Ars Artificialis: una rubrica a cura di Nicola Grandis. Parlare e dialogare sulla migliore approssimazione di Arte Artificiale realizzata sin qui dall’uomo, quella che comunemente viene definita Intelligenza Artificiale. Per leggere tutti gli articoli clicca qui.
Google si compra Wiz per 23BLN e la Silicon Valley ha un candidato conservatore vicepresidente alla Casa Bianca.
Solo 5 anni fa, entrambe le news avrebbero fatto scalpore, oggi passano in sordina.
Ma cos’è Wiz? Wiz è un reattore di denaro. Sin dalla nascita ha attirato i VC più importanti del pianeta in round di finanziamento sempre crescenti, l’ultimo da 1 BLN. Insomma, ha chiesto “un unicorno di fondi” per andare avanti un altro po’. Wiz non è pubblica, i suoi bilanci sono opachi, ma si sa che ogni anno dalla sua nascita ha perso tra i 50 ed i 100MLN di dollari.
Dietro Wiz c’è un gruppo di amici che hanno iniziato insieme nella Unit 8200 dell’esercito israeliano (l’NSA di Tel Aviv). Gente in gamba che aveva già creato una startup venduta poi a Microsoft per 320MLN. Con questa liquidità e i fondi VC, Wiz si è data un unico obiettivo, ovvero l’ARR (Annual Recurrent Revenues) e l’anno prossimo dovrebbe raggiungere il Billion. Con 1,5 BLN di costi, ma sembra un inutile dettaglio se chi ti acquista è un hyperscaler.
Wiz è un frullatore di dati che produce Dashboard per le aziende. Ha un team di security di alto livello, ma non è il suo core-business. Il suo core-business è prelevare dati dalle aziende, spararli su Cloud, frullarli e produrre Dashboard friendly. Ogni singolo dollaro incassato o finanziato a Wiz è volato così fino ad ora. Google è interessata perché ovviamente i suoi costi interni sono più bassi dei prezzi di vendita del Cloud a clienti esterni e sicuramente è interessantissima anche ai dati che raccoglie Wiz da tutti i suoi clienti. In quei dati c’è l’andamento Multi-Cloud delle Fortune TOP 100 e molto altro, chi li possiede può fare campagne marketing che sono un calcio di rigore a porta vuota.
Ora bisogna aspettare l’antitrust. Un NO-GO dell’antitrust decreterebbe la morte quasi certa di Wiz che avrebbe una sola way-out: la quotazione pubblica, cosa che potrebbe però rivelarsi anche un boomerang.
In parallelo, ieri JD Vance è stato investito per la carica di vicepresidente di Trump. JD Vance, ex dipendente di Peter Thiel, ex collaboratore di Eric Schmidt e di Marc Andreessen, attacca pubblicamente Zuckerberg e Meta da quando Elon ha speso 44 BLN per acquistare X (Twitter). Anche nella Valley, una volta Democratica, si gioca la partita dei Repubblicani ormai.
L’assetto mondiale degli interessi Hi-Tech segue e talvolta anticipa la geopolitica che vi ruota intorno. Se negli anni 70-90 era il petrolio a fungere da indicatore, oggi questo ruolo è riservato alla tecnologia, il nuovo soft-power. Si tratta di eventi importanti perché, in qualunque modo evolveranno, avranno un impatto diretto anche sul nostro sistema, seppur molti nemmeno se accorgeranno.
Anche l’#AI inizia ad entrare nel dibattito politico US, con i Democratici più accorti ed i Repubblicani più liberisti verso il tema. In attesa di un ritorno europeo sul tema, per ora possiamo solo seguire queste situazioni e capire sé alcune di queste innescano delle opportunità.
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