Piattaforma antipirateria. Se il blocco entro 30’ costoso per operatori, Assoprovider pronta a ricorrere al Tar. Per Aiip: “Deve essere sicura”

  ICT, Rassegna Stampa
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Se la piattaforma antipirateria dovesse essere troppo onerosa per i piccoli e medi Internet Service Provider (ISP), l’associazione di riferimento Assoprovider la impugnerà al Tar insieme al Regolamento di tutela del diritto d’autore, che l’Agcom ha modificato in relazione alla legge sul contrasto alla pirateria digitale, approvata dal Parlamento il 14 luglio scorso ed entrata in vigore l’8 agosto. 

Per l’Associazione AIIP, diversamente, il focus è la sicurezza informatica e la tutela dell’Internet italiana “Deve essere sicura la piattaforma e ben prottetta dall’hacking, perché rappresenta un single-point-of failure della Rete Internet in Italia se non ben realizzata. Un down di poche ora di Internet in Italia costerebbe ben più soldi di quelli che si puntano a recuperare con la lotta alla pirateria digitale“, ha detto a Key4biz Giovanni Zorzoni, presidente dell’associazione che rappresenta i 60 operatori di Telecomunicazioni e Cloud più infrastrutturati nel settore delle medie aziende.

Il Regolamento Agcom

Nel Regolamento Agcom si legge che “l’Autorità intende sviluppare una piattaforma che, attraverso un sistema machine to machine, consenta una gestione automatizzata delle segnalazioni dei titolari allo scopo di garantire, da un lato, una tutela tempestiva ed efficace dei diritti e, dall’altro, le soluzioni tecnologiche meno onerose per gli ISP”.

Quindi una spesa per gli ISP è già prevista e la legge antipirateria non ha previsto ristori per gli operatori. Se l’uso della piattaforma antipirateria dovesse essere troppo oneroso per ogni piccolo e medio operatore, Assoprovider, come risulta a Key4biz, impugnerebbe subito al Tar la piattaforma antipirateria e il Regolamento Agcom. L’associazione contesta anche l’assenza di contraddittorio agli ordini di blocco di Agcom.

Zorzoni (AIIP): “Se la piattaforma dovesse essere attaccata con successo da hacker e inserito un ordine di oscuramento malevolo particolare, si potrebbe indurre il metldown completo dell’Internet italiana”

Sulla piattaforma antipirateria sappiamo poco o nulla”, ha continuato a dirci Zorzoni. “L’Agcom ha avviato ‘un giro di tavolo’ solo sulla modifica al Regolamento sul diritto d’autore, ma non sulla piattaforma. Pare che sia stata realizzata da una società privata e poi donata dalla Lega Serie A ad Agcom. Comprendiamo che si vuole fare in fretta, ma si sta mettendo nelle mani di questa piattaforma, non sviluppata ex novo dal pubblico, come ACN, (e questo è strano), la rete Internet italiana”. “Per questo motivo”, ha aggiunto, “per Aiip la sicurezza informatica della piattaforma è il punto nodale”. “Perché”, ha spiegato il presidente, “se dovesse essere attaccata con successo da hacker e inserito un ordine di oscuramento malevolo particolare, si potrebbe indurre il metldown completo dell’Internet italiana”. Infine, dal punto di vista economico per Aiip “non è giusto che siano solo gli ISP, meri intermediari, a fare investimenti certi che aggravano ulteriormente i loro costi in un contesto economico sempre più complicato”.

La piattaforma antipirateria pronta, ma manca il tavolo tecnico per renderla operativa

La piattaforma “unica” è pronta. Ad oggi gli unici attori istituzionali a conoscerla sono Agcom e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). È stata sviluppata da una società esterna per la Lega Serie A e donata, da quest’ultima, ad Agcom.

Se è pronta allora perché non è anche operativa dato che è iniziata la nuova stagione del campionato di calcio della Serie A ed oggi si conclude la seconda giornata?

Manca il tavolo tecnico con tutti i destinatari dei provvedimenti di disabilitazione. 

Il 31 luglio scorso Agcom ha pubblicato l’aggiornamento del Regolamento di tutela del diritto d’autore. Secondo la legge, l’Autorità ha 30 giorni dall’entrata in vigore della legge per creare un tavolo tecnico aperto alle società delle telecomunicazioni, ad ACN e a tutti i soggetti interessati.

L’incontro è stato convocato da Agcom proprio allo scadere di questa scadenza, ossia la prima settimana di settembre.

A cosa servirà il tavolo tecnico? 

Tutti i soggetti intorno al tavolo “concorreranno a definire i requisiti tecnici e operativi”, come prevede la legge. Ma agli ISP non va giù che tutto passi sulle loro teste, come la piattaforma già scelta e pronta, senza consultarli durante la fase implementativa. “Speriamo che al tavolo ci siano anche i Cloud Provider e altri attori OTT che erogano servidi di DNS nonché gli opertatori Internet satellitari”, spera Giovanni Zorzoni di Aiip, “solo con reale loro contributo di tutti gli attori l’effetto dell’applicazione della norma sarà reale”.

In attesa di conoscere l’esito del tavolo tecnico e il gradimento della piattaforma da parte degli Internet Service Provider, ecco come potrebbe funzionare, grazie all’intelligenza artificiale:

I titolari del diritto d’autore (SkyDazn, per esempio sulle partire di calcio in diretta e altri soggetti titolari del diritto d’autore su eventi live) segnalano all’Agcom i siti pirata. 

L’Autorità, grazie alla piattaforma antipirateria, ordina poi agli ISP i siti da bloccare attraverso, questa un’ipotesi tecnica, uno script – un codice in grado di svolgere l’operazione di blocco entro 30 minuti dalla segnalazione in modo autonomo. Ma quest’operazione in capo agli ISP prevede l’utilizzo di risorse umane o no?

E a quale costo? Dalle risposte si capirà quando effettivamente la piattaforma antipirateria “scenderà in campo” realmente, ossia quando sarà operativa.

Per saperne di più:

Pirateria digitale, ecco perché ancora non è possibile bloccare i siti. “La piattaforma ‘anti-pezzotto’ operativa tra settembre-ottobre”

https://www.key4biz.it/piattaforma-antipirateria-se-il-blocco-entro-30-costoso-per-operatori-assoprovider-pronta-a-ricorrere-al-tar-per-aiip-deve-essere-sicura/457339/