Gli utenti del pezzotto nel mirino dell’autorità giudiziaria
Era nell’aria da tempo e alla fine l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), assieme alla Guardia di Finanza e la procura della Repubblica di Roma, hanno firmato un protocollo che consente di mettere a disposizione dell’autorità giudiziaria i dati identificativi di chi fruisce del cosiddetto pezzotto, cioè di contenuti audiovisivi offerti illegalmente su piattaforme pirata, le Iptv illegali.
L’accordo era stato annunciato qualche giorno fa durante un talk online, dal commissario Agcom Massimiliano Capitanio, che aveva detto: “La piattaforma piracy schield funziona meglio di prima ed è pronto il protocollo di collaborazione tra la procura di Roma, la Guardia di Finanza e l’Agcom per lo scambio di informazioni finalizzate ad attuare una legge dello stato italiano approvato nel luglio del 2023, che prevede il contrasto alle organizzazioni criminali e le sanzioni per gli utenti”.
Capitanio (Agcom): “La pirateria è un reato, ed è giusto che chi ne usufruisce paghi le conseguenze“
“Il protocollo di collaborazione tra la Procura Generale di Roma, la Guardia di Finanza e Agcom consentirà di scambiarsi informazioni finalizzate ad attuare la legge, inclusa la sanzione da 150 fino a 5.000 euro per gli utenti finali”, ha spiegato il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio.
L’importo delle sanzioni è quello fissato dalla legge antipirateria approvata nel luglio del 2023: “Quando le sanzioni agli utenti finali arriveranno, non vogliamo che si dica che si tratta di una repressione non democratica. La pirateria è un reato, ed è giusto che chi ne usufruisce paghi le conseguenze”, ha precisato Capitanio.
De Siervo (Lega Serie A): “Nessuno può pensare di continuare a rubare contenuti e farla franca“
“Oggi registriamo un passo fondamentale nella lotta alla pirateria. Finalmente, grazie al protocollo firmato dall’AGCOM con la Guardia di Finanza e la procura della Repubblica di Roma, i dati identificativi degli utilizzatori del pezzotto saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria”, ha commentato l’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo.
“Ogni fruizione illegale di contenuti video lascia un filo di Arianna digitale indelebile – ha aggiunto De Siervo – che consentirà alle forze dell’ordine di perseguire i pirati a cui saranno applicate in maniera automatica sanzioni fino a 5.000 euro. Nessuno può pensare di continuare a rubare contenuti illegalmente e farla franca“.
Pirateria, un danno da 2 miliardi per il sistema economico nazionale
Quando chiamiamo in causa la pirateria audiovisiva parliamo di un fenomeno che causa perdite di fatturato di circa 2 miliardi di euro per il sistema economico nazionale e di un impatto negativo sul PIL di oltre 800 milioni.
In Italia cala sia la platea dei pirati audiovisivi, sia il numero totale degli atti illeciti, ma il danno economico potenziale per le industrie dei contenuti e per il Sistema Paese rimane grave, secondo l’ultima indagine condotta da FAPAV e Ipsos.
Il 39% degli adulti italiani ha commesso almeno un atto di pirateria: in totale se ne stimano circa 319 milioni contro i 345 milioni del 2022.
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