Il CEO di Poste Italiane, a Londra per incontrare gli investitori della City, ha commentato la strategia di crescita del Gruppo e ne ha ripercorso i cambiamenti. Relazione con i clienti e trasformazione del recapito al centro del piano industriale
L’Amministratore Delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante, a Londra per incontrare gli investitori della City, ha rilasciato un’intervista a Bloomberg tv commentando la strategia di crescita di Poste Italiane e i grandi cambiamenti dell’Azienda.
“A distanza di sette anni, da quando abbiamo lanciato il nostro piano originale Deliver 2022,- ha detto Del Fante- gli investitori hanno cominciato a capire l’idea di costruire una piattaforma multiprodotto. Oggi stiamo dimostrando i benefici della nostra strategia di piattaforma. Ho trovato gli investitori assai più informati e interessati alla nostra storia e penso che questo abbia creato un buono slancio per noi”.
La centralità degli uffici postali
“Siamo molto differenti dagli operatori postali degli altri Paesi – ha spiegato Del Fante all’emittente specializzata in economia e finanza – perché abbiamo diversificato fin dalla fine del secolo scorso. Una prima vera diversificazione del business è iniziata alla fine degli anni ’90 verso i prodotti finanziari, a cominciare dal risparmio postale che è garantito dal governo, e i prodotti di assicurazione Vita. Poi – ha proseguito l’Ad di Poste – abbiamo diversificato nei pagamenti e siamo diventati la più grande emittente di carte di pagamento in Italia. Poi sono arrivati i servizi per le famiglie: l’ufficio postale è ovunque in Italia e sono posti dove tutti possono entrare e acquistare prodotti e servizi per la casa come la fibra, l’elettricità e il gas al dettaglio”.
I bisogni delle famiglie
Del Fante ha ricordato come il portafoglio di investimenti di Poste non abbia rischi perché costruito con azioni governative, principalmente a tasso fisso. “Nel nostro piano industriale – ha aggiunto – l’area in cui cresceremo di più è quella che soddisfa i bisogni quotidiani delle famiglie: pagamenti, telecomunicazioni, elettricità e gas in termini di volumi. In termine di contributo all’utile netto la parte del leone la fanno le assicurazioni e il risparmio postale, che rimane centrale”.
Il nuovo piano
Parlando di quello che accadrà nei prossimi cinque anni e del piano “The Connecting Platform”, Del Fante ha aggiunto: “Dobbiamo concentrarci essenzialmente nell’esecuzione di due linee: dobbiamo essere più vicini al cliente con il nostro modello di servizio nei prodotti finanziari, non orientati alla transazione ma alla relazione negli uffici postali. Poi c’è questa grande trasformazione nelle operazioni di recapito: l’Italia, purtroppo, ha volumi molto bassi nella corrispondenza e questo ci sta spingendo a essere più reattivi rispetto a Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti. Ci sono ragioni storiche: sette anni fa c’è stato un minimo di fatture elettroniche inviate per corrispondenza, quindi, in Italia non ci sono più ricevute cartacee da sette anni a questa parte. Gli italiani non usano la posta per ragioni personali o private, contrariamente a quanto avviene nel resto d’Europa. Il risultato di tutto questo è che abbiamo 35 lettere l’anno pro capite contro la media europea di 130: è una cattiva notizia in termini di volumi e business – ha concludo l’Ad – la dobbiamo trasformare in un’opportunità per cambiare il nostro network, concentrandoci sui pacchi”.
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