Scoperta una vulnerabilità di Linux che consente di ottenere i privilegi di root

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La Threat Research Unit di Qualys ha scoperto una vulnerabilità di buffer overflow in alcune delle principali distribuzioni Linux. Il bug consente a un attaccante di ottenere i privilegi di root sul sistema.

La vulnerabilità, la CVE-2023-4911, colpisce la GNU C Library, conosciuta anche come glibc, la libreria che esegue il kernel Linux. Essa definisce le chiamate di sistema e altre funzionalità base come malloc, printf, open ed exit.

Una delle componenti centrali della libreria è il dynamic loader che si occupa di eseguire le applicazioni. Quando un programma viene inizializzato, il loader lo analizza per individuare le librerie condivise di cui ha bisogno per l’esecuzione; una volta definite le cerca, le carica in memoria e le collega all’eseguibile a runtime risolvendo i riferimenti a funzioni e variabili. Visto il suo ruolo centrale, il loader opera con privilegi elevati.

Gli utenti possono cambiare il comportamento del loader runtime modificando la variabile d’ambiente GLIBC_TUNABLES per specificare parametri relativi alle performance e al comportamento dell’applicazione durante l’avvio.

vulnerabilità Linux

Pixabay

La vulnerabilità di buffer overflow colpisce proprio la gestione di questa variabile e consente di eseguire codice con privilegi di root, compromettendo l’affidabilità e la sicurezza del sistema.

Il bug è stato individuato da Qualys a inizio settembre. La compagnia di sicurezza ha condiviso con Red Hat e la fondazione Linux il codice dell’exploit e anche la patch risolutiva, per poi rendere nota la vulnerabilità lo scorso 3 ottobre in occasione del rilascio della patch risolutiva.

Il bug è stato introdotto nell’aprile del 2021 ed è presente in Fedora 37 e 38, Ubuntu 22.04 e 23.04 e Debian 12 e 13. È molto probabile che la vulnerabilità  interessi anche in altre distribuzioni, fatta eccezione per Alpine Linux che usa musl libc invece di glibc.

Al momento non ci sono evidenze riguardo attacchi che hanno sfruttato la vulnerabilità, ma visti gli impatti i ricercatori chiedono agli utenti Linux di aggiornare il prima possibile i loro sistemi.

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