Sophos ha reso pubblici i risultati della nuova ricerca The State of Cybersecurity 2023: The Business Impact of Adversaries on Defenders, che concentra l’attenzione sugli impatti delle minacce e sulle pratiche di sicurezza implementate a livello aziendale.
Lo studio ha rivelato che il 93% delle aziende globali affronta difficoltà nell’esecuzione di attività essenziali per la propria sicurezza, come l’individuazione delle minacce.
Tra i problemi evidenziati, il 75% degli intervistati ha affermato di avere problemi a identificare la causa primaria di un incidente, lasciando le aziende esposte ad attacchi multipli o ripetuti da parte degli stessi o di altri cybercriminali. Inoltre, il 71% del campione ha segnalato difficoltà nella attività di ripristino dei sistemi.
Difficoltà di lettura
Un altro dato preoccupante è che il 71% degli intervistati ha difficoltà nel comprendere quali segnali sia necessario approfondire e quali siano le priorità nel lavoro di investigazione. Questi risultati indicano la necessità di un miglioramento nella gestione della sicurezza informatica da parte delle aziende.
John Shier, field CTO, commercial di Sophos, ha commentato: “Solamente un quinto degli intervistati ritiene che le vulnerabilità e i servizi remoti siano uno dei principali rischi per la cybersicurezza nel 2023, eppure la cruda realtà è che queste stesse aziende sono regolarmente attaccate dai cosiddetti Active Adversary”.
“Questa concatenazione di problematiche operative mostra come tali aziende non riescano a vedere il quadro completo e agiscano sulla base di informazioni potenzialmente errate. Non c’è nulla di peggio che agire in base a false certezze”, ha proseguito Shier.
Tempo perso
La maggioranza delle aziende (52%) ritiene che le attuali minacce alla sicurezza informatica siano troppo evolute per essere affrontate autonomamente, e il 64% vorrebbe che il proprio team IT dedicasse più tempo alle questioni strategiche.
Inoltre, il 55% ha osservato che il tempo speso affrontando queste problematiche ha avuto un impatto negativo sul lavoro del team IT in altri progetti.
Nonostante il 94% delle aziende collabori con specialisti esterni per scalare le proprie operazioni di sicurezza, la maggioranza rimane comunque coinvolta nella gestione delle minacce, rinunciando a un approccio completamente in outsourcing.
Shier ha dichiarato: “Le minacce di oggi richiedono una risposta tempestiva e coordinata. Sfortunatamente troppe aziende sono ancora bloccate in una modalità reattiva. Ciò non ha solo un impatto sulle priorità di business fondamentali, ma presenta anche un rilevante costo umano dal momento che oltre metà degli intervistati ha affermato di non dormire la notte per le preoccupazioni associate ai cyberattacchi”.
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