Alcuni esempi di cosa sta succedendo:
Il governatore della California, il Dem. Gavin Newsom, parla della variante Omicron e, senza nessun problema, afferma che questa cambia il gioco perché, a essere colpiti, sono soprattutto i vaccinati, per cui bisogna tornare all’obbligo di mascherine ovunque. Una norma molto amata negli USA…
Il governatore non ha problemi nel dire che i 48 casi di Omicron in California sono stati quasi tutti a carico di persone pienamente vaccinate. Quindi bisogna portare la mascherina, per superare l’inverno… Che poi queste siano efficaci o meno è secondario.
Regno Unito: di fronte all’arrivo di Omicron il governo Johnson imposta un “Plan B” di corsa, che viene a prevedere un po’ di mascherine al chiuso e il covid pass per gli eventi al chiuso oltre 500 persone, o all’aperto oltre 4000. Misure diverse , che mescolano un po’ tutto.
Johnson è giunto a spaccare il proprio partito su questo tema e ha preso una bastonata nelle elezioni dello Shropshire, ma doveva dimostrare di essere l’uomo forte, di “Fare qualcosa”. Doveva dimostrarsi attivo, che la cosa fosse logica o meno.
In Italia la lucida risposta del governo è stata quella di mettere il test covid-19 obbligatorio per chi entra in Italia anche dalla UE, come se la variante Omicron non fosse già giunta in Italia e, per quanto ne sappiamo noi e il governo, non sia già molto diffusa. Però si fa finta che questa misura sia veramente utile: Se l’obiettivo era il controllo, non era meglio mettere i test gratis per tutti?
Ormai l’Occidente vive nel mondo di René Ferretti, il regista protagonista della commedia Boris e interpretato da un grande Pannofino. Magari Ferretti era anche un buon professionista, ma ormai non ce la fa più a seguire il caos che gli si muove attorno, però, come dice lui, “Bisogna portare a casa la giornata”, ed allora, fra attori cani, tecnici strafatti e pressioni politiche, si gira comunque, ma “A C…o di Cane”!!
Del resto attualmente, chi, in Occidente, è interessato ad avere un buon governo, dei buoni governanti. Tutto viene mosso sopra le nostre teste: a Bruxelles, nelle sedi internazionali, nelle grandi organizzazioni, dalle grandi lobby. Alla fine fa bene René Ferretti a rifiutare la qualità…
Alla fine se intanto sei li perchè “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”, se intanto non hai nessun controllo, se i giornalisti sono dei fedeli cuccioli ai tuoi piedi, che senso ha impegnarsi? Allora si fa la prima cosa che capita, un po’ a caso, tanto perché bisogna portare a casa la giornata. Tanto nessuno ti chiamerà mai a rispondere, anzi in certi contesti farai ancora più carriera di quella che hai fatto finora. Alla fine la qualità è sopravvalutata.
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