Tim, Labriola: ‘Non vediamo ostacoli all’operazione Netco. Scelta su rete spetta al Cda. Fiducia su Sparkle’

  ICT, Rassegna Stampa
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Ostenta piena fiducia nel successo dell’operazione NetCo l’ad di Tim Pietro Labriola, che durante la sessione di domande in occasione della conference call sul terzo trimestre ha risposto agli analisti, molto interessati fra le altre cose al ‘Master service agreement’, alla fattibilità degli earn out previsti nel quadro dell’operazione e alla sostenibilità della ServiceCo. Domande anche sui costi di ristrutturazione del gruppo, che non sono ancora quantificati e che dipenderanno dagli accordi con i sindacati per quanto riguarda il personale, che, da quanto emerso oggi, è sceso sotto 40mila dipendenti in Italia. Ancora non si sa quanti dipendenti passeranno in NetCo e quanti invece resteranno nella ServiceCo.

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Master Service Agreement durata trentennale

Labriola fiducioso su NetCo: condizioni sospensive antitrust e golden power

La firma dell’accordo con Kkr per la cessione di Netco “è avvenuta lunedì scorso e il closing avverrà nell’estate del prossimo anno (fra maggio e giungo ha poi precisato l’ad). Non sono previsti scostamenti rispetto al calendario indicativo che avevamo indicato in precedenza – sottolinea l’ad di Tim Pietro Labriola – poiché non prevediamo alcun ostacolo alle approvazioni. “La decisione presa dal cda si e’ basata su diversi pareri legali indipendenti che indicano che la questione rientra chiaramente nella competenza esclusiva del consiglio stesso”.

Labriola: la legge non consente di trasferire competenze cda agli azionisti

La legge italiana non consente di trasferire tale competenza agli azionisti. Abbiamo effettuato un’analisi molto attenta e approfondita e sulla base di questa analisi, l’operazione è stata approvata. In effetti, ci sono solo due condizioni sospensive, l’antitrust e il golden power, in base alle quali riteniamo che il rischio di esecuzione sia gestibile”. L’offerta finale di Kkr, sottolinea Labriola, “ha un enterprise value migliorato di 3 miliardi dalla prima offerta non vincolante nonostante peggioramento condizioni macroeconomiche” L’ad di Tim fa il punto sul piano di separazione che ora “procede su due filoni paralleli” quello di Netco e quello di Sparkle, sulla cui trattativa per ottenere una valorizzazione migliore “siamo fiduciosi” dice il manager agli analisti. Il 5 dicembre scade il termine per l’offerta vincolante con KKR.

Tim, Labriola: certi che anche un Tribunale confermerà decisione cda

L’operazione NetCo “non è altro che l’esecuzione rigorosa del piano di delayering approvato nel 2022. Il closing è previsto tra fine maggio e fine luglio. Spiegheremo agli azionisti, che ritengono che il cda non fosse autorizzato a eseguire la transazione, perché si sbagliano e, nel caso, siamo pronti a farlo in tribunale, dove siamo certi che le conclusioni del nostro cda saranno confermate”, ha detto l’ad di Tim. “Per questo non prevediamo il rischio che la transazione venga ritardata o bloccata”, ha aggiunto.

“Baso le mie conclusioni sul diritto positivo, cioè sulle norme societarie italiane esistenti ed effettive, piuttosto che su interpretazioni o speculazioni – ha spiegato Labriola -. E secondo la legge italiana il conferimento di un’azienda e la vendita delle azioni della società risultante è una tipica decisione del cda. Non esiste alcuna norma di legge che affermi il contrario. E’ una decisione che spetta al cda e non può essere delegata agli azionisti”.

“E’ una decisione che spetta al cda e non può essere delegata agli azionisti. Questo – ha sottolineato Labriola – vale indipendentemente dalle dimensioni della transazione. L’unica eccezione a questa regola fondamentale è quando lo Statuto della società richiede la preventiva autorizzazione dell’assemblea degli azionisti, ma lo Statuto di Tim non prevede tale disposizione, né richiede tale autorizzazione”.

Labriola: l’oggetto sociale di Tim resta inalterato

“Capisco anche che qualcuno possa dire o stia dicendo che l’operazione modifica l’oggetto sociale di Tim e come tale deve essere deliberata dall’assemblea straordinaria – ha proseguito l’AD -. Non capisco su quali basi si possa arrivare a tale conclusione, dal momento che abbiamo fatto un’analisi molto attenta e approfondita di questa operazione sulla base del perimetro effettivo della rete di Tim prima e dopo il conferimento, tenendo sempre conto del modo in cui Tim opera attualmente, che è ben diverso dalla sua origine monopolistica, e considerando lo Statuto. Ovviamente, questa analisi è stata condotta con il supporto di eminenti esperti legali ai quali è stato chiesto di esprimere un parere veramente indipendente e imparziale. Sia dal punto di vista fattuale sia giuridico, tutti hanno concluso che l’oggetto sociale di Tim (fornire con ogni mezzo servizi di comunicazione agli utenti finali e, a tal fine, esercitare le reti di comunicazione in ogni modo possibile) rimarrà inalterato”.

“Ho sentito molte speculazioni su questo punto, ma – ha concluso Labriola – non sono a conoscenza di analisi fatte con piena conoscenza delle attività e delle reti di Tim prima e dopo l’operazione. Senza di essa, è impossibile giungere a conclusioni affidabili”.

Tim, Labriola: vendita NetCo risolverà strutturalmente problema debito

“Lo scorso fine settimana il cda ha preso una decisione fondamentale che crediamo non solo risolverà strutturalmente il problema della leva finanziaria, che l’azienda si trascina da oltre 20 anni, ma ci permetterà anche di trasformarla in un gruppo sostenibile, con un profilo normativo più leggero nella Domestic Unit e con la possibilità di allocare risorse sui business in crescita in Italia e in Brasile”. Lo ha detto Labriola.

“Inoltre – ha proseguito -, stiamo raggiungendo l’obiettivo principale che era stato definito solo un anno fa, quando abbiamo presentato il nostro piano di delayering, approvato all’unanimità dal cda di allora, raggiungendo su base omogenea l’obiettivo dichiarato di leva finanziaria, con condizioni macro che da allora erano peggiorate”.

Tim, Labriola: la guidance per l’intero anno è confermata

“Considerando i fattori positivi che finora si sono manifestati come previsto e che accelereranno nel quarto trimestre a livello nazionale, la guidance per l’intero anno è confermata”, ha detto Labriola in call. “Sarà il secondo anno consecutivo in cui realizzeremo quanto promesso, cosa mai accaduta in diversi anni”.

Labriola, target debito vicino pur in peggior contesto macro

“Stiamo raggiungendo l’obiettivo principale che era stato definito solo un anno fa quando presentammo il nostro piano di separazione approvato all’unanimità dal CdA allora in carica, raggiungendo a parità di perimetro il target dichiarato di leva finanziaria, con condizioni macro che avevano peggiorato da allora”. Lo sottolinea Labriola. “Considerando i fattori positivi che finora si sono manifestati come previsto e che accelereranno nel quarto trimestre a livello nazionale, le previsioni per l’intero anno sono confermate. Sarà il secondo anno consecutivo a mantenere ciò che abbiamo promesso, cosa mai accaduta in diversi anni”.

Tim, Labriola: Infratel anticiperà nel 2023 il 30% fondi totali Pnrr

Per quanto riguarda il Pnrr, “abbiamo una grande notizia positiva: Infratel anticiperà nel 2023 il 30% dei fondi totali che ci spettano nei prossimi anni. Questo corrisponde a circa 700 milioni invece dei 500 milioni indicati inizialmente, e sarà incassato entro la fine dell’anno”, ha precisato l’ad di Tim.

Tim: Labriola, orgogliosi risultati terzo trimestre

I risultati del terzo trimestre “confermano appieno il trend positivo del primo semestre e di questo siamo molto orgogliosi”. Lo ha detto l’ad.

Labriola, ServiceCo ancora il player più infrastrutturato

Dopo la vendita di NetCo, ServiceCo “sarà ancora il player più infrastrutturato del mercato italiano, possiederà e gestirà la rete mobile abbinata al miglior portafoglio di spettro, alla più grande infrastruttura di data center, al backbone IP, agli IRU IIndefeasible Right of use) per il Peer to peer, il trasporto e il backhauling. Ciò rappresenta un forte vantaggio competitivo”. Lo spiega l’ad di Tim Pietro Labriola, anticipando le domande di chi potrebbe temere che ServiceCo venga depauperata.

ServiceCo “sarà finanziariamente forte per competere come piccola società di servizi incentrata sul cliente in Italia e Brasile” aggiunge. “In patria, Tim non sarebbe più integrata verticalmente e questo si tradurrebbe nell’applicazione della stessa regolamentazione a tutti gli attori del mercato, compresa la stessa Tim. Inoltre, continuerà a sfruttare infrastrutture significative”.

Tim, Labriola: da febbraio offerta KKR su NetCo migliorata di 3 mld

“Vorrei sottolineare il significativo miglioramento dell’offerta di KKR durante il processo competitivo: il NetCo Base EV (enterprise value) è aumentato di 3 miliardi, e questo miglioramento è avvenuto nonostante il peggioramento delle condizioni macroeconomiche”, ha detto Pietro Labriola. La prima proposta del fondo Usa di febbraio era di 15,8 miliardi, poi rivista a 17 miliardi ad aprile 2023. A giugno l’offerta era salita a 17,9 miliardi e poi ancora a 18,8 miliardi a metà ottobre.

Tim, Labriola: ServiceCo resterà il player italiano più infrastrutturato

Con la separazione da NetCo, ServiceCo “sarà ancora il player più infrastrutturato del mercato italiano” e “questo rappresenta un forte vantaggio competitivo”, ha sottolineato Labriola.

ServiceCo, ha proseguito, “sarà finanziariamente forte per competere come società di servizi snella e focalizzata sul cliente in Italia e in Brasile”. In Italia, “Tim non sarà più integrata verticalmente e questo si tradurrà nell’applicazione della stessa regolamentazione a tutti gli operatori del mercato, compresa la stessa Tim. Inoltre, continuerà a fare leva su un’infrastruttura significativa”.

Tim, Labriola: 14,2 miliardi di deleverage da NetCo, superiore al target

Tim si aspetta 14,2 miliardi di euro di deleverage dall’operazione su Netco, un valore superiore al target (su base like-for-like) indicato durante il Capital Market Day nonostante il peggioramento dello scenario. Lo ha spiegato l’AD Pietro Labriola, nel corso della conference call con gli analisti. I 14,2 miliardi, ha sottolineato, “non includono Sparkle, pertanto il deleverage aumenterebbe nel caso in cui si chiudesse la sua cessione. Su Sparkle il processo e’ in corso e confidiamo in un esito rapido e positivo”.

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