Trasporto pubblico, nell’ultimo anno +41% di mezzi zero emissioni e +32% ibridi

  ICT, Rassegna Stampa
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Tpl green, aumentano i mezzi a zero emissioni e ibridi

Nell’ultimo anno è aumentata sensibilmente la quota di mezzi di trasporto pubblico alimentati in maniera sostenibile. Tra luglio 2021 e giugno 2022 è cresciuta del 41% la quota di mezzi a zero emissioni (passati da 406 a 575 unità) e del 32% quella dei mezzi ibridi (da 466 a 619 unità).

Come spiegato in un comunicato, sono dati in linea con gli obiettivi fissati dal ministero della Mobilità e delle infrastrutture sostenibili (Mims) per favorire la transizione ecologica del sistema della mobilità generale, anche attraverso il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico locale (Tpl).

Secondo il nuovo monitoraggio ministeriale, al 30 giugno 2022 l’età media degli autobus assicurati che svolgono il servizio di trasporto pubblico locale (TPL) è di 10,4 anni, in calo rispetto ai 10,6 anni di luglio 2021.

Il parco complessivo dei mezzi osservati è di 42 mila unità.

La classifica delle regioni e le città con il Tpl più green

Il Molise, la Basilicata, la Calabria, la Sardegna e l’Abruzzo mostrano un parco veicolare con un’età media complessiva superiore ai 12 anni mentre il Friuli Venezia-Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano un’età media inferiore agli 8 anni.

In particolare, si legge nel documento del ministero, la quota di mezzi più inquinanti (Euro 2-3) è più elevata in Molise e Basilicata (sopra il 50%) e in Veneto, Calabria, Abruzzo e Sicilia (tra il 40 e il 50%).

Al contrario, in Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Umbria e Lazio è molto elevata (oltre il 48%) la quota di autobus Euro 6.

A livello di città metropolitane, Milano e Torino continuano a guidare la transizione verso un TPL a zero emissioni, rispettivamente con 177 e 103 autobus elettrici circolanti a giugno 2022, mentre Roma, Napoli, Genova, Messina e Firenze presentano una quota di veicoli Euro 6 superiore al 40%.

La quota di mezzi maggiormente inquinanti resta significativa (oltre il 50%) nelle città metropolitane di Venezia e Catania.

Agevolazioni per l’acquisto di mezzi di trasporto pubblici elettrici, domande al via il 25 luglio

Un recente decreto direttoriale ha fissato al 25 luglio 2022 l’apertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sull’intervento a sostegno della filiera degli autobus elettrici attuativo della Misura M2C2, Investimento 5.3 del Piano nazionale di ripresa e resilienza o PNRR (“Sviluppo di una leadership internazionale, industriale e di ricerca e sviluppo nel campo degli autobus elettrici”).

L’intervento, con una dotazione di 300 milioni euro, è volto a sostenere la realizzazione di investimenti capaci di promuovere la trasformazione verde e digitale dell’industria degli autobus al fine di produrre veicoli elettrici e connessi, ad esclusione degli autobus ibridi.

3,6 miliardi di euro di risorse per decarbonizzare i trasporti

Ricordiamo, infine, che grazie a fondi nazionali ed europei ci sono sul piatto ben 3,6 miliardi di euro per decarbonizzare i servizi Tpl nel nostro Paese entro il 2026.

Saranno destinati alle città con più di 100 mila abitanti circa 1,1 miliardi di euro dal relativo Fondo del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per aiutare gli enti locali ad acquistare complessivamente 8 mila mezzi a basse emissioni inquinanti.

Altri 1,9 miliardi di euro andranno ai Comuni grazie alle risorse del Pnrr. Ulteriori 600 milioni sono stati riservati alle Regioni tramite il Fondo complementare.

C’è da chiedersi se le dimissioni del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, e la conseguente caduta dell’attuale Governo, possano rallentare o peggio mettere in dubbio gli interventi del Pnrr in questo settore così delicato per il raggiungimento degli obiettivi della transizione ecologica che il Paese si è fissato.

Quanto inquinano i trasporti?

Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), autovetture, furgoni, camion e autobus producono oltre il 70 % delle emissioni di gas a effetto serra generate dai trasporti. La quota restante proviene principalmente dal trasporto marittimo e aereo.

I trasporti continuano a costituire anche una fonte significativa di inquinamento atmosferico, soprattutto nelle città.

Gli inquinanti atmosferici, come il particolato (PM) e il biossido di azoto (NO2), danneggiano la salute umana e l’ambiente. Sebbene l’inquinamento atmosferico provocato dai trasporti sia diminuito nell’ultimo decennio grazie all’introduzione di norme di qualità per i carburanti, alle norme europee sulle emissioni dei veicoli e all’uso di tecnologie più pulite, le concentrazioni di inquinanti atmosferici sono ancora troppo elevate.

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