l’attività e le iniziative di carattere economico, accademico e scientifico sotto il mare”. “C’è bisogno di scoprire la geologia marina”, ha aggiunto il ministro. “Non sappiamo se, attraverso i fondali, possono essere intercettati qualche secondo se non qualche minuto prima i terremoti, aspetto che servirebbe a salvare tante vite umane. Senza dimenticare che il 95% delle infrastrutture di comunicazione, di quello che riceviamo col telefonino, passa sotto il mare”.
Oltre il 90% dei flussi globali di dati sono trasmessi attraverso cavi sottomarini. Serve un’Agenzia per il mare
È proprio così. Fino anche al 99% dei flussi globali di dati sono trasmessi attraverso cavi sottomarini, che sono quindi oggetto di attacchi cibernetici e ibridi. Per mettere, maggiormente, in sicurezza anche dal punto di vista cibernetico il dominio Subacqueo, nel disegno di legge promosso da Musumeci sarà prevista anche una nuova Agenzia? Un’Agenzia per il mare?
La Premier Meloni inizialmente aveva affidato al ministro Musumeci la una struttura di Missione, oggi diventata Dipartimento, e finanziato a La Spezia il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea sotto la guida della Nostra Marina Militare, perché rappresentasse lo strumento essenziale attorno al quale costruire una strategia del subacqueo, in un contesto internazionale sempre più difficile.
Ma non basta. Per cui per l’Underwater servono regole disciplinate da una legge quadro. Ad oggi le competenze del mare sono, infatti, frammezzate e distribuite in ben 11 ministeri.
“Saremo tra le prime nazioni in EU a varare il disegno di legge sulla dimensione subacquea”, ha spiegato Musumeci, “per cui saremo tra i primi a interfacciarci con Bruxelles su un settore dominio non ancora regolamentato a livello europeo”.
“Abbiamo insediato il Cipom, un Comitato interministeriale per coordinare un lavoro che”, ha concluso Musumeci, “altrimenti rischia di vanificare gli sforzi di tutti. Serve una strategia comune ed è una sfida che pubblico e privato devono affrontare insieme”.
Le attività legate al mare generano valore per 180 miliardi
Con 228mila imprese e oltre un milione di occupati, l’economia del mare in Italia genera un valore aggiunto diretto pari a 64,6 miliardi di euro, che considerando il valore attivato nel resto dell’economia, raggiunge i 178,3 miliardi di euro, pari al 10,2% del Pil nazionale. Il calcolo arriva dal XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare Ossermare, Centro Studi Tagliacarne Unioncamere, Informare, Camera di commercio Frosinone Latina e Blue Forum Italia Network.
“La blue economy è molto interessante perché intorno al mare si sviluppano una serie di iniziative dei diversi settori che registra quasi 180 miliardi di valore aggiunto” ha sottolineato Andrea Prete, riconfermato presidente di Unioncamere.
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