Pillole di AI. I robotaxi di Waymo sono finalmente un vero business per Google, l’AI è la sesta grande rivoluzione nel cinema

  ICT, Rassegna Stampa
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Generative AI Insights è la rubrica curata da Recomb, il think tank dedicato all’esplorazione dell’impatto e del potenziale dell’AI generativa in vari aspetti della vita umana. Recomb studia l’AI generativa da tutte le angolazioni: professionale, etica, tecnica, legale, economica, ambientale, sociale, educativa e culturale. Per leggere tutti gli articoli della rubrica Generative AI Insights su Key4biz clicca qui..

Il servizio di robotaxi di Waymo, un’unità di Alphabet Inc., sta finalmente generando entrate significative, operando in tre grandi città statunitensi e con l’intenzione di aggiungere una quarta. Questo rappresenta un punto di svolta per la tecnologia dei veicoli autonomi, che ha richiesto 15 anni di ricerca e sviluppo e oltre 8 miliardi di dollari di investimenti. Waymo gestisce più di 500 SUV Jaguar elettrici dotati di sensori e controllati dall’AI, offrendo oltre 50.000 corse settimanali in città come Phoenix, San Francisco e Los Angeles.

La crescita delle entrate è stata impressionante, passando da meno di 1 milione di dollari nel 2022 a una stima di oltre 50 milioni di dollari nel 2024, con una prospettiva di raggiungere centinaia di milioni di dollari nei prossimi anni.

Nonostante questi successi, Waymo deve affrontare preoccupazioni per la sicurezza, con la National Highway Traffic Safety Administration che indaga su diversi rapporti di comportamenti anomali dei veicoli. Tuttavia, finora la società è riuscita a evitare incidenti gravi come quelli accaduti ad altri concorrenti. Waymo si sta espandendo lentamente ma costantemente, con piani per avviare un servizio commerciale senza conducente ad Austin entro la fine dell’anno.

L’azienda ha anche stretto una partnership strategica con Uber, rendendo i suoi robotaxi accessibili tramite l’app di Uber. Il successo di Waymo potrebbe trasformare Alphabet in un leader nel settore della mobilità autonoma, nonostante le sfide tecniche e normative ancora presenti. Il CEO di Gerber Kawasaki, Ross Gerber, ha sottolineato come la tecnologia di Waymo stia diventando scalabile e più economica, indicando un futuro promettente per l’azienda.

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L’AI è la sesta grande rivoluzione nella cinematografia (e forse la più importante)

La cinematografia ha attraversato cinque grandi rivoluzioni tecnologiche dalla nascita del primo filmato nel 1878, realizzato dal fotografo Eadweard Muybridge. Queste rivoluzioni includono l’era del film muto, l’introduzione del sonoro, l’avvento del colore, la diffusione delle videocamere domestiche e l’era di Internet e dei dispositivi mobili. Ognuna di queste innovazioni ha reso la creazione e la fruizione dei film più accessibile e realistica. Attualmente, stiamo assistendo alla sesta grande rivoluzione: l’intelligenza artificiale (AI). L’AI permette di trasformare l’immaginazione in film in pochi secondi, senza bisogno di attori, troupe o effetti visivi tradizionali. Modelli come Dream Machine e Runway Gen-2 consentono di creare clip video fluide e realistiche a partire da semplici testi o immagini, rappresentando un cambiamento epocale. Questa rivoluzione è unica perché focalizzata sull’interno, permettendo ai creatori di visualizzare direttamente le loro idee e sentimenti. Nonostante le limitazioni attuali, come la durata breve dei video generati e la difficoltà di mantenere la coerenza tra i clip, l’AI sta già influenzando la produzione cinematografica. Film pluripremiati come “Everything, Everywhere, All At Once” hanno utilizzato AI per creare effetti visivi. Tuttavia, l’uso di dati di addestramento, spesso presi senza permesso, solleva questioni etiche e legali. Nonostante ciò, molti vedono l’AI come uno strumento potente e rivoluzionario per l’espressione creativa umana.

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Gli annunci di TikTok potrebbero presto contenere avatar AI dei tuoi creatori preferiti

TikTok sta introducendo nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa volti ad aiutare le organizzazioni e i creatori di contenuti a crescere il loro pubblico globale tramite avatar digitali personalizzabili e funzionalità di doppiaggio linguistico.

Questi nuovi strumenti, basati sulla suite di annunci generativi AI chiamata Symphony, presentata lo scorso mese, mirano a superare le barriere linguistiche nel marketing e permettono ai brand di ‘aggiungere un tocco umano ai loro contenuti’ laddove modelli o presentatori reali non verrebbero utilizzati. Gli avatar digitali di Symphony sono disponibili in due varianti: stock o personalizzati. Gli avatar stock sono basati su attori pagati provenienti da diversi background, nazionalità e lingue, mentre gli avatar personalizzati sono creati per assomigliare a un creatore specifico o a un portavoce del brand e possono parlare più lingue.

La funzione Symphony AI Dubbing offre supporto multilingue permettendo ai creatori di contenuti di doppiare i loro video in oltre 10 lingue e dialetti, tra cui francese, spagnolo, portoghese, tedesco e coreano. TikTok afferma che lo strumento rileva automaticamente la lingua parlata nei video, trascrive, traduce e produce un video doppiato nella lingua selezionata dall’utente. Esempi di utilizzo di strumenti multilingue includono creatori come MrBeast, che utilizza il supporto per tracce audio multilingue di YouTube per doppiare i suoi video in altre lingue.

La dimostrazione fornita da TikTok di un avatar digitale personalizzato, basato sulla responsabile globale della strategia e delle operazioni dei contenuti di TikTok, Adrienne Lahens, mostra un avatar sufficientemente naturale da risultare convincente se non si presta troppa attenzione ai movimenti eccessivamente espressivi.

Questi nuovi strumenti di marketing AI di TikTok potrebbero aiutare i creatori a mantenere la loro identità mentre si espandono in nuovi mercati linguistici, ma gli utenti di TikTok potrebbero trovare gli annunci digitali altrettanto fastidiosi quanto quelli reali.

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La partnership Google-Apple mostra l’importanza dell’hardware durante il boom dell’AI

Wall Street sta puntando fortemente sull’hardware tecnologico, evidenziando un cambio di focus rispetto al predominio del software. La recente partnership tra Apple e Google, mirata a migliorare l’addestramento dei modelli di AI, dimostra il valore crescente delle infrastrutture hardware, specialmente i data center. Questi enormi centri di calcolo sono fondamentali per il training di modelli AI complessi, rendendoli simili a palestre per l’intelligenza artificiale. Aziende come Google, Microsoft e Amazon hanno investito enormemente in queste strutture, che ora si rivelano cruciali durante il boom dell’AI generativa.

Le azioni di società di hardware tecnologico hanno superato quelle del software di 30 punti percentuali quest’anno. Nvidia, in particolare, sta quasi raggiungendo Microsoft come azienda più preziosa al mondo, mentre Broadcom si avvicina al traguardo di 1 trilione di dollari in valore di mercato. Blackstone, uno dei maggiori nomi nella finanza, ha puntato molto sui data center, prevedendo una crescita esponenziale del settore nei prossimi cinque anni.

Questa tendenza non implica un declino del software, ma piuttosto una complementarietà: l’hardware fornisce le basi fisiche necessarie affinché il software possa funzionare efficacemente. La crescente domanda di potenza computazionale e capacità di storage per supportare i modelli di AI avanzati sta ridefinendo le priorità degli investitori e delle aziende tecnologiche. Le collaborazioni tra giganti della tecnologia, come quella tra Apple e Google, evidenziano l’importanza strategica di queste infrastrutture nel panorama tecnologico attuale.

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