L’innovazione tecnologica e la crescente consapevolezza ambientale stanno ridefinendo le esigenze e le aspettative del settore delle costruzioni, spingendolo verso una trasformazione profonda. Lo scenario normativo che guida il percorso evolutivo rappresenta parte di una risposta al cambiamento più ampia e strutturata. Un cambiamento che impone una visione capace di agire alla radice dei processi e che non può non partire dalla formazione e dalle competenze.
Settore delle costruzioni: fabbisogno di manodopera e risorse
Secondo alcune stime nel quinquennio 2022-2026, il settore delle costruzioni e infrastrutture necessiterà complessivamente di 294.000 addetti, con un incremento medio annuale del 3,2%. In particolare, si prevede una richiesta totale di 479.100 unità per operai qualificati e artigiani, con un aumento medio annuale del 12%, e di ingegneri che registrano uno dei tassi di crescita più alti, con un aumento medio annuale previsto del 4,7%, corrispondente a più di 65.000 posti di lavoro nel periodo.
Questo bisogno si manifesta nella risposta alla mancanza di risorse che nei prossimi anni non saranno più attive sul mercato del lavoro e nella richiesta di profili nuovi, capaci di cogliere le opportunità del digitale e della transizione ecologica. La trasformazione digitale e la centralità di nuovi processi “green” richiedono, infatti, un ripensamento delle figure professionali, che passa attraverso la formazione e l’aggiornamento continuo.
Formazione e aggiornamento rappresentano, dunque, non soltanto uno strumento per la riconversione professionale ma garantiscono anche un tasso di occupabilità più elevato, diventando leva imprescindibile per ottimizzare il matching tra domanda e offerta di lavoro e incrementare la produttività ai ritmi richiesti dal mercato.
Una strategia per investire sul futuro: dall’orientamento alle competenze
Individuare da oggi i bisogni specifici del settore e prevedere le esigenze dei prossimi anni per anticipare i trend sono le due linee di indirizzo su cui occorre impostare la strategia di sviluppo che ci permetterà al comparto di raggiungere gli obiettivi che nei prossimi anni dovranno concretizzarsi, a partire da quelli del PNRR.
Per definire questo percorso è necessario partire dall’orientamento dei giovani, per far conoscere loro le opportunità e le prospettive di un mondo ancora poco attrattivo ma pieno di potenziale.
È necessario poi rafforzare quel ponte fra università e imprese che consente di allineare l’offerta formativa alle reali esigenze del mercato, garantendo una formazione pratica e aggiornata, fondamentale per far fronte ai progetti di riqualificazione urbana e infrastrutturale con un’attenzione particolare al digitale e all’ecosostenibilità.
Diffondere sempre di più la conoscenza approfondita dei sistemi di Building Information Modeling (BIM), essenziali per la progettazione, realizzazione e gestione efficiente delle costruzioni; promuovere le competenze in materia di efficienza energetica per garantire un sempre più diffuso utilizzo di materiali sostenibili, per progetti che rispettino gli standard ambientali più elevati, e l’integrazione di soluzioni innovative ed efficienti nei nuovi edifici o nelle ristrutturazioni. E infine, garantire la capacità di gestire e analizzare grandi quantità di dati (Big Data) per ottimizzare i processi e migliorare la manutenzione delle strutture.
Questi obiettivi, che oggi si configurano più come trend, sono i contorni di una rotta ancora indefinita che possiamo rendere più nitida attraverso l’orientamento, le sinergie e la formazione.
https://www.key4biz.it/un-nuovo-piano-per-la-formazione-nel-settore-delle-costruzioni-una-strategia-per-ledilizia-del-futuro/485458/