Tessera sanitaria senza chip, D’Amato (Ass. Regione Lazio): “A rischio i servizi online e di prenotazione”. Insorgono le associazioni dei consumatori

  ICT, Rassegna Stampa
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“In questo momento in Italia quando la tessera sanitaria con il chip di un cittadino scade viene sostituita da una senza. Anziché andare avanti si va indietro”.

Con queste parole Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, spiega all’Adnkronos Salute come la nuova tessera sanitaria senza chip potrebbe mettere a rischio il sistema di prenotazione delle visite mediche.

“Il problema per le tessere sanitarie ci sarà non appena scadranno e arriveranno le nuove senza chip – prosegue D’Amato. “Per noi sicuramente è un disagio. Come regione Lazio stiamo appunto creando una task force con Laziocrea e le Asl per anticipare eventuali difficoltà nel tracciamento dati e fascicolo sanitario. Sul sistema di prenotazione non dovremmo avere problemi per tutti coloro che hanno Spid e la carta di identità elettronica – avverte l’assessore – Gli unici sono quelli che accedono inserendo la tessera sanitaria in un lettore ma dovrebbero essere molto pochi”.

Senza chip a rischio i servizi sanitari

La carenza di materiali semiconduttori per la produzione dei microchip, generata dalla grave crisi internazionale, ha costretto il governo a produrre le nuove tessere sanitarie senza il microchip essenziale per accedere a molti servizi sanitari.

Ma quali sono i servizi a rischio? In farmacia non ci sono problemi se viene passata la tessera con il solo codice a barre. In sostanza si possono acquistare farmaci e ottenere le detrazioni. Se invece è necessario andare a fare qualche visita specialistica dove è obbligatorio inserire la carta con il chip per accedere al servizio, l’operazione non riesce perché il lettore non trova il circuito elettronico e quindi non riconosce l’utente.

Movimento Consumatori ed Assoutenti: “Attacco all’accesso al diritto alla salute”

“Il Governo ha stabilito, con un decreto pubblicato in sordina sulla Gazzetta ufficiale del 9 giugno che ha recepito il decreto del 30 maggio 2022, che le tessere sanitarie possono essere stampate e distribuite ai cittadini anche senza il microchip e ciò senza avere la possibilità di cercare insieme ai decisori altre strade per evitare il depotenziamento di uno strumento ormai fondamentale nella vita delle persone” affermano Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori e Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

“Questa decisione – aggiunge l’avvocato Laila Perciballi, consulente alla sanità delle due associazioni e impegnata nella promozione dei valori delle professioni sanitarie –  è in assoluto contrasto con la rivoluzione digitale in atto nella Pubblica amministrazione che ambirebbe, evidentemente solo a parole, ad una sanità moderna, efficace, tecnologicamente avanzata e soprattutto digitalizzata, in linea con gli obiettivi del PNRR. In verità questo provvedimento mortifica lo sviluppo digitale, visto che la tessera sanitaria senza il microchip comporta il blocco ai servizi online. In questo modo, si lede il diritto di ogni persona di accedere, anche con l’uso delle tecnologie digitali, al servizio sanitario nazionale, comunque organizzato e articolato sul territorio e si mortifica, altresì, il lavoro dei professionisti della sanità che, tutti i giorni, si adoperano per la salute dei cittadini».

Senza il microchip” concludono MC e Assoutenti “i cittadini non possono più accedere ad una serie di servizi pubblici online, come le visite specialistiche o l’ingresso sulle piattaforme della Pa con la firma digitale, e si rende ancora più difficile recuperare sulla prevenzione e sulle cure già provate dalla pandemia”.

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