“Sarà la centrale informatica di Inps, Inail e Istat. Sarà il polo dei servizi digitali del welfare”. Così Pasquale Tridico, presidente di INPS, ha definito 3-I S.p.A, la software house nata, con il decreto-legge PNRR (raccontata per la prima volta da Key4biz), per volontà dello stesso dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e di Inail ed Istat. “3-I creerà”, ha spiegato Tridico, “software e servizi digitali per Inps, Inail ed Istat e lo farà con economie di scala, con un risparmio economico e, soprattutto con la potenza innovativa. Ovviamente, la società recluterà nuove risorse sul mercato delle competenze”.
Pasquale Tridico è intervenuto in video collegamento con il convegno “Pa digitale e Pnrr: sviluppi e opportunità”, promosso da Igf Italia e Inps a Palazzo Wedekind a Roma.
INPS utilizzerà 180 milioni di fondi del Pnrr per rendere sempre più digitali e semplici i suoi servizi con i cittadini. Tra i suoi ultimi servizi, è disponibile da poco sull’app IO il pagamento dei contribuiti per la colf. Di questo ne ha parlato, durante il convegno, Giuseppe Virgone, ceo di PagoPa.
Giuseppe Virgone: “PagoPa ha gestito 500 milioni di pagamenti (80 miliardi di euro) ed usata da 45 milioni di italiani”
“La mission di PagoPa è costruire infrastrutture immateriali che servono allo sviluppo di transazioni e servizi digitali a misura di cittadino”, ha spiegato Virgone nel corso del suo intervento.
In pochi anni PagoPa è diventata uno snodo fondamentale per la costruzione di servizi digitali per le persone.
La piattaforma più importante gestita da PagoPa è l’app IO, “scaricata 30 milioni di volte e usata, mediamente, da 2,5 milioni di cittadini”, ha rivelato Virgone. “L’app ospita 87 servizi, molti dei quali di INPS. L’ultimo introdotto è il pagamento immediato dei contributi per la colf. Il 72% dei cittadini”, ha raccontato il ceo di PagoPa, “a cui viene inviato il messaggio per pagare con IO i contributi per la colf completa il pagamento entro il quinto giorno”. È un’alta percentuale di apprezzamento per il servizio.
Virgone è passato poi a descrivere i numeri della prima infrastruttura sviluppata dalla società che guida e dalla quale prende il nome.
“Negli ultimi 3 anni”, ha detto, “PagoPa ha gestito 500 milioni di pagamenti per un totale di 80 miliardi di euro e nel 2022 sta crescendo del 140% sul 2021”.
142 milioni di transazioni sono state effettuate nei primi 5 mesi di quest’anno su PagoPa, mentre nel 2021 sono state 180 milioni di transazioni.
“I pagamenti digitali sono alla base della digitalizzazione del Paese. PagoPa è usata da 45 milioni di italiani”, ha dichiarato Giuseppe Virgone. Infine, il ceo di PagoPa ha spiegato le altre due infrastutture gestite dalla società
La Piattaforma notifiche digitali degli atti pubblici (PND) è un cassetto digitale delle notifiche degli atti amministrativi, dove il cittadino, entrando con SPID, trova tutti gli atti che la PA gli ha inviato e può pagarli o contestarli. “Il cittadino può sapere l’esistenza di una notifica sulla piattaforma”, ha spiegato, “ricevendo un messaggio via PEC, sull’app IO, SMS o WhatsApp”.
E poi c’è lo sviluppo da parte di PagoPa della piattaforma dell’interoperabilità: “è, forse, la più importante, perché consente di condividere dati tra le Pubbliche amministrazioni per non chiedere ai cittadini sempre gli stessi certificati”. È il principio once only. “I soggetti pubblici ed anche privati”, ha continuato Virgone, “di fronte alla richiesta di un cittadino di un servizio o di una pratica, accedono alla piattaforma per vedere se è già disponibile la relativa documentazione e i dati della persona, e se già presentati in precedenza non devono essere più richiesti”.
“Il modo in cui le persone interagiscono con queste piattaforme ci dimostrano che il percorso di digitalizzazione del Paese è avviato ed è ineludibile. E grazie ai fondi del PNRR”, ha concluso Giuseppe Virgone, ceo di PagoPa, “nei prossimi anni la maggioranza degli italiani interagirà con le PA in modo digitale”.
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