Le vittime sono Pluto TV, 123RF e Vertafore. In tutto i pirati informatici hanno messo le mani su dati riguardanti più di 40 milioni di persone.
Una settimana che si apre all’insegna dei data breach e che conferma la crescita esponenziale degli attacchi informatici alle aziende.
La cronaca di questo lunedì comprende infatti tre violazioni “di peso”, che avranno certamente ripercussioni sulle aziende che le hanno subite e sugli sventurati utenti.
La prima riguarda il servizio Pluto TV, un servizio di streaming che vanta 28 milioni di utenti registrati. Secondo quanto riporta Bleeping Computer in un articolo, l’azienda avrebbe subito un furto di dati e i database sottratti sarebbero ora in vendita sul mercato nero.
Stando a quanto risulta ai colleghi di Bleeping Computer, i dati sarebbero di due anni fa, ma i 3,2 milioni di indirizzi email riportati corrisponderebbero a quelli di utenti effettivamente registrati al servizio.
Le informazioni contenute nell’archivio comprendono le generalità degli utenti, l’indirizzo di posta elettronica, la password (protetta da hashing), l’indirizzo IP, il tipo di dispositivo utilizzato e la loro data di nascita.
L’attacco a 123RF, popolare stock di immagini, risalirebbe invece allo scorso marzo, ma anche in questo caso il database con 8,3 milioni di record avrebbe fatto la sua comparsa solo negli ultimi giorni.
In questo caso la situazione è più grave. Non solo perché l’archivio contiene un maggior numero di informazioni (come il numero di telefono degli utenti coinvolti e il loro indirizzo di residenza), ma anche perché le password sono “protette” da un hashing con algoritmo MD5, noto per essere vulnerabile a tecniche di brute forcing basate su collisione.
Più recente, invece, l’attacco subito da Vertafore, azienda specializzata nello sviluppo di software per il settore assicurativo. Stando a quanto dichiarato dalla società stessa, la violazione dei suoi sistemi risalirebbe a un periodo compreso tra marzo e agosto di quest’anno.
Il bottino finito nelle mani dei pirati, in questo caso, comprende i dati delle patenti di 27 milioni di cittadini residenti nello stato del Texas. Informazioni che i pirati potranno usare per portare attacchi di phishing o sfruttare per mettere in atto truffe di qualsiasi genere.
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