MPA e il Congresso USA contro la pirateria
La pirateria audiovisiva costa agli Stati Uniti fino a 70 miliardi di dollari l’anno, secondo stime della società di analisi Muso. Nel suo ultimo Report pubblicato lo scorso anno, si sono registrate a livello mondiale 230 miliardi di visite a siti e piattaforme di pirateria audiovisiva, in aumento del 6,7%.
In particolare, è la televisione ad essere il media più piratato, con 103,9 milioni di accessi a siti pirata (+4%), seguito dal cinema, con 29,6 milioni di accessi (+7%).
Per questo la Motion Picture Association (MPA), una delle più importanti associazioni dei produttori cinematografici e televisivi degli Stati Uniti, ha annunciato una nuova iniziativa contro la pirateria online e audiovisiva assieme ai membri del Congresso americano.
Rivkin (MPA): “Una legge per bloccare tempestivamente siti e piattaforme pirata online”
Come ha spiegato il Presidente e amministratore delegato dell’associazione, Charles Rivkin, nel suo intervento al CinemaCon 2024 di Las Vegas, davanti agli esercenti delle sale cinematografiche di tutto il Paese, è il momento di intensificare la lotta alla criminalità online e per questo “è fondamentale lavorare con il Congresso degli Stati Uniti ad una nuova legge che consenta di bloccare tempestivamente i siti pirata”.
La proposta dell’associazione è molto simile alla legge antipirateria approvata in Italia, che consente di bloccare lo streaming pirata su siti e IPTV entro i primi 30 minuti, ma negli Stati Uniti potrebbe avere un più ampio raggio d’azione, perchè riguarderebbe ogni tipo di piattaforma che senza licenza e autorizzazione offre online qualsiasi materiale protetto da copyright.
Le iniziative della MPA per la tutela dei contenuti online
MPA, di cui fanno parte alcune delle maggiori industrie cinematografiche del Paese, tra cui Disney, Netflix, Paramount, Sony, Universal e Warner Bros. Discovery, nel tempo si è contraddistinta nell’attività di tutela del copyright, con diversi progetti tra cui l’Alliance for creativity for entertainment (60 associati in tutto il mondo), che vede una stretta collaborazione tra l’associazione e le forze dell’ordine in operazioni di indagine a contrasto della pirateria audiovisiva, e il Trusted Partner Network, che ora conta quasi 1.000 membriper la protezione dei contenuti in tutta la catena del valore, dalla sceneggiatura allo schermo.
“Solo negli Stati Uniti la pirateria distrugge centinaia di miglia di posti di lavoro e crea un danno economiche alle imprese dell’audiovisivo di decine di miliardi di dollari l’anno”, ha dichiarato il Presidente di MPA.
“Uno dei più grandi siti di streaming illegali al mondo, FMovies, registra oltre 160 milioni di visite al mese e poiché altre nazioni hanno già approvato leggi sul blocco dei siti, un terzo di quel traffico proviene ancora dagli Stati Uniti – ha dichiarato Rivkin nel suo intervento al CinemaCon – ciò equivale a milioni di americani che guardano contenuti rubati e condivisi dai pirati digitali”.
A rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro solo negli USA
Secondo l’Alliance for creativity for entertainment, negli Stati Uniti sono rimossi quotidianamente più di 2.500 siti pirata, mentre sono più di 230 mila i posti di lavoro persi nell’industria dell’audiovisivo e degli spettacoli live, per un danno economico stimato in circa 30 miliardi di dollari all’anno.
L’industria cinematografica e televisiva americana vede all’opera 122.000 imprese, per un totale di oltre 2,7 milioni di occupati. Un patrimonio culturale, economico e sociale da difendere, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. “Il cinema crea ricordi”, ha detto Rivkin, “e i ricordi formano la storia”, la nostra storia.
L’indagine FAPAV – IPSOS sulla pirateria audiovisiva in Italia 2023.
https://www.key4biz.it/rivkin-mpa-lavoriamo-con-il-congresso-americano-ad-una-nuova-legge-antipirateria/486372/