Pubblicità online, multa da 220 milioni a Google in Francia

  ICT, Rassegna Stampa
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Google ha subito una sanzione di 220 milioni di euro in Francia nell’ambito di un accordo con le autorità francesi di regolamentazione della concorrenza per archiviare uno dei primi casi antitrust in cui l’azienda era stata accusata di aver abusato della propria posizione dominante nel settore della pubblicità digitale.

Gli impegni di Google

L’authority francese, oltre alla multa, ha accettato le proposte presentate da Google per archiviare la causa, tra cui l’impegno a semplificare l’utilizzo dei propri strumenti pubblicitari online da parte dei competitor. Il regulator ha precisato che gli impegni assunti dall’azienda saranno vincolanti per tre anni.

Gli abusi riguardano il mercato degli annunci pubblicitari per editori di siti e applicazioni mobili.

L’inchiesta

L’inchiesta, giunta in seguito ad una denuncia di News Corp, Le Figaro e dell’editore belga Rossel, riguarda gli strumenti che Google proponeva agli editori online per vendere e gestire gli annunci. “L’Autorità ha constatato che Google ha accordato un trattamento di favore alle sue tecnologie proprietarie proposte sotto al brand Google Ad Manager, e nel contempo per ciò che concerne il funzionamento del server pubblicitario DFP e della sua piattaforma di vendita SSP AdX a detrimento dei suoi concorrenti e degli editori.

Nel quadro dell’accordo, Google ha sottoscritto una serie di impegni per facilitare l’utilizzo dei dati da parte degli editori e l’uso di altre tecnologie pubblicitarie.

Soddisfazione del ministro Lemaire

Il ministro dell’Economia francese Bruno Lemaire ha salutato con favore la decisione dell’Autorità della concorrenza francese di sottoporre i giganti del web che operano nel paese europeo alle norme antitrust transalpine.

La decisione è volta a riequilibrare il mercato pubblicitario a favore degli editori, che continuano inesorabilmente a perdere quote d mercato da quando i big del web come Google e Facebook hanno preso la leadership del mercato pubblicitario in rete.

Il capo dell’Autorità per la concorrenza, Isabelle de Silva, ha affermato che la decisione è “la prima decisione al mondo a esaminare complessi processi di aste algoritmiche attraverso i quali funziona la pubblicità display online”.

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