Veeam: budget in crescita per salvare i dati

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Veeam ha recentemente reso pubblici i risultati del suo quarto rapporto annuale sulle tendenze nella protezione dei dati, una ricerca pensata per analizzare l’evoluzione della sicurezza dei dati nel mondo digitale.

L’indagine ha mostrato che le aziende stanno aumentando i budget per contrastare gli attacchi informatici e adattarsi agli ambienti IT ibridi sempre più complessi. I responsabili IT ritengono però di non essere sufficientemente protetti.

Tra le priorità per le organizzazioni di quest’anno, spiccano il miglioramento dell’affidabilità dei backup e la garanzia che la protezione nel cloud sia analoga a quella dei carichi di lavoro tradizionali.

Far fronte alle aspettative

Le aziende ritengono che ci sia un divario tra le aspettative delle unità aziendali e le prestazioni dei servizi IT, che causa un senso di insoddisfazione e ansia.

L’82% degli intervistati ha evidenziato un “gap di disponibilità” tra la velocità con cui i sistemi devono essere recuperabili e la rapidità con cui l’IT è in grado di ripristinarli.

Il 79% cita invece un “gap di protezione” tra la quantità di dati che possono essere persi e la frequenza con cui l’IT li protegge.

Queste lacune stanno spingendo il 57% delle organizzazioni a cambiare la protezione primaria dei dati nel 2023 e ad aumentare i budget per la protezione dei dati.

A livello globale, le aziende prevedono di aumentare il budget per la protezione dei dati nel 2023 del 6,5%; l’85% delle organizzazioni che prevedono di aumentare il budget per la protezione dei dati valuta una crescita del budget media dell’8,3%.

La variabile ransomware

Il rapporto mostra che gli attacchi informatici hanno causato le interruzioni più gravi per le organizzazioni nel 2020, 2021 e 2022.

L’85% delle aziende è stato attaccato almeno una volta negli ultimi 12 mesi, un dato in crescita rispetto al già molto preoccupante 76% del rapporto dello scorso anno.

Il recupero è uno dei problemi principali per le aziende, poiché solo il 55% dei loro dati crittografati/distrutti è risultato effettivamente ripristinabile.

Il ransomware è il più grande ostacolo alla trasformazione digitale perché prosciuga i budget operativi e riduce la capacità delle aziende di modernizzarsi per il loro successo futuro, costringendole a concentrarsi sulla prevenzione e la mitigazione dello status quo.

I container, in particolare Kubernetes, sono sempre più diffusi come piattaforma di deployment. Tuttavia, le aziende spesso si limitano a proteggere lo storage sottostante, invece di tutelare in modo completo i carichi di lavoro stessi.

Il 52% degli intervistati sta attualmente eseguendo container, mentre il 40% delle organizzazioni sta pianificando la loro implementazione.

Danny Allan, CTO e Senior Vice President of Product Strategy di Veeam

Danny Allan, CTO e Senior Vice President of Product Strategy di Veeam, ha commentato: “I responsabili IT si trovano ad affrontare una duplice sfida. Stanno costruendo e supportando ambienti ibridi sempre più complessi, mentre il volume e la sofisticazione degli attacchi informatici sono in aumento”.

“Gli approcci di backup tradizionali non sono in grado di gestire i carichi di lavoro moderni, da IaaS e SaaS ai container, e si traducono in un ripristino inaffidabile e lento per l’azienda quando è più necessario”, ha concluso Allan.

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