Certificazioni e compliance agli standard di sicurezza europei e nazionali, interoperabilità delle API, portabilità dei dati e dei servizi per evitare i lock in, supporto massimo all’open source e agli open data, rispetto del GDPR ed esportazione del modello etico e degli alti standard di protezione dei dati anche al di fuori dei confini europei: questi i temi condivisi dal gruppo cloud di AIIP – Associazione Italiana Internet Provider e dai colleghi francesi di OVHcloud in occasione dell’evento “Affermare la sovranità digitale europea: il consensus di Roma” organizzato ieri dal cloud provider nella prestigiosa cornice di Palazzo Farnese a Roma, sede dell’ambasciata francese.
AIIP e OVHcloud sulla stessa linea
Presenti il Presidente di AIIP Giovanni Zorzoni, accompagnato dal Segretario Gabriele Matteo Fiorentini (nella foto), che hanno rilevato come moltissimi siano i punti in comune tra il documento strategico sul cloud realizzato dall’Associazione, inviato al MITD prima del varo dei bandi sul digitale, e la visione non solo di OVHcloud, ma anche di buona parte dell’industria transalpina che, alla stregua della realtà in cui operano le PMI italiane, è composta da incubatori, startup e aziende consolidate nel mercato del digitale.
“AIIP ha sempre sostenuto come il rispetto delle regole europee sia la via maestra per eliminare l’asimmetria tra attori europei ed extraeuropei all’interno dell’Unione”, ha affermato Zorzoni rivolgendosi al CEO di OVHcloud Michel Paulin, che poco prima si era espresso in maniera molto determinata evidenziando la necessità di agire subito in ambito cloud attraverso l’unione di tutte le forze del comparto digitale europeo.
Ribilanciare la spesa pubblica
Il Presidente di AIIP e Paulin hanno inoltre convenuto sulla necessità per “l’ecosistema dei dati” di garantire tutti i valori europei senza compromessi, rispettando i diritti dei cittadini, rinnovando l’impegno pubblico e privato nella ricerca e sviluppo, ribilanciando la spesa pubblica del digitale (al momento totalmente spostata verso i grandi OTT che, per AIIP, non tengono in sufficiente considerazione il trattamento dei dati secondo il GDPR) e promuovendo la formazione multidisciplinare con l’obiettivo di garantire un’adeguata quantità di addetti per il futuro.
Zorzoni (AIIP): ‘Autonomia in campo cloud è il primo passo’
“Il gruppo di lavoro cloud di AIIP si sta impegnando duramente per portare alla giusta attenzione del decisore pubblico la visione anche etica delle aziende che compongono l’Associazione, interfacciandosi anche con altre realtà che condividono il suo punto di vista – ha aggiunto Zorzoni – Ecco perché è indispensabile sensibilizzare il MITD e il MISE su quali siano le scelte più opportune per far prevalere in campo nazionale ed europeo un contesto di “level playing field”. L’autonomia in campo cloud è il primo passo verso un contesto in cui anche i semiconduttori e l’intelligenza artificiale possano diventare portatori degli alti valori civili del Vecchio Continente, e non più blackbox di cui il cittadino e le istituzioni debbano fidarsi a prescindere. Rinunciare a spingere l’acceleratore su quell’ecosistema di aziende europee che producono ricerca, prodotti e rapporto costante con l’università – ha concluso il Presidente di AIIP – significa diventare banali utilizzatori di sistemi altrui, ipotecando un futuro di sviluppo per le prossime generazioni”.
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