Stop a software/hardware cinesi nei veicoli autonomia e connessi negli Stati Uniti tra il 2027 ed il 2029
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha espresso serie preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale per l’uso di componenti tecnologiche cinesi nei veicoli connessi ed autonomi sul mercato interno. Secondo quanto riportato dalla Reuters, oggi il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti dovrebbe proporre un nuovo divieto all’importazione e all’impiego di software e hardware made in China.
La tecnologia cinese è sempre vista come un cavallo di Troia e un modo di sottrarre dati sensibili da aziende e consumatori americani per trasferirli nella madre Patria.
Secondo la Reuters, il Dipartimento dovrebbe proporre lo stop ai software entro il 2027 e quello sull’hardware a partire dal gennaio 2029.
Sempre secondo il quotidiano americano, rimarrebbero fuori dal provvedimento di blocco i veicoli agricoli e destinati all’attività estrattiva in miniera.
Le minacce alla sicurezza nazionale
In più, parlando di veicoli (in particolare automobili e mezzi pesanti) connessi in rete e via via con un maggior livello di automazione, nessuno può escludere che, tramite tecnologie software, entità straniere possano prendere il controllo da remoto dei mezzi, arrivando a rappresentare una minaccia alla sicurezza pubblica e nazionale.
Una nuova e più significativa escalation nelle restrizioni americane all’importazione di prodotti e tecnologie cinesi, a partire dall’aumento dei dazi su batterie e minerali strategici per l’elettrificazione, tra cui il 100% sui veicoli elettrici.
Lo scorso maggio, la Segretaria al Commercio, Gina Raimondo, aveva dichiarato che i rischi legati all’uso di software o hardware cinesi nei veicoli connessi statunitensi erano piuttosto rilevanti: “Possiamo già immaginare oggi lo scenario più catastrofico se in strada ci fossero milioni di auto e il software venisse disabilitato o violato“.
Ad in inizio anno, il Presidente Biden aveva ordinato un’indagine approfondita per verificare se le importazioni di veicoli e software cinesi potessero o meno rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale.
In California un’azienda su quattro autorizzata a condurre test su veicoli autonomi era cinese nel 2022
Gli Stati Uniti potrebbero anche avere motivo di preoccuparsi per la sicurezza interna, visto che il mercato mondiale della mobilità connessa e autonoma è controllato per il 50% da attori asiatici, che promuovono di fatto questa tipologia di innovazione tecnologica.
Per fare un esempio piuttosto calzante, nel 2022, secondo dati del Dipartimento per la registrazione dei veicoli a motore della California, tra le 40 aziende autorizzate a condurre sperimentazioni di veicoli automatizzati nello Stato, 10 erano aziende con sede in Cina, rappresentando una percentuale maggiore rispetto a qualsiasi altra nazione straniera.
Dopo la Cina, seguono Germania, Israele e Giappone, che hanno ciascuna due aziende autorizzate nello stato. Fino al 30 novembre 2022, le aziende affiliate a Pechino gestivano collettivamente 124 veicoli automatizzati in California, coprendo una distanza totale di 438.379 miglia.
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