Open Fiber, piano da 11 miliardi per ridurre il divario digitale in Italia con la fibra ottica

  ICT, Rassegna Stampa
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11 miliardi di euro di investimenti per la copertura, entro il 2031, di circa 24 milioni di unità immobiliari, dagli oltre 13 milioni attuali. È l’obiettivo di Open Fiber, ora guidata da Mario Rossetti, contenuto nel nuovo piano industriale dell’azienda partecipata da CDP Equity al 60% e da Macquarie Asset Management al 40%. 

“In pochi anni Open Fiber è passata dalla fase di start-up a un ruolo di leader in Italia ed Europa nello sviluppo di reti interamente in fibra ottica”, ha commentato, l’amministratore delegato Mario Rossetti. “Con il forte sostegno degli azionisti e solide partnership con i principali operatori”, ha aggiunto, “siamo pronti a completare la copertura di città, piccoli comuni e aree industriali, offrendo un contributo decisivo agli obiettivi del Piano Italia 1 Giga per la riduzione del divario digitale del nostro Paese”.

Business Plan ed estensione del relativo Project Financing, i dettagli

Il nuovo piano, con orizzonte 2022-2031, si caratterizza rispetto al precedente per l’estensione della copertura VHCN (Very High Capacity Network) anche alle cosiddette aree grigie – le zone in cui è presente un unico operatore di rete e dove nessun altro operatore ha in progetto di sviluppare una rete NGA (Next Generation Access) – a partire da quelle che saranno interessate nei prossimi mesi dai bandi di gara lanciati dal Ministero per la Transizione Tecnologica e Digitale (MITD) nell’ambito del Piano Italia 1 Giga. 

Interventi completi nei Comuni delle aree bianche entro il 2023

Open Fiber conferma nel nuovo business plan gli obiettivi di copertura sulle aree nere e bianche (oltre 7.000 Comuni dei cluster C e D, in cui agisce in qualità di concessionario pubblico), con attenzione – in termini di risorse finanziarie e organizzative aggiuntive – sul completamento entro il 2023 di tutti gli interventi nei Comuni delle aree bianche e, in modo particolare, quelli su cui insistono fondi europei FESR e FEASR. 

La caratteristica principale del nuovo piano di OF rispetto al precedente è la sua flessibilità.

L’ampiezza di risorse finanziarie disponibili sulla base dell’accordo con le banche consente di accelerare e raggiungere tutti gli obiettivi del vecchio piano, quindi di partecipare a tutte le gare previste nell’ambito del PNRR per le aree grigie, e di poter pianificare le ulteriori coperture da realizzare nelle aree grigie di mercato. 

Il piano 2022-2031 di 11 miliardi di euro

Il piano 2022-2031 prevede circa 11 miliardi di euro di investimenti per la copertura di circa 24 milioni di unità immobiliari (UI) dagli oltre 13 milioni di UI attuali e a supporto della crescita della base clienti, in coerenza con il target di piano che prevede il raggiungimento dell’obiettivo di take up al 50%. Tali investimenti saranno coperti dall’estensione del financing a 7,2 miliardi di euro, dall’equity e dalla generazione di cassa.

Open Fiber intende partecipare a tutti i bandi di gara indetti dal MITD, all’esito dei quali, atteso per giugno 2022, OF definirà nel dettaglio il piano di copertura della ulteriore porzione di aree grigie in cui si opererà in regime di concorrenza e, dunque, il corrispondente numero incrementale di unità immobiliari. A tal fine OF potrà ricorrere ad una ulteriore linea di credito da 2,8 miliardi di euro.

Open Fiber ha raggiunto l’accordo di finanziamento con primarie istituzioni finanziarie italiane ed internazionali: Banco BPM, Banco Santander, BNP Paribas, Crédit Agricole, ING Bank, Intesa, Société Générale, Unicredit, che agiranno in qualità di Global Coordinators Bookrunners, Mandate Lead Arrangers. L’operazione ha lo scopo di supportare gli ulteriori investimenti del Piano Industriale e rifinanziare il Project Financing precedente di 4,1 miliardi di euro, migliorandone le condizioni applicate ed estendendone la durata al 2028. Il finanziamento, che sarà finalizzato prima della fine dell’anno, è il più grande mai realizzato in EMEA per investimenti in reti di telecomunicazioni.   

A fine piano si prevede una marginalità superiore al 75%, con oltre 2 miliardi di euro di ricavi. Il break even (Ebitda al netto degli investimenti) è previsto al 2026. 

Anche il nuovo piano industriale si basa sulle fondamenta su cui si è sviluppata Open Fiber fin dalla sua origine: il modello wholesale only, con cui OF mette a disposizione di tutti gli operatori interessati una rete tecnologicamente avanzata a parità di condizioni, e la sostenibilità nelle sue declinazioni ambientale, economica e sociale. Un progetto fondamentale per la competitività del Paese che, dalla nascita di Open Fiber, metterà in campo risorse per oltre 15 miliardi di euro.

200 gli operatori, nazionali e internazionali, che hanno stretto accordi commerciali con Open Fiber per l’utilizzo della sua rete

La commercializzazione dei servizi di connettività sulla rete realizzata da Open Fiber è attiva in 190 città di grandi e medie dimensioni e in oltre 3.000 piccoli comuni. Sono più di 200 gli operatori, nazionali e internazionali, che hanno stretto accordi commerciali con Open Fiber per l’utilizzo della sua rete.

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