PNRR e 5G, bando bis a Inwit-Tim-Vodafone. Resta l’incognita sui fondi residui  

  ICT, Rassegna Stampa
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Il raggruppamento InwitTim-Vodafone ad aggiudicarsi il bando bis per coprire con la rete 5G le aree remote del Paese. La procedura, finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è stata vinta con contributo complessivo di 345,7 milioni a fronte di una base di gara di 567 milioni. In un primo tentativo la gara, con una dotazione ben superiore di 974 milioni di euro, era andata deserta. Resta da capire in che modo saranno impiegati i fondi residui. “Il bando è stato riproposto con una minore dotazione finanziaria che rende disponibili 400 milioni di euro, da ricollocare a fronte di una interlocuzione con l’Europa e le istituzioni italiane”, ha detto Mirella Liuzzi, deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti e telecomunicazioni una settimana fa.

A questo punto, resta anche da capire la destinazione dei 220 milioni di euro risparmiati dal bando bis dopo l’aggiudicazione del bando bis: saranno anch’essi ricollocati per il capitolo banda ultralarga e 5G?

In che maniera?

In totale, il Mitd ha reso noto che i fondi risparmiati che restano in cassa per lo Stato dalle gare PNRR per banda ultralarga e 5G sono pari a 1,2 miliardi. Bene, c’è un tesoretto di 1,2 miliardi per le Tlc italiane. Come lo vorranno usare?

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La riproposizione del bando

La riproposizione della procedura andata deserta a maggio ha allentato i vincoli di copertura al 40% con aree da coprire ridotte da 2.403 a 1.201 e valore del contributo pubblico abbassato da 947 a 567 milioni. È stata invece confermata la percentuale massima dell’aiuto pubblico, fissata al 90%.

La compagine Inwit-Tim-Vodafone si è aggiudicata tutti e sei i lotti, si legge sul sito di Infratel. Il primo, del valore di 54,6 milioni, riguarda Lazio, Piemonte e Valle d’Aosta. Gli altri Liguria, Sicilia, Toscana (62,6 milioni); Lombardia, Sardegna, Province autonome di Bolzano e Trento (60,4 milioni); Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Veneto (55,9 milioni); Calabria, Emilia-Romagna, Marche (55,7 milioni); Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia (56,5 milioni). L’aggiudicatario dovrà realizzare nuove infrastrutture di rete idonee a fornire nelle aree del Paese “a fallimento di mercato” servizi mobili con velocità di trasmissione di almeno 150 megabit al secondo in downlink e 30 Mbit/s in uplink, con obbligo di fornire l’accesso all’ingrosso ai concorrenti. 

Passo fondamentale per INWIT

“L’aggiudicazione di questa gara è un passo fondamentale per INWIT per continuare ad essere protagonista nella costruzione di un’Italia che sia unita anche dal punto di vista della connessione e che possa diventare, con la sempre maggiore diffusione della rete 5G, una vera smart country: più digitale, inclusiva e sostenibile, da consegnare alle generazioni future”, si legge in una nota – INWIT, con il suo sistema di infrastrutture digitali, è impegnata come abilitatore della digitalizzazione, a supporto degli operatori mobili, per ridurre le barriere territoriali, che molto spesso si tramutano in barriere sociali, in un’ottica di inclusione e di sviluppo del 5G”.

Mitd: ‘Assegnate tutte le gare per portare reti ultraveloci nel Paese’

Soddisfazione da parte del Mitd per l’esito del bando bis con fondi PNRR per il 5G nelle aree remote del paese. “Con l’aggiudicazione della gara dedicata alla creazione di nuove reti 5G nelle zone d’Italia prive di internet mobile veloce e di quella per l’ultimo lotto del bando Italia a 1 Giga, è stato raggiunto l’obiettivo Pnrr di assegnare tutte le gare previste dalla Strategia italiana per la banda ultralarga – Verso la Gigabit society entro giugno 2022. L’Italia sarà quindi il primo Paese in Europa ad avere, grazie all’intervento pubblico, reti mobili 5G ad elevate prestazioni e interamente rilegate in fibra ottica, in grado di garantire altissima velocità e minima latenza ovunque. Con la conclusione del bando per le nuove reti mobili 5G e del 15° lotto di Italia a 1 Giga, sono investiti 5,5 miliardi nella banda ultra larga”. Lo comunica il Midt.

Colao: ‘Ora lavorare con i Comuni’

“Sono molto soddisfatto dell’obiettivo raggiunto. In 13 mesi abbiamo approvato la Strategia italiana, ottenuto le autorizzazioni europee, pubblicato e assegnato tutti i bandi Pnrr e investito in totale un valore di circa 5,5 miliardi di euro, con l’ambizioso obiettivo di connettere tutta l’Italia entro il 2026 con reti ad altissima velocità fisse e mobili”. A dichiararlo è Vittorio Colao, Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. “Il nostro Paese – sottolinea – è un caso unico in Europa, non solo perché abbiamo anticipato gli obiettivi europei e lavorato all’azzeramento del divario digitale, ma anche perché saremo i primi ad avere reti mobili 5G interamente rilegate in fibra ottica, requisito essenziale per garantire altissima velocità di connessione e minima latenza ovunque”.

“Tra quattro anni – prosegue Colao – le case degli italiani avranno una connessione fissa di almeno 1 Giga, le aree popolate saranno raggiunte dal 5G ad altissima capacità, tutte le scuole e le strutture sanitarie avranno la connessione adatta per garantire servizi ad altissime prestazioni. Lo abbiamo fatto portando allo Stato un risparmio di circa 1,2 miliardi di euro e un investimento da parte del privato, dove previsto, di oltre 2,2 miliardi di euro. Il mio ringraziamento va alle strutture che hanno lavorato per rendere possibile questo traguardo e alle aziende che hanno creduto e investito in tutte le iniziative del Piano. Ora è il momento di lavorare in sinergia con i Comuni e gli enti locali per garantire, entro il 2026, uguaglianza ed inclusione sociale attraverso un Paese connesso ai migliori livelli europei, di cui potranno beneficiare tutti i cittadini”.

Gli esiti delle gare sono disponibili sul sito di Infratel Italia:

https://www.key4biz.it/pnrr-e-5g-bando-bis-a-inwit-tim-vodafone-resta-lincognita-sui-fondi-residui/408671/