Un indicatore dell’andamento economico previsionale rispetto al PIL è il traffico merci ferroviario, soprattutto nei paesi dove questo strumento è estremamente utilizzato, come gli USA, dove lunghissimi treni merci a due piani sono parte del paesaggio del Midwest. Ecco che allora questo indicatore inizia a suonare l’allarme. Secondo i dati dell‘Association of American Railroads, nella settimana conclusasi il 24 settembre il traffico ferroviario statunitense è diminuito del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, raggiungendo solo i 489.111 vagoni carichi.
Le ferrovie hanno registrato 231.258 carichi di vagoni merci, in calo del 3,2%, e 257.853 container e rimorchi, in calo del 5,4%.
Tre dei 10 gruppi di merci a carico che l’AAR traccia settimanalmente hanno registrato aumenti. Si tratta di veicoli a motore e parti di ricambio, con un aumento di 1.610 carichi a 13.165; carbone, con un aumento di 819 carichi a 70.697; e minerali non metalliferi, con un aumento di 372 carichi a 34.436. Il carbone è interessante perché mostra il ritorno della fonte fossile energetica più antica.
I gruppi di prodotti che hanno registrato una diminuzione rispetto alla stessa settimana del 2021 sono stati i minerali metallici e i metalli, con un calo di 3.405 carichi a 20.708; i cereali, con un calo di 2.276 carichi a 19.540; e i prodotti chimici, con un calo di 1.758 carichi a 30.261.
Per le prime 38 settimane del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021:
- Le ferrovie statunitensi hanno registrato un volume cumulativo di 18.782.988 carichi e unità intermodali, in calo del 2,7%;
- Le ferrovie canadesi hanno registrato 5.499.480 carichi di vagoni, container e rimorchi, con un calo del 2,4%;
- le ferrovie messicane hanno registrato 1.417.850 carichi di auto e container intermodali e rimorchi, con un aumento del 2,5%.
Nel frattempo, le ferrovie canadesi hanno registrato 79.152 carichi di vagoni, in calo dell’1,2%, e 68.448 unità intermodali, in calo del 3,6%. Le ferrovie messicane hanno registrato 22.855 carichi di auto, con un aumento del 22,4%, e 15.718 unità intermodali, con un aumento del 15,3%.
Quindi sia USA sia Canada mostrano un sensibile calo del traffico merchi che non mancherà di ripercuotersi presto sull’attività economica.
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