Se un politico diffonde fake news rientra nella libertà di espressione o va segnalata la bufala? Per Twitter vale il secondo principio, anche se a twittare notizie false è il presidente degli Stati Uniti. Infatti per la prima volta il social network ha fatto il fact-checking a due tweet di Donald Trump segnalandoti come “fuorvianti” e rimandando gli utenti a leggere gli articoli della Cnn e Washington Post.
“Non c’è alcuna possibilita’ (ZERO) che le votazioni per posta siano qualcosa meno di una sostanziosa truffa“, ha cinguettato Trump rilanciando la sua offensiva contro il voto per posta che alcuni Stati stanno implementando come misura precauzionale contro la diffusione del Covid-19.
La spiegazione di Twitter
Sotto il tweet di Trump è dunque comparso il punto esclamativo di allerta che rinviava alla verifica delle informazioni. “Trump ha fatto dichiarazioni infondate sostenendo che il voto per posta comporterà brogli da parte degli elettori” o “elezioni falsate“, è stata la conclusione del social media che ha confrontato le affermazioni del presidente degli Stati Uniti con quanto riportato da Cnn e Washington Post.
La reazione di Trump
Al fact checking di Twitter immediata è stata la reazione del tycoon, che sempre sul social ha scritto: “interferisce nelle presidenziali del 2020”, aggiungendo, “sopprime la liberta’ di espressione ed io come presidente non consentirò che accada”. Poco prima, il direttore della campagna per la rielezione di Trump, Brad Parscale, aveva accusato il social media e tutta la Silicon Valley di faziosità.
Twitter è il social più utilizzato da Trump. Dall’inizio della sua presidenza, ha twittato circa nove volte al giorno. Da allora ha accelerato il suo ritmo, facendo una media di 29 tweet al giorno quest’anno e pubblicando fino a 108 volte il 10 maggio, secondo un conteggio del New York Times.
Alcune ore dopo, Trump ha postato un altro tweet in cui annuncia di regolare i social network o di chiuderli perché silenziano la voce dei conservatori. Di sicuro questo tema finirà al Congresso.
Republicans feel that Social Media Platforms totally silence conservatives voices. We will strongly regulate, or close them down, before we can ever allow this to happen. We saw what they attempted to do, and failed, in 2016. We can’t let a more sophisticated version of that….
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 27, 2020
Perché il tool anti fake news per i politici
La mossa di Twitter non nasce improvvisamente, ma è frutto del tool anti fake news iniziato a sperimentare a febbraio scorso. La funzione consente a Twitter l’inserimento di etichette di color arancione e rosso sui tweet che diffondono informazioni false o ingannevoli scritti da politici e figure pubbliche e la conseguente riduzione della visibilità su Twitter. Non vi è la cancellazione del tweet, per cui la libertà di espressione è garantita, diversamente da come ha tuonato Trump.
L’obiettivo di Twitter con il fact checking ai politici, a meno di sei mesi dall’Election Day, è allertare gli utenti contro la possibile disinformazione, impedendo l’utilizzo della sua piattaforma per “manipolare o interferire nelle elezioni o in altri processi civici”.
In Italia Twitter quando introdurrà il tool anti fake news ai politici?
Twitter fa il fact-checking al tweet di Trump e lo smentisce. I politici possono postare fake news?