Ransomware: aumentano le vittime di Cl0p e LockBit in Europa

  Rassegna Stampa, Security
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I ransomware continuano a tenere sotto scacco l’Europa e tutta l’area EMEA grazie a tecniche sempre più efficaci: secondo il report “Il ransomware in azione: l’evoluzione delle tecniche di sfruttamento delle vulnerabilità e l’obiettivo degli attacchi zero-day” di Akamai le vittime di questi attacchi sono aumentate del 77% nell’ultimo anno.

Cl0p è il gruppo hacker più in crescita nel panorama ransomware: la gang ha incrementato di ben 11 volte la propria attività nel primo trimestre del 2023. Cl0p ha sfruttato numerose vulnerabilità zero-day per accedere ai sistemi e colpire diverse aziende nell’area EMEA.

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Il gruppo non sembra seguire uno schema preciso nello sferrare gli attacchi; ciò lo rende ancora più pericoloso, visto che è difficile prevedere con certezza le sue prossime mosse. Cl0p è molto attivo nel dark web e pubblica regolarmente i nomi delle aziende vittime; tra queste figura anche Shell, il gigante del settore petrolifero colpito lo scorso giugno.

Cl0p è solo uno dei tanti gruppi ransomware attivi nell’area. Secondo il report di Akamai, la maggior parte degli obiettivi di questi gruppi sono aziende con fatturati fino a 50 milioni di dollari, piccole organizzazioni che non dispongono degli strumenti di sicurezza necessari a contrastare le minacce ransomware.

LockBit rimane il ransomware più diffuso nell’area EMEA, responsabile del 45% degli attacchi registrati contro i settori del manifatturiero, dei servizi alle imprese e del retail. Proprio questi settori sono considerati i più a rischio, insieme a quello dell’edilizia e dell’istruzione.

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Le imprese manifatturiere e quelle dei servizi alle imprese sono in assoluto le più colpite; il motivo, spiegano i ricercatori, è la presenza di sistemi legacy più facili da attaccare e da una maggior superficie di attacco dovuta all’elevato numero di dispositivi connessi.

“La protezione dagli attacchi ransomware continua a essere il punto debole delle organizzazioni, specialmente per quelle che non hanno le risorse per farlo adeguatamente” ha dichiarato Richard Meeus, Director of Security Technology and Strategy di Akamai.

I gruppi di cybercriminali continuano a perfezionare i ransomware per sferrare attacchi più distruttivi e in grado di eludere i tool di sicurezza. Per fermarli, spiega Meeus, è necessario investire su un approccio multilivello di cybersicurezza e formare i dipendenti per riconoscere attacchi di social engineering.

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