A quanto pare i peggiori incubi riguardo ai cosiddetti “elettrodomestici intelligenti” rischiano di avverarsi. Le foto intime di alcuni possessori di aspirapolvere Roomba in versione “tester” sono magicamente apparse su Facebook dopo essere passate per i controlli presso alcuni lavoratori temporanei venezuelani.Una donna ha persino trovato delle foto di se stessa sul water, scattate dal suo aspirapolvere robot,
La settimana scorsa Breitbart ha riferito che i lavoratori a termine di una società collegata al colosso degli elettrodomestici intelligenti hanno postato diverse foto in una chat legata a “questioni legate al lavoro”. Una foto ritraeva una donna seduta sulla tavoletta del water con i pantaloncini abbassati fino a metà coscia, scattata dal suo aspirapolvere robot Roomba della serie J7, si legge nel rapporto.
Le foto sono state inviate da iRobot a Scale AI, una startup che commissiona ai lavoratori l’etichettatura dei dati utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale. Gli utenti avevano accettato di “partecipare alla raccolta dei dati” come parte di un test. Hanno firmato i moduli di consenso, ma ora dicono di sentirsi “ingannati” sulla vera natura del consenso.
Albert Fox Cahn, direttore esecutivo del Surveillance Technology Oversight Project, ha dichiarato a Brietbart: “C’è una reale preoccupazione sul fatto che l’azienda sia ingannevole se le persone si iscrivono a questo tipo di sorveglianza altamente invasiva e non capiscono mai del tutto… a cosa stanno acconsentendo”.
Il MIT Technology Review ha condotto un’indagine e ha stabilito che si trattava di lavoratori temporanei con sede in Venezuela. Secondo il rapporto, c’erano anche foto di un bambino e di una donna che usavano la toilette. Lo scandalo è stato tale che iRobot la società che commercializza i Roomba, ha interrotto
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