Transparency Center Initiative di Kaspersky Lab: cosa significa per l’Italia

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Gli ultimi fatti che vedono continui screzi tra Stati Uniti e aziende cinesi, sfociati anche in ormai diversi arresti di personale e divieti di vendita dei prodotti alle agenzie governative, ci fanno capire quanto sia importante il tema della trasparenza.

Kaspersky Lab è stata una delle prime aziende a trovarsi al centro di iniziative politiche che poco avevano a che fare con il proprio operato e molto con una situazione internazionale che sta rapidamente deteriorandosi. Per questo, l’azienda russa specializzata in sicurezza ha deciso di lanciare la Global Transparency Initiative di cui abbiamo già parlato qualche settimana fa.

Morten Lehn, General Manager Italia di Kaspersky LabMa cosa significa, esattamente, per il nostro Paese? Lo abbiamo chiesto a Morten Lehn, General Manager Italia di Kaspersky Lab, per chiarire quali benefici comporti in termini di trasparenza e affidabilità per i software ai quali affidiamo la sicurezza delle nostre reti informatiche e perché un giorno molti altri produttori di software e fornitori di servizi potrebbero seguire la stessa strada.

Security Info: la Global Transparency  Initiative di Kaspersky Lab risponde a problematiche anche italiane o nel nostro paese non è sentito il tema del software proveniente da altre nazioni?

Morten Lehn: Il tema della transparency è un tema sentito in tutta Europa e anche in Italia. In particolare, abbiamo riscontrato interesse presso la pubblica amministrazione, i Ministeri e le grandi aziende internazionali. Quando l’head quarter ha deciso di portare avanti la Global Transparency Initiative abbiamo subito pensato che fosse importante per i nostri clienti e abbiamo avuto la conferma dal mercato appena è stata annunciata. L’iniziativa è stata comunicata ai nostri clienti a tutti i livelli sia clienti finali che partner, anche i venditori hanno ricevuto comunicazione.

SI: Quali realtà in Italia potrebbero beneficiare dei servizi erogati tramite la GTI?

Morten Lehn: Saranno in poche le aziende che avranno veramente la necessità di verificare il codice, per molte è più importante capire i flussi e i piani. Per verificare il codice servono degli esperti con livelli di competenze che poche aziende hanno al loro interno. Alcuni clienti chiedono ad esempio di andare a vedere il Transparecy Center di Zurigo, quindi di visitare il data center e verificare i settaggi e come vengono gestiti i flussi. Il nostro codice si evolve e quindi le verifiche dovrebbero essere fatte continuamente, per questo è importante aver coinvolto un ente terzo in grado fare la certificazione.

SI: Esistono realtà che in futuro richiederanno una certificazione di trasparenza prima di accettare i vendor tra i loro fornitori?

Morten Lehn: Magari! Questa è una cosa che noi auspichiamo. Non sappiamo se avverrà ma sarebbe importante. In questo noi siamo stati i primi a muoverci in questa direzione, ma vorremmo che diventasse la norma.

SI: C’è già qualche realtà italiana che usufruisce dei servizi di trasparenza?

Morten Lehn: In realtà non dobbiamo parlare di “servizi” di trasparenza come se fossero dei servizi aggiuntivi che offriamo. Tutti i nostri clienti beneficiano della trasparenza e del fatto che i dati vengono salvati nel data center di Zurigo.

SI: Quali realtà italiane posso chiedere la revisione del codice sorgente?

Morten Lehn: Tutte le aziende posso chiedere la revisione. Avrebbe più senso per alcune tipologie, ma è una possibilità che offriamo a tutti. Kaspersky Lab valuterà tutte le richieste e risponderà di conseguenza.

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