
Lo scorso luglio IronNet aveva individuato un sofisticato strumento di phishing-as-a-service chiamato Robin Banks, i cui primi avvistamenti risalevano al mese di marzo.
Questa piattaforma offriva kit di phishing pronti all’uso, venduti ai criminali informatici per colpire principalmente obbiettivi negli Stati Uniti e in altri Paesi dell’anglosfera.
Dopo la segnalazione, i tecnici di Cloudflare hanno lavorato per scollegare l’infrastruttura di phishing dai suoi servizi Cdn, causando l’interruzione del servizio. Il blocco è però risultato soltanto temporaneo, perché gli amministratori di Robin Banks hanno modificato l’infrastruttura trasferendola sul famigerato provider russo DDOS-GUARD e aggiornato i kit per renderli più difficilmente individuabili.
Una versione migliorata
Inoltre, gli sviluppatori del malware hanno aggiunto una nuova funzione dedicata al furto dei cookie acquistabile come add-on per aggirare anche alcuni sistemi di autenticazione a più fattori.
Secondo la nuova analisi di IronNet, Robin Banks è ampiamente basato su codice open source e strumenti standard, come per esempio Php Obfuscator; questo aspetto è paradigmatico della continua diminuzione delle difficoltà insite sia nell’utilizzo di queste piattaforme sia nello sviluppo di strumenti malware complessi.
Questa tipologia di strumenti diventerà sempre più comune; diventa quindi cruciale assicurarsi che gli privati e le aziende siano consapevoli dei rischi legati al phishing e adottino tutte le precauzioni necessarie.
Secondo l’azienda, la risposta di lungo periodo è adottare ovunque possibile un approccio passwordless: sono infatti disponibili strumenti come Windows Hello, applicazioni di autenticazione mobile, chiavi di sicurezza hardware o software e verifiche Otp via Sms e altri canali; un insieme di strumenti ricco ed eterogeneo che rende molto più difficile il lavoro della criminalità informatica.
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