Netflix. Meglio pagare il prezzo pieno senza pubblicità, che farsi tracciare 

  ICT, Rassegna Stampa
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Certo, si risparmierà con il nuovo piano Netflix sotto i 6 euro, che includerà le pubblicità dalle ore 17 del 3 novembre prossimo. Ma i futuri abbonati sono consapevoli di diventare target per gli inserzionisti aderenti all’iniziativa? Gli altri piani restano sempre disponibili.

Un esempio di spot su Netflix di 20 secondi nel nuovo piano più economico

La profilazione degli utenti: i dati agli inserzionisti

A partire dal 1^ trimestre del 2023, attraverso le partnership con DoubleVerify Integral Ad Science, Netflix trasmetterà ai suoi inserzionisti una serie di dati dei telespettatori, “anche quelli dei giovani utenti”, del piano con interruzioni pubblicitarie per: 

  • targeting per Paese e genere dei contenuti (azione, dramma, romantico, fantascienza…). 
  • Gli inserzionisti potranno anche evitare che le loro pubblicità appaiano su contenuti che potrebbero essere incoerenti con il loro brand (per esempio sesso, nudità o immagini violente).  

Le società che rileveranno i dati degli utenti

Le due società andranno a fornire i dati puntuali degli utenti del nuovo piano: verificano se l’audience è reale, che non viene da bot o spam e conteggiano la reach. Così gli advertiser avranno la certezza di conoscere quante visualizzazioni avranno ottenuto i loro spot e sapere anche l’ “invalid traffic”, quello generato in modo illecito. Al momento del lancio le pubblicità avranno una durata di 15 o 30 secondi e saranno inserite prima e durante le serie e i film. Per poi diventare in media di 4-5 minuti all’ora e non potranno essere saltate. Non sarà possibile neanche scaricare i contenuti dalla pagina personale.

“Sono già centinaia gli inserzionisti che hanno aderito all’iniziativa e Netflix ha già quasi venduto tutti gli spazi degli spot prima ancora del lancio del piano”, ha fatto sapere la società, annunciando anche la partnership con Nielsen, che rileverà i dati dell’audience solo per gli USA dal prossimo anno, attraverso il sistema Digital Ad Ratings (DAR). 

Questione privacy

L’ultima collaborazione avviata da Netflix per il piano low cost è quella con Microsoft, che “ci aiuta a proteggere la privacy dei nostri utenti”, ha spiegato la società di video streaming, enfatizzando “la privacy è cruciale per noi”.

Infine, ha promesso che “i dati di Netflix saranno usati esclusivamente per supportare l’esperienza pubblicitaria su Netflix e non verranno usati per profilare o targettizzare altrove”. È stata usata la parola “elsewhere”. Ricordiamocela.

Tuttavia, i nuovi clienti del piano più economico saranno fortemente profilati per fornire agli inserzionisti più dati possibili: il genere di contenuti preferiti (compresi sesso, nudità o immagini violente), il Paese in cui si accede a Netflix, ecc…

Le domande di Key4biz

Questi dati che Netflix trasmetterà ai suoi inserzionisti saranno aggregati o personali?

Concretamente, DoubleVerify Integral Ad Science come rileveranno i dati?

Saranno rilevati e trasmessi agli inserzionisti “anche i dati dei giovani utenti“. A partire da quanti anni?

Tutto ciò secondo quale base giuridica?

Quale sarà la nuova privacy policy?

E con quale impatto sulla privacy degli utenti aderenti al nuovo piano?

Sono alcune delle domande che il Garante Privacy potrebbe rivolgere presto a Netflix Italia.

https://www.key4biz.it/netflix-meglio-pagare-il-prezzo-pieno-senza-pubblicita-che-farsi-tracciare/420096/