Sicurezza e supply chain digitale: un’analisi preoccupante

  Rassegna Stampa, Security
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SecurityScorecard e The Cyentia Institute hanno pubblicato una ricerca che approfondisce le difficoltà nella gestione della sicurezza in un ecosistema aziendale che quasi sempre coinvolge molti partner.

I risultati dell’analisi sono davvero preoccupanti: oltre il 98% delle organizzazioni, infatti, ha relazioni con fornitori o clienti in cui almeno una terza parte ha subito una violazione negli ultimi due anni.

Lo studio, intitolato Close Encounters of the Third (and Fourth) Party Kind, sottolinea anche che la metà delle aziende ha relazioni indirette con almeno 200 fornitori esterni violati negli ultimi due anni.

Aleksandr Yampolskiy, co-fondatore e CEO di SecurityScorecard, ha commentato: “La superficie di attacco di un’organizzazione va oltre la tecnologia che possiede o controlla. Le organizzazioni hanno bisogno di visibilità sulle valutazioni di sicurezza dell’intero ecosistema di terze e quarte parti in modo da poter sapere in un istante se un’organizzazione merita la loro fiducia e adottare misure proattive per mitigare il rischio”.

Aleksandr Yampolskiy, CEO di SecurityScorecard

Lo studio ha analizzato i dati provenienti da oltre 235.000 organizzazioni in tutto il mondo, coinvolgendo più di 73.000 fornitori e prodotti utilizzati direttamente (terze parti) o utilizzati dai loro fornitori (quarte parti), offrendo una fotografia molto approfondita sull’interdipendenza delle supply chain digitali e l’esposizione al rischio informatico organizzativo.

I punti chiave

La supply chain delle organizzazioni comprende una vasta rete di relazioni indirette provenienti dai fornitori di terze parti, che può essere fino a 90 volte superiore al numero di fornitori con cui hanno relazioni dirette.

La ricerca ha anche dimostrato che i fornitori di terze parti sono più vulnerabili a problemi di sicurezza rispetto all’organizzazione principale, con una probabilità cinque volte superiore di mostrare scarse prestazioni in termini di sicurezza.

Circa il 10% dei fornitori ottiene una valutazione F, quando invece l’azienda principale raggiunge una valutazione A per il livello di sicurezza.

La rete più vasta è stata registrata nel settore dei servizi di informazione, con una media di 25 fornitori di terze parti, mentre il settore finanziario ha una media di soli 6,5. I settori sanitario e assicurativo hanno registrato una media rispettivamente di 15,5 e 11 fornitori.

Ciascuna relazione con terze parti rappresenta un potenziale rischio per l’organizzazione. Wade Baker, co-fondatore del Cyentia Institute, ha commentato: “Ognuna di queste relazioni con terze parti rappresenta un’esposizione al rischio. In alcuni casi a causa di codice di terze parti compromesso, o in altri per l’utilizzo di un provider di hosting non sicuro”.

Analizzando la distribuzione geografica della supply chain, il rapporto sottolinea come il 59% delle organizzazioni ha fornitori provenienti da cinque o meno Paesi, mentre il 14% lavora con fornitori di 10 o più Paesi.

La gestione del rischio informatico lungo la supply chain digitale è fondamentale poiché gli attori delle minacce sfruttano tutte le vulnerabilità disponibili. Identificare e monitorare continuamente tutti i partner e i clienti all’interno della catena di fornitura digitale è la chiave per prevenire i rischi.

Avendo piena visibilità sulla sicurezza dei fornitori, le organizzazioni possono lavorare con loro per colmare eventuali lacune di sicurezza e ridurre il proprio rischio informatico. Questo è il motivo per cui la gestione del rischio informatico lungo la supply chain digitale è così importante.

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