“TOTA ITALIA – Alle origini di una nazione”

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Iuravit in mea verba tota Italia sponte sua”, con queste parole Ottaviano Augusto ricordava nelle sue Res Gestae l’unificazione amministrativa, sociale e culturale della penisola italiana. E alle Scuderie del Quirinale, dopo la lunga pausa causata dalla pandemia, è stata allestita una mostra che illustra il processo, che fu a lungo anche scontro, che dal IV a.C. fino al I secolo d.C. giunse alla prima grande unificazione della terra chiamata Italia.

Lungo un percorso coerente ed unitario, è possibile ammirare nella stessa sede espositiva le opere più significative di quella varietà espressiva che concorse alla formazione dell’Italia augustea e dell’Impero. Oltre 400 reperti esemplari, quali statue, elementi di arredo e produzioni ceramiche testimoniano il complesso dialogo tra Roma e il resto della Penisola.

Nella prima parte della mostra, come ribadito da Massimo Osanna, alcune delle più rappresentative testimonianze archeologiche delle culture proprie delle genti italiche illustrano la grande varietà dei modi di vivere e di esprimersi, di costruire e di abitare, di onorare i morti e di venerare le divinità diffusi nella Penisola prima della cosiddetta romanizzazione romana; in primo piano, dunque, gli aspetti sociali, culturali e artistici caratterizzanti la variegata composizione etnica della Penisola.

Nella seconda parte del percorso espositivo, le marcate differenze tra i popoli tendono a sfumare gradualmente ed emergono con forza i tratti comuni e distintivi di quella Tota Italia che, dopo la guerra sociale e, definitivamente, al tempo di Augusto, riconobbe sé stessa come nazione unica e centro del mondo mediterraneo.

Tra le opere più celebri in mostra spiccano i marmi di Ascoli Satriano, corredo principesco proveniente da una tomba dauna d’età ellenistica, in cui spicca il variopinto Trapezophoros, sostegno da mensa raffigurante due grifoni che sbranano una cerva; il celeberrimo Pugile a riposo, bronzo d’età ellenistica la cui realizzazione è legata al nome di Lisippo di Sicione, uno dei più noti scultori greci e ritrattista personale di Alessandro Magno; e ancora la Triade Capitolina dell’Inviolata, gruppo marmoreo d’età antonina che rappresenta Minerva, Giove e Giunone, le tre divinità che dalla sommità del Campidoglio proteggevano Roma e il suo impero. Ma anche la Cista Ficoroni, la Tabula Cortonensis, il corredo della Tomba dei due Guerrieri, l’Ercole Curino a riposo, le Lastre Campana e molti altri capolavori rendono “Tota Italia” una mostra imperdibile.

Alle Scuderie del Quirinale, come ha ricordato il Ministro della Cultura Dario Franceschini la cultura riparte con uno sguardo introspettivo, capace di indagare, attraverso il nostro patrimonio, le radici più profonde della nostra identità.

SERVIZIO E MONTAGGIO DI MICHELE PORCARO
RIPRESE DI ALTHEA VOLPE

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