Rinnovabili prima fonte di energia elettrica nel mondo entro il 2025

  ICT, Rassegna Stampa
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Il nuovo Studio dell’Iea  

La guerra in Ucraina, il rincaro dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, l’incertezza degli approvvigionamenti, sono tra le motivazioni principali che hanno spinto molti Governi ad accelerare i piani di realizzazione di impianti di fonti energetiche rinnovabili.

Sole, vento, forza dell’acqua, geotermia, sono solo alcune di queste fonti rinnovabili e pulite che ovviamente sono anche il primo driver della decarbonizzazione delle nostre economie, passaggio ineludibile per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti entro il 2030 e per la neutralità climatica continentale entro la metà del secolo.

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), entro il 2025 le fonti energetiche rinnovabili saranno la prima fonte di energia elettrica a livello mondiale, superando il carbone. Fotovoltaico, eolico, idroelettrico e geotermico rappresenteranno il 90% della crescita dell’offerta di energia elettrica in tutto il pianeta entro i prossimi cinque anni, secondo il nuovo Rapporto Iea “Renewables 2022.

Le fonti pulite e rinnovabili di energia erano già in fase espansiva prima della pandemia da Covid-19, poi la crisi energetica ed economica che sta avvolgendo il mondo, in particolare l’Europa, ha dato nuova spinta alla crescita di impianti fotovoltaici ed eolici, con l’obiettivo di aumentare la disponibilità di energia pulita a basso costo e allo stesso tempo di migliorare l’efficienza energetica e il livello di indipendenza ed autonomia dalle fornite estere.

Le rinnovabili in Europa

Le fonti rinnovabili si sono subito dimostrate la strada migliore, sia in termini di sostenibilità economico-finanziaria, sia ambientale. Secondo lo studio, il mondo è pronto ora ad aggiungere nuova energia rinnovabile e pulita: entro i prossimi cinque anni se ne avrà più di quanta ne è stata generata in tutto il mondo negli ultimi venti.

Si stima che la capacità di energia rinnovabile che sarà aggiunta in Europa nel periodo 2022-27 potrebbe essere il 100% in più rispetto al quinquennio precedente, guidata da una combinazione di preoccupazioni per la sicurezza energetica e ambizioni climatiche.

Una diffusione ancora più rapida del fotovoltaico e dell’eolico potrebbe essere raggiunta se gli Stati membri dell’Unione europea attuassero rapidamente una serie di politiche di semplificazione e riduzione dei tempi di autorizzazione, di miglioramento dei sistemi alla base delle aste e dei piani di incentivazione, in particolare degli impianti fotovoltaici sui tetti delle case e degli edifici.

Stati Uniti, India e Cina

Ma non c’è solo l’Europa, perché il trend positivo delle rinnovabili è legato anche ad altri Paesi, come gli Stati Uniti, la Cina e l’India, che stanno avviando programmi di incentivi e riforme regolatorie proprio per accrescere il più velocemente possibile la capacità di energia rinnovabile degli impianti preesistenti e dei nuovi in fase di progettazione/realizzazione.

A livello globale la capacità del fotovoltaico è attesa triplicare entro il 2027, anche grazie alle installazioni di un maggior numero di pannelli solari sui tetti residenziali e commerciali, con riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese.

I progetti di impianti eolici offshore rappresenteranno un quinto circa della crescita globale di capacità rinnovabile, mentre già ora la capacità disponibile è praticamente doppia rispetto al quinquennio precedente.

Stati Uniti e India dovrebbero aumentare gli investimenti negli impianti solari di ben 25 miliardi di dollari nel periodo 2022-2027. La Cina invece dovrebbe rimanere l’attore dominante in questo scenario, anche se la sua quota di capacità rinnovabile globale dovrebbe decrescere dal 90% di oggi al 75% entro il 2027.

Rinnovabili per l’elettrificazione dell’auto

Un aumento di capacità che favorirà la diffusione della mobilità elettrica a zero emissioni. Secondo BloombergNEF, ad esempio, entro il 2025 in tutto il mondo si avranno circa 77 milioni di veicoli elettrici su strada, il 6% del totale.

Un dato assolutamente insufficiente per il raggiungimento dei traguardi di zero emissioni e di neutralità climatica attesi entro il 2050, che prevedono il 61% di veicoli elettrici sul totale di quelli in circolazione entro il 2030, che poi dovrà salire al 93% entro il 2038 e quindi al 100% entro la metà del secolo.

Passaggio fondamentale, però, a cui in molti ancora oppongono resistenze per motivi culturali ed ideologici (il lavoro si può sostituire sempre con altro lavoro, competenze con altre competenze, tecnologie con altre tecnologie, servono solo misure strutturali), nonché a difesa di rendite di posizione acquisita, è la messa al bando delle auto alimentate a benzina, diesel e altri combustibili fossili (tra cui il gas metano).

Biocarburanti

Infine, crescerà anche la domanda globale totale di biocarburanti, del 22% nel periodo 2022-2027, soprattutto grazie alle politiche dedicate a questa fonte energetica di Stati Uniti, il Canada, il Brasile, l’Indonesia e l’India (che rappresenteranno l’80% della crescita).

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